Mps verso il maxi aumento di capitale. Il nodo della garanzia (Il Sole24Ore)

Secondo quanto riportato da Luca Davi per Il Sole24Ore, si capirà nel corso della giornata do oggi, 12 ottobre, se l'aumento di capitale di Banca MPS potrà partire entro il 17 ottobre come da programmi originali. Sarebbe stato infatti convocato il cda per determinare il prezzo delle nuove azioni e fare le dovute integrazioni al prospetto in vista del nulla osta della Consob. Invece, in serata alcuni investitori privati non avevano ancora firmato i loro impegni.

Il nocciolo della questione è che le otto banche del consorzio di garanzia (BofA Securities Europe, Citigroup, Credit Suisse, Mediobanca, a cui si sono unite in qualità di joint bookrunners Banco Santander, Barclays, Société Générale e Sitfel Europe Bank) non avrebbero accettato di dare seguito al pre-underwriting sottoscritto a giugno e non hanno firmato il contratto di garanzia, fondamentale per la sottoscrizione da parte del Tesoro, che può intervenire solo con un’operazione di mercato. Senza il consorzio, l'esito dell'operazione è messo in discussione, specialmente in ottica della probabilità che rimanga dell'inoptato che dovrà essere da loro sottoscritto.

L'aumento di capitale da 2,5 miliardi necessario all'istituto senese per finanziare gli esuberi e riportare in equilibrio gli indici patrimoniali vale circa 11 volte l'attuale capitalizzazione. "Dei 2,5 miliardi di euro necessari 1,6 li metterà il Tesoro, che con il 64% del capitale è l’azionista di riferimento della banca. Nelle prossime ore si capirà come poi verranno spartiti nel dettaglio i restanti 900 milioni", scrive Davi. Da 100 a 150 milioni dovrebbero essere versati dal partner Axa, e 30 milioni da alcune Fondazioni toscane. Ancora troppe poche certezze. Il dialogo con Anima Holding, altro partner di MPS, si sarebbe interrotto dopo la trattativa sulla cifra.

Le banche d'affari chiedono almeno una copertura della metà di quei 900 milioni previsti.