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MPS, i risultati dei primi nove mesi del 2020

Il Monte dei Paschi di Siena ha segnalato che sta lavorando, con il pieno supporto dell’azionista di controllo, alla revisione del capital plan

di Edoardo Fagnani 5 nov 2020 ore 15:43

palazzo-salimbeni-mpsMonte dei Paschi di Siena ha comunicato i risultati finanziari dei primi nove mesi del 2020.

 

 

MPS, i conti economici dei primi nove mesi del 2020

 

Nel periodo in esame 2020 il Monte dei Paschi di Siena ha realizzato un margine di intermediazione primario pari a 2,03 miliardi di euro, in calo del 9,7% rispetto ai 2,25 miliardi ottenuti nello stesso periodo dello scorso anno. Il margine di interesse è risultato pari a 978,7 milioni di euro, in flessione del 16,2% rispetto allo stesso periodo del 2019 principalmente per le cessioni di crediti Unlikely to pay effettuate nel corso del 2019 e per la conclusione a giugno 2019 della vendita della controllata BMP Belgio. Al contrario, il risultato del terzo trimestre 2020 è risultato in crescita rispetto al trimestre precedente (+3,8%).

Il risultato operativo netto stato negativo per 57,9 milioni di euro, rispetto al valore positivo di 337,1 milioni di euro dei primi nove mesi del 2019, in conseguenza al forte aumento del costo del credito clientela (da 390,9 milioni a 621 milioni di euro).

Il risultato netto è stato negativo per 1,54 miliardi di euro (utile di 186,9 milioni nei primi tre trimestri del 2019), dopo la contabilizzazione accantonamenti al fondo rischi e oneri riconducibili principalmente a rischi legali e ai rischi connessi ad accordi contrattuali, oltre al contributo negativo dalle imposte di periodo pari a 414 milioni di euro, imputabile quasi esclusivamente alla revisione del valore delle attività per imposte anticipate (DTA) iscritte in bilancio. Nel solo terzo trimestre la perdita netta del Monte dei Paschi di Siena è stata di 450,7 milioni di euro.

 

 

MPS, aggregati patrimoniali a fine settembre 2020

 

Al 30 settembre 2020 i finanziamenti verso la clientela dell’istituto si sono attestati a 87,1 miliardi di euro, in crescita di 7miliardi rispetto al valore di inizio anno e di 4,6 miliardi rispetto a fine giugno 2020.

Alla stessa data le esposizioni deteriorate lorde erano pari a 11,4 miliardi di euro, in calo sia rispetto al dato del 30 giugno 2020 (pari a 11,6 miliardi di euro) che rispetto al 31 dicembre 2019 (pari a 11,9 miliardi di euro), grazie alle cessioni e agli incassi effettuati nel periodo e alla chiusura di alcune posizioni significative.

L’esposizione netta in termini di crediti deteriorati del gruppo si è attestata a 5,8 miliardi di euro, stabile rispetto al 30 giugno 2020 e in calo rispetto al 31 dicembre 2019 (-324 milioni di euro) grazie alla riduzione delle esposizioni lorde accompagnata dalla crescita della copertura media conseguente all’incremento di rettifiche derivante dal mutato scenario macroeconomico delineatosi con il diffondersi della pandemia, che ha influenzato i livelli di rischiosità del portafoglio. A fine settembre 2020 rapporto tra crediti deteriorati netti e crediti clientela netti risultava pari al 6,6%, in calo sia rispetto a giugno 2020 (pari a 7,1%) che rispetto a dicembre 2019 (pari a 7,6%). Alla stessa data, la percentuale di copertura dei crediti deteriorati si è attestata al 49,5%, in aumento rispetto al 31 dicembre 2019 (pari a 48,7%).

 

 

I ratio patrimoniali di MPS a fine settembre 2020

 

Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, al 30 settembre 2020 il Common Equity Tier 1 Ratio si è attestato al 12,9% (rispetto al 14,7% di fine 2019) ed il Total Capital Ratio è risultato pari a 16,2%, che si confronta con il valore del 16,7% registrato a fine dicembre 2019. Entrambi i coefficienti sono superiori ai minimi richiesti dalla BCE.

Sempre a fine settembre 2020 il patrimonio netto di MPS e di pertinenza di terzi risultava pari a circa 6,8 miliardi di euro, in diminuzione di 1,5 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2019, per effetto del risultato di periodo negativo.

Al 30 settembre 2020 le attività in titoli dell’istituto sono risultate pari a 23 miliardi di euro, in calo di 1,2 miliardi rispetto al 31 dicembre 2019, per la diminuzione delle attività finanziarie detenute per la negoziazione (-0,7 miliardi di euro) riferibili alla controllata MPS Capital Services e delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (-0,8 miliardi di euro) riferibili, in particolare, alla capogruppo, a fronte di vendite e scadenze solo in parte compensate dagli acquisti.

 

 

MPS, l’outlook

 

Il Monte ei Paschi di Siena ha segnalato che sta lavorando, con il pieno supporto dell’azionista di controllo, alla revisione del capital plan per le iniziative di rafforzamento patrimoniale in corso di valutazione, alla luce degli accantonamenti per rischi legali contabilizzati nel trimestre, degli impatti del deal con AMCO e delle future implicazioni del contesto regolamentare e macroeconomico.

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