Milano, vince l’indecisione
Tra alti e bassi i bancari, ieri oggetto di vendite: chiusura decisamente negativa per Monte dei Paschi di Siena. Spicca il balzo di Stm, in seguito alle indiscrezioni su ST-Ericsson
di Edoardo Fagnani 9 ott 2012 ore 17:45Seduta nervosa per Piazza Affari e per le principali borse europee. Intanto, il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al ribasso le stime di crescita per il biennio 2012/2013 sull’Italia e sui maggiori paesi europei. Tra alti e bassi i bancari, ieri oggetto di vendite: chiusura decisamente negativa per Monte dei Paschi di Siena. Spicca il balzo di Stm, in seguito alle indiscrezioni sulla joint-venture ST-Ericsson.
Il FTSEMib ha registrato un ribasso dello 0,37% a 15.505 punti. Secondo Vincenzo Longo, Market Strategist di IG Markets Italy, l’indice FTSEMib sta consolidando in una banda larga compresa tra i 15.370-15.650 punti. "Rotture decise in un senso o nell’altro potrebbero condurre verso i 15.000 punti (al ribasso) e i 16.000 punti (al rialzo)", ha precisato lo strategist. Il FTSE Italia All Share ha ceduto lo 0,29% a 16.409 punti. Variazioni frazionali per il FTSE Italia Mid Cap (-0,35%) e il FTSE Italia Star (+0,22%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è cresciuto a 1,79 miliardi di euro, rispetto agli 1,33 miliardi di ieri. Su 314 titoli trattati, 122 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre i segni meno sono stati 177. Invariate le restanti 15 azioni.
L’euro è sceso sotto gli 1,29 dollari. L’oro si attesta a quota 1.765 dollari.
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Tra alti e bassi i bancari.
IntesaSanpaolo ha registrato una flessione dello 0,8% a 1,246 euro. L’istituto guidato da Enrico Cucchiani ha emesso un prestito obbligazionario della durata di sette anni per un ammontare di 1,25 miliardi di euro. Il rendimento è pari al tasso mid swap di durata equivalente, maggiorato di 315 punti base. Il titolo, destinato agli investitori istituzionali internazionali, ha ottenuto ordini per oltre 4,7 miliardi di euro.
Monte dei Paschi di Siena ha terminato la seduta con un ribasso del 2,99% a 0,2274 euro. Oggi si è riunita l’assemblea straordinaria dell’istituto toscano, chiamata anche a dare l’ok all’aumento di capitale da un miliardo di euro. La Fondazione MPS, l’azionista di riferimento di Monte dei Paschi di Siena, ha annunciato il voto favorevole alla proposta di aumentare il capitale per un ammontare massimo di un miliardo di euro. L’operazione prevede l’esclusione del diritto di opzione per gli attuali soci dell’istituto. Il presidente di Monte dei paschi di Siena, Alessandro profumo, ha precisato che non c’è necessita per procedere con l’aumento di capitale a breve termine.
Il Banco Popolare ha ceduto l’1,85% a 1,219 euro. Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa, l’istituto avrebbe ritirato l’offerta di un bond con scadenza ad aprile del 2016, in quanto la domanda sarebbe stata troppo bassa.
Unicredit è salita dello 0,53% a 3,426 euro. Secondo quanto riportato dalla stampa, non sarebbe da escludere l’ipotesi di separazione delle attività italiane dell’istituto. Tuttavia, secondo quanto ha dichiarato il presidente Vita, i tempi non sono ancora maturi, dal momento che sarebbe troppo costoso e troppo complesso separare Unicredit Italia dal resto del gruppo.
Azimut ha registrato un progresso dell’1,01% a 9,475 euro. Secondo quanto scritto su MF, la compagnia dovrebbe chiudere l’esercizio in corso con un utile netto di 130 milioni di euro. Inoltre, il management potrebbe decidere di utilizzare la liquidità in cassa per pagare un dividendo straordinario o per procedere con un piano di riacquisto di azioni proprie. Intanto, gli analisti di Bank of America hanno peggiorato il giudizio su Azimut, portandolo da “Buy” (acquistare) a “Neutrale”.
Fondiaria-SAI ha terminato la giornata con un minimo rialzo dello 0,1% a 1,05 euro. Secondo MF, nel capitale della compagnia avrebbero fatto il loro ingresso i fondi italiani. Dopo Anima Sgr, infatti, sarebbero spuntati anche Arca, Eurizon, Fideuram, Mediolanum e Pioneer.
Seduta contrastata per i petroliferi. Eni è salita dello 0,64% a 17,26 euro. Secondo quanto riportato da alcune agenzie di stampa, il Credit Suisse avrebbe proceduto al collocamento di 10,7 milioni del Cane a sei zampe, al prezzo unitario di 17,33 euro. Pochi spunti per Saipem (invariata a 37,44 euro) e Tenaris (-0,25% a 15,74 euro). Senza scossoni Saras (invariata a 1,097 euro) ed Erg (+0,09% a 5,78 euro).
Enel è scesa dello 0,91% a 2,828 euro. Il colosso elettrico ha emesso due bond per una durata rispettivamente di 5,5 anni e di 10,5 anni per un ammontare complessivo di 2 miliardi di euro. La domanda per i titoli è stata superiore ai 12 miliardi di euro. intanto, Enel ha comunicato di aver completato la cessione dell’intero capitale di Endesa Ireland per un corrispettivo di 286 milioni di euro.
Terna ha ceduto lo 0,88% a 2,922 euro. Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa, la società avrebbe emesso un prestito obbligazionario con scadenza nel 2018 oper un ammontare di 750 milioni di euro. Il rendimento sarebbe pari al tasso mid swap di durata equivalente, maggiorato 193 punti base. Intanto, il numero uno di Terna, Flavio Cattaneo, ha evidenziato che nel periodo 2012/2021 l’azienda investirà complessivamente 7,9 miliardi di euro. Le risorse serviranno per rinnovare la rete di trasmissione.
Tra le altre società a maggiore capitalizzazione spicca il balzo di Stm (+3,05% a 4,458 euro). Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa il gruppo italofrancese avrebbe dato mandato ad alcuni istituti di credito per valutare opzioni strategiche in merito alla joint-venture ST-Ericsson.
Finmeccanica ha perso lo 0,1% a 4,164 euro. La società aeronautica si è aggiudicata nuovi ordini per un valore complessivo pari a circa 93 milioni di euro attraverso le controllate AgustaWestland, Selex Galileo, Selex Elsag e Drs. Intanto, gli analisti di Bank of America hanno alzato da 2,8 euro a 3,5 euro il prezzo obiettivo su Finmeccanica. Tuttavia, gli esperti hanno confermato il giudizio “Underperform” (farà peggio del mercato), in attesa di conoscere l’esito delle elezioni presidenziali statunitensi.
Atlantia è scesa dello 0,25% a 12,21 euro. Equita sim ha alzato a 14,1 euro per azione la valutazione sulla concessionaria autostradale, nonostante il peggioramento delle stime sul traffico. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”.
Camfin ha perso il 4,13% a 0,499 euro. Gli analisti di Equita sim hanno limato da 0,61 euro a 0,6 euro per azione la valutazione sulla holding che fa capo a Marco Tronchetti Provera, in quanto lo scontro tra il valore delle azioni e quello delle partecipazioni in portafoglio si è notevolmente ridotto. Gli esperti hanno anche peggiorato da “Buy” (acquistare) a “Hold” (mantenere) il giudizio).
Amplifon ha guadagnato lo 0,49% a 3,302 euro. Gli analisti di Jefferies hanno tagliato il prezzo obiettivo sulla società, portandolo da 4,8 euro a 4,2 euro. Al contrario, Commerzbank ha avviato la copertura su Amplifon con l’indicazione di acquisto delle azioni.
Seduta spumeggiante per Screen Service (+31,1% a 0,2134 euro). Monte Bianco ha annunciato l’intenzione di lanciare un’offerta pubblica di acquisto totalitaria sulle azioni della società non ancora detenute dall’offerente e dalla controllata HLD, pari a 136.785.000 titoli (il 98,76% del capitale). Monte Bianco ha offerto 0,22 euro per azione.