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Mps, i piccoli azionisti commentano i decreti su burden sharing e ricapitalizzazione pubblica

di Mauro Introzzi 1 ago 2017 ore 15:03 Le news sul tuo Smartphone

monte-dei-paschi-di-siene-logoAzione Banca Monte dei Paschi di Siena, l'associazione aderente al CONAPA che raccoglie i piccoli azionisti della banca senese (azionemps@gmail.com), ha diffuso una nota in cui specifica la propria posizione sui decreti pubblicati nei giorni scorsi in Gazzetta Ufficiale che hanno definito le misure di ripartizione degli oneri (il cosiddetto burden sharing di Mps) nell’ambito del piano di salvataggio del Monte dei Paschi di Siena e i modi della ricapitalizzazione pubblica della banca senese. Secondo i piccoli azionisti dell'istituto senese, che così hanno chiamato il loro comunicato, siamo in presenza di una situazione di "danno, beffa e coscienza sporca".

Ecco il comunicato dei piccoli azionisti Mps:

 

È giunto alla sua conclusione il complesso processo con cui lo Stato Italiano, in forza di astruse regolamentazioni europee e di decisioni arbitrarie e unilaterali, ha espropriato 150.000 piccoli azionisti dei propri diritti proprietari e patrimoniali sul Monte dei Paschi di Siena, Banca pienamente solvibile, con un patrimonio netto certificato di oltre 6,4 miliardi di euro.

Nessun meccanismo di ristoro è previsto per i Piccoli Azionisti, ulteriormente e ingiustificatamente penalizzati dal prezzo di conversione degli obbligazionisti subordinati e dello Stato. Sembra di essere tornati al medioevo, quando il Signore espropriava senza indennizzo.

I Decreti pubblicati in Gazzetta Ufficiale danno il via alla ricapitalizzazione della Banca, a seguito del versamento di soli 3,8 miliardi da parte del Tesoro e della conversione di 4,4 miliardi di obbligazioni subordinate. Gli oltre 6 miliardi, proprietà al 55% dei 150.000 Piccoli Azionisti, verranno sostanzialmente azzerati per consentire di svendere al Fondo Atlante sofferenze svalutate dell’80%. La proprietà degli attuali azionisti si ridurrà alla risibile percentuale fra il 3 e il 5%. L’ultimo schiaffo ai Piccoli Azionisti lo ha dato il Management della Banca, che prevede una spartizione dei maggiori recuperi con la Banca, cioè con i futuri azionisti. Il Burden sharing diventa un’esclusiva dei Piccoli Azionisti: noi paghiamo, altri incassano

Azione MPS ha denunciato, lo scorso 29 maggio ai diretti responsabili di tutte le Autorità ed Istituzioni coinvolte le incongruenze dell’operazione, richiedendo anche a Tesoro, Banca d’Italia e Consob incontri formali per illustrare le proposte in favore dei Piccoli Azionisti (si veda la lettera alle Autorità). Nessuna risposta, salvo una lettera con cui un funzionario della Commissione Europea (DG COMP) ci informava che la loro competenza si limita agli aspetti di antitrust e concorrenza.

Trasparenza e correttezza non sono di casa presso le nostre Istituzioni, che evidentemente non sono interessate neanche a fornire risposte negative.

Sarà interessante vedere quale sarà la nuova composizione azionaria del Monte dei Paschi: oltre allo Stato vedremo quali importanti investitori istituzionali beneficeranno dell’ingresso nel capitale a prezzo scontato.  Non ci sarà beneficio par i Dipendenti, ancora largamente e incolpevolmente penalizzati dalla nuova cura dimagrante imposta alla Banca, né per i Piccoli azionisti.

Azione MPS li continuerà a rappresentare nelle assemblee societarie.

Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.
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