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MPS, i piccoli azionisti non si rassegnano

di Mauro Introzzi 27 mar 2017 ore 17:08 Le news sul tuo Smartphone

Azione Banca Monte dei Paschi di Siena, l'associazione aderente al CONAPA che raccoglie i piccoli azionisti della banca senese, ha diffuso una nota dopo aver incontrato a Siena l’amministratore delegato. Con il numero uno del gruppo i piccoli azionisti - che di definiscono non rassegnati - hanno parlato del futuro dell'istituto.

Ecco il loro comunicato:

 

monte-dei-paschi-di-siene-logoIn vista dell’assemblea del prossimo 12 aprile, Azione MPS ha incontrato a Siena l’amministratore delegato, esprimendo il malcontento degli Associati e con l’obiettivo di verificare ipotesi di attenuazione delle perdite provocate dalla selvaggia speculazione di mercato, e che si prevede siano ulteriormente aggravate a seguito dei provvedimenti legislativi adottati.

Le ipotesi avanzate da Azione Mps sono state sostanzialmente due: il lancio di un aumento di capitale con quota riservata ai Piccoli Azionisti, allo stesso prezzo per azione che lo Stato si è voluto assicurare. Specifichiamo che a fronte di un attuale valore patrimoniale superiore ai 210 euro per azione lo Stato pagherebbe 7,5 euro per azione, senza che agli attuali azionisti venga offerto alcun diritto di opzione. La seconda ipotesi si riallaccia al deconsolidamento delle sofferenze mediante l’attribuzione agli attuali azionisti della quota junior, in linea con il progetto deliberato in assemblea lo scorso novembre con il voto favorevole anche dello Stato. Abbiamo fra l’altro ricordato che i Piccoli Azionisti sono stati i protagonisti dei due aumenti di capitale che hanno visto 8 miliardi entrare nelle casse del Monte, di cui oltre 4 destinati a ripagare i Monti Bond con relativi interessi e penali allo Stato italiano, il tutto seguendo puntualmente le disposizioni di Autorità Governative, di vigilanza e controllo

L’amministratore delegato, illustrando i positivi dati della gestione ordinaria, non è tuttavia entrato nel merito delle proposte in favore degli azionisti, informandoci che, con l’insuccesso della complessa operazione deliberata lo scorso novembre l’attività del Consiglio di Amministrazione si è incanalata su un binario rigidamente determinato dalle disposizioni di legge intervenute nel frattempo e dalle indicazioni della Vigilanza. In tale ambito il CdA lo scorso 9 marzo ha inviato alla Commissione Europea una bozza di piano di ristrutturazione. Ad avvenuta validazione del piano alla luce delle norme sulla concorrenza sarà avviato il percorso previsto dalla nuova Legge (art. 15 e seguenti).

L’incontro si è quindi concluso, con la conferma della disponibilità istituzionale della funzione Investor Relations nella prosecuzione del dialogo trasparente anche per ottenere i chiarimenti che Azione MPS, nel suo ruolo rappresentativo, ritenga di dover fornire alla base associativa.

Il richiamo del dr. Morelli al “binario” dell’ufficialità ci induce a riepilogare molto sinteticamente quelli che, salvo errore, sono i punti fermi:

- la Vigilanza ha richiesto a MPS di smaltire le sofferenze in un triennio (luglio 2016) alla luce degli “stress test”, o, in alternativa, di ricapitalizzarsi;

- MPS ha avviato una complessa operazione per consentire di azzerare le sofferenze pregresse entro il 2016, due anni prima di quanto richiesto; per consentire la cartolarizzazione in un mercato poco ricettivo il MPS ha aumentato i già elevati coefficienti di accantonamento sui crediti dubbi, largamente superiori a quanto praticato nel Sistema bancario italiano;

- ciò determina l’ennesima perdita di bilancio, anche nell’esercizio 2016; i dati reddituali della gestione, al contrario, mostrano un margine operativo positivo, per 1,6 miliardi. La raccolta commerciale subisce una contrazione facilmente interpretabile come conseguenza delle campagne mediatiche del secondo semestre, il cui unico argine è stata la dedizione e la competenza dei dipendenti, che anche in questa occasione ringraziamo;

- al 30 settembre il MPS presenta coefficienti di vigilanza in linea con le norme;

- l’operazione di mercato deliberata nel novembre 2016 da un’Assemblea validamente costituita solo grazie alla presenza dei Piccoli Azionisti, non ottiene il successo atteso. La Vigilanza comunica che il MPS ha un fabbisogno di capitale pari a 8,8 miliardi, comprensivo di 4,4 miliardi rappresentati da obbligazioni subordinate in scadenza nel 2017/2018;

- il Governo vara il Decreto Legge c.d. “Salva Banche” convertito il 17/2/2017.

In estrema sintesi: MPS verrà valutata al minore tra la media del prezzo di riferimento degli ultimi 30 giorni antecedenti la sospensione ed il valore attribuito da un esperto indipendente. Assumendo che il valore di BMPS coincida con la media dei prezzi di mercato dell'ultimo mese, il Monte varrebbe circa 600 milioni. Gli attuali azionisti, di cui 150mila piccoli azionisti, pertanto, vedono svalutare a circa 21 ogni azione posseduta, del valore patrimoniale di 210. Basta questo a defraudare 150.000 risparmiatori? No: sarà effettuato l'aumento da 8,8 miliardi di euro, in cui interverranno gli obbligazionisti subordinati, che convertiranno forzosamente (con alcune eccezioni) in azioni il loro credito a circa 10 euro per azione, e lo Stato, che si regalerà un ulteriore sconto pagando circa 8 euro per azione

Anche il Presidente della CONSOB, in audizione parlamentare, contesta la non sostenibilità metodologica di quanto contenuto nella Legge. Nessuno di questi criteri e valutazioni, aggiungiamo, è imposto da Direttive Europee, istruzioni di Vigilanza o equivalenti fonti normative: sono decisioni arbitrarie.

Il Diritto Commerciale è calpestato, le iniziative della Commissione Europea tendenti ad incentivare l’azionariato popolare attraverso la Direttiva CMU sono ridicolizzate. La credibilità delle privatizzazioni delle Imprese ancora statali, crolla.

- Al 31/12 il Patrimonio netto è di 6,4 miliardi; dalla relazione emerge che MPS vanta crediti fiscali per oltre 1 miliardo (non iscritto in bilancio)

- Nel corso del primo trimestre 2017 MPS si accorda con ICBPI per la vendita del ramo di azienda “carte di credito”, per oltre 500 milioni.

 

Da parte nostra pretenderemo che il CDA e ognuno dei responsabili delle tante (troppe) Istituzioni coinvolte in questa situazione svolga il proprio ruolo con onestà e trasparenza.  Intanto, per quanto ad oggi noto segnaliamo che, volendo perseguire il piano governativo senza apportarvi modifiche, il rischio concreto è di sovracapitalizzare il MPS per qualche miliardo, defraudando i Piccoli Azionisti sia della loro quota  di proprietà che del controvalore patrimoniale, tuttora esistente e conteggiato ai fini della Vigilanza Bancaria.

Riguardo all'oggettivo problema delle sofferenze, segnaliamo che, a questi livelli di accantonamento prudenziale, la gestione diretta delle sofferenze potrebbe rappresentare una redditizia area di business e di mantenimento dei livelli occupazionali, in alternativa alla loro svendita e ad ennesimi progetti di sacrifici per i dipendenti.

 

Azione MPS, con la raccolta delle deleghe di voto in Assemblea, continuerà a svolgere il suo ruolo rappresentativo al servizio degli oltre 150mila piccoli azionisti, il 55% della attuale proprietà; ci aspettiamo che alla prossima assemblea il MEF, proprietario del 4%, sia rappresentato dal Ministro Padoan.

Azione MPS percorrerà ogni strada per rappresentare gli interessi dei Piccoli Azionisti, sia in sede nazionale che presso le Istituzioni Europee, con il sostegno di Better Finance, la Federazione Europea delle Associazioni di Risparmiatori ed Investitori.

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