Mps e le pressioni per la bad bank, ma il Tesoro vuole la privatizzazione (Affari & Finanza - La Repubblica)
di Redazione Lapenna del Web 21 set 2020 ore 08:21 Le news sul tuo Smartphone Secondo quanto riportato da La Repubblica, il concetto di "bad bank" rientrerebbe tra le soluzioni ai problemi di realtà come il dossier di MPS e dei suoi crediti deteriorati.
L'idea di base, lanciata dalla presidente della Commissione d'inchiesta Carla Ruocco, era di risolvere il problema MPS con la licenza bancaria e trasformandola in una "lavatrice nazionale di crediti inevasi" , i quali dovrebbero piovere sull'Italia a partire da febbraio, termine ultimo delle moratorie. Le prospettive sono piene di contenziosi: secondo Oliver Wyman, per esempio, le banche europee supervisionate dall'Eba nei prossimi tre anni perderanno oltre 400 miliardi di euro sui loro crediti, con una perdita proporzionale in Italia. A farne le spese saranno, proprio come è successo col Covid, i più deboli: davanti alle banche si prospettano esposizioni in bonis e inadempienze, con un impatto maggiore e ritardato su chi è entrato in emergenza in condizioni già precarie.
Nel frattempo, gli obiettivi per MPS si fanno più serrati: l'impegno del Tesoro con l'UE era quello di rivendere la banca entro il 2022, e stiamo parlando di accordi presi nel 2017. Il socio pubblico vorrebbe però rompere gli indugi già adesso e incentivare la privatizzazione, con una scissione di 8,1 miliardi di euro di crediti deteriorati a favore di Amco. Questo renderebbe MPS uno dei bilanci più belli d'Italia al costo di 1 miliardo di patrimonio.
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