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Milano trascinata al ribasso dai bancari: tonfo di MPS

Piazza Affari in ribasso nella seduta odierna, dopo le buone performance registrate ieri. Variazioni frazionali, invece, per le principali borse europee. Segno più per BPM

di Edoardo Fagnani 30 apr 2014 ore 17:36
Piazza Affari in ribasso nella seduta odierna, dopo le buone performance registrate ieri. Variazioni frazionali, invece, per le principali borse europee. Gli analisti di Equita sim hanno confermato la propria visione positiva sui mercati azionari, in seguito ai segnali di ottimismo sull’economia europea. Il Monte dei Paschi di Siena ha guidato il ribasso dei bancari, dove la sola Popolare di Milano ha terminato la seduta con un rialzo. In rosso anche gli assicurativi, mentre Mediaset ha terminato la giornata con un rialzo.
Il FTSEMib ha registrato un calo dello 0,88% a 21.783 punti. L’indice ha terminato il mese di aprile con un rialzo dello 0,42%. In rosso anche il FTSE Italia All Share che è sceso dello 0,78% a 23.219 punti. Segno più per il FTSE Italia Mid Cap (+0,15%) e il FTSE Italia Star (+0,05%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 2,67 miliardi di euro, rispetto ai 2,79 miliardi di ieri. Su 323 titoli trattati, 197 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state 104. Invariate le rimanenti 22 azioni. Domani Borsa Italiana resterà chiusa in occasione delle festa del Lavoro. Le contrattazioni riprenderanno regolarmente venerdì 2 maggio.
L’euro è risalito fino a sfiorare gli 1,39 dollari, prima delle decisioni della FED in materia di politica monetaria. L’oro si è riportato a 1.295 dollari.

CONSULTA le quotazioni dei titoli del FTSE MIB

In rosso i bancari.
Ha fatto eccezione la Popolare di Milano che guadagna lo 0,48% a 0,726 euro. La Consob ha approvato il prospetto relativo all’aumento di capitale per un ammontare massimo di 500 milioni di euro. L'operazione avrà inizio lunedì 5 maggio 2014 e terminerà il 23 maggio, mentre i diritti resteranno quotati fino al 16 maggio.
Seduta negativa per il Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano è sceso del 4,04% a 0,2399 euro. L’assemblea dei soci della banca ha approvato il bilancio dell’esercizio 2013, chiuso con una perdita netta civilistica di 1,63 miliardi di euro, che sarà coperta parzialmente mediante l’utilizzo degli utili realizzati negli esercizi precedenti. Inoltre, Monte dei Paschi di Siena ha comunicato che il 5 maggio diventerà effettivo il raggruppamento azionario nel rapporto di una nuova azione ogni 100 azioni in circolazione. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che Marshall Wace ha limato la posizione corta sul Monte dei Paschi di Siena, portandola dall’1,11% all’1,07%.
La Popolare dell’Emilia Romagna ha registrato una flessione del 2,87% a 8,285 euro. L’agenzia S&P ha confermato a “BB-” il rating sulla solidità patrimoniale dell’istituto. Tuttavia, gli esperti hanno peggiorato da “stabili a “negative” le prospettive sul rating per i prossimi trimestri, sull’ipotesi di un mancato sostegno governativo nel caso di difficoltà della banca. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 25 aprile Norges Bank è diventato uno dei maggiori azionisti della Popolare dell’Emilia Romagna. L’istituto norvegese è accreditato del 2,184% del capitale dell’istituto emiliano.
Segno meno anche per Unicredit (-1,9% a 6,44 euro). Gli analisti di UBS hanno alzato il prezzo obiettivo sull’istituto guidato d Federico Ghizzoni, portandolo da 5,4 euro a 6,5 euro. Il giudizio resta “Neutrale”, in quanto il titolo preferito dagli esperti tra i bancari italiani resta IntesaSanpaolo (-0,81% a 2,46 euro).
La stessa banca d’affari svizzera ha aumentato da 6,6 euro a 7,1 euro il target price su Mediobanca (-0,31% a 7,98 euro). Sempre UBS ha incrementato la valutazione su sul Banco Popolare (-1,13% a 14,84 euro) e su UBI Banca (-1,15% a 6,86 euro), portandolo rispettivamente a 14 euro e a 6 euro. Il rating sui tre istituti resta “Neutrale”.

In rosso anche gli assicurativi.
UnipolSAI ha registrato una flessione dell’1,56% a 2,646 euro. L’assemblea degli azionisti ha approvato il bilancio dell’esercizio 2013, chiuso con un utile netto, di 694 milioni di euro. La compagnia assicurativa ha deliberato la distribuzione di un dividendo di 0,19559 euro per azione ordinaria, di 19,64133 euro per i titoli di risparmio di categoria A e di 0,22497 euro per le azioni di risparmio di categoria B.
Generali ha ceduto lo 0,88% a 16,83 euro. L’assemblea dei soci ha approvato il bilancio dell’esercizio 2013, chiuso con un utile netto consolidato di 1,92 miliardi di euro e ha deliberato di assegnare un dividendo di 0,45 euro per azione. Dalle schede di partecipazione è emerso che la quota detenuta dagli investitori istituzionali esteri nel capitale di Generali ha superato il 15%. Nel corso dell’assemblea il numero uno della compagnia, Mario Greco, ha anticipato la volontà di incrementare i dividendi.

In rosso Saipem (-1,93% a 19,3 euro). La società si è aggiudicata un nuovo contratto offshore E&C in Azerbaijan, per un ammontare totale di circa 1,8 miliardi di dollari. Il progetto sarà completato entro la fine del 2017.. Intanto, Mediobanca ha inserito la società nella propria lista di titoli preferiti.
Seduta negativa per Snam (-0,41% a 4,332 euro) e Terna (-0,46% a 3,9 euro). Kepler Cheuveux ha incremento il prezzo obiettivo sulle due società, portandolo rispettivamente a 4 euro e a 4,5 euro, in seguito alla revisione dei parametri di valutazione delle aziende. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Hold” (mantenere).
A2A ha limitato il calo allo 0,17% a 0,8805 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 23 aprile UBS è diventato uno dei maggiori azionisti della società lombarda con una quota del 2,041% del capitale.

Qualche spunto tra gli editoriali.
Mediaset ha guadagnato lo 0,4% a 3,972 euro. Gli analisti di Equita sim hanno ritoccato al rialzo il prezzo obiettivo sul gruppo del Biscione, portandolo da 4 euro a 4,45 euro, in seguito al miglioramento delle stime sulla raccolta pubblicitaria per i prossimi esercizi e all’aumento della stima sull’utile per azione per il 2016. Gli esperti hanno confermato il rating “Hold” (mantenere).
Mondadori è salita dell’1,75% a 1,335 euro. Nel corso dell’assemblea degli azionisti il numero uno, Ernesto Mauri, ha dichiarato che l’obiettivo della società editoriale è di tornare al pareggio già nell’esercizio in corso.

In rosso Luxottica (-0,29% a 41,27 euro). La società ha chiuso il primo trimestre del 2014 con un fatturato pari a 1,84 miliardi di euro, in crescita del 4,2% a parità di cambi e in flessione dell'1,2% a cambi correnti. Il gruppo ha terminato il primo trimestre del 2014 con un utile netto di 157,32 milioni di euro, poco variato  rispetto ai 159,23 milioni di euro del primo trimestre 2013. Nel corso della conference call a commento dei risultati trimestrali, il management ha confermato i target finanziari per l’esercizio in corso e ha anticipato un andamento positivo delle vendite ad aprile. Inoltre, l’amministratore delegato di Luxottica, Andrea Guerra, intervistato da Il Sole24Ore, ha dichiarato che nel 2014 i ricavi dell’azienda registreranno una crescita compresa tra il 5% e il 10%. Non si sono fatte attendere le indicazioni delle banche d’affari. Gli analisti di Citigroup hanno ritoccato al rialzo il prezzo obiettivo su Luxottica, portandolo da 45 euro a 47 euro, in seguito alla revisione dei parametri di valutazione dell’azienda. Gli esperti hanno ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni.
Seno meno anche per Brunello Cucinelli (-0,91% a 20,7 euro). Mediobanca ha inserito la società nella propria lista di titoli preferiti.

Seduta brillante per Safilo (+4,72% a 16,41 euro), dopo la diffusione dei risultati trimestrali. La società ha terminato il periodo gennaio-marzo con un utile netto di 16,46 milioni di euro, in aumento del 22,9% rispetto ai 13,39 milioni dei primi tre mesi del 2013. Gli analisti di Equita sim e di Kepler Cheuvreux hanno apprezzato i numeri di Safilo e hanno incrementato la stima sull’utile per l’esercizio in corso. Gli esperti hanno confermato il target price, fissato rispettivamente a 18 euro e a 16 euro. Il giudizio per entrambe le banche d’affari è “Hold” (mantenere).

Cell Therapeutics ha registrato una flessione del 3,02% a 2,184 euro. La società biotech ha chiuso il 2013 con ricavi per 1,41 milioni di dollari, in aumento rispetto agli 1,13 milioni contabilizzati nello stesso periodo dello scorso anno. Lo scorso trimestre Cell Therapeutics ha registrato una perdita netta di 29 milioni di dollari, cifra che si confronta con i 19,38 milioni dei primi tre mesi dello scorso anno. Per il 2014 il management di Cell Therapeutics prevede una perdita operativa compresa tra i 45 milioni e i 50 milioni di dollari.
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