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Milano sale, MPS affonda

Chiusura positiva per Piazza Affari, dopo essere arrivata a perdere anche oltre un punto percentuale in mattinata. Ottime performance per Unipol e per Enel Green Power

di Edoardo Fagnani 22 gen 2013 ore 17:51

Chiusura positiva per Piazza Affari, dopo essere arrivata a perdere anche oltre un punto percentuale in mattinata. L’indice ZEW tedesco, che misura le aspettative degli analisti sullo sviluppo dell’economia in Germania nell’arco dei sei mesi futuri, ha mostrato un forte miglioramento a gennaio. Riflettori accesi anche sulle aste dei titoli di stato spagnoli a breve termine, i cui rendimenti sono scesi sotto l’1%. Tra i bancari spicca il pesante ribasso di Monte dei Paschi di Siena, nonostante le precisazioni alle indiscrezioni giornalistiche in merito ad alcune voci di bilancio. Ottime performance per Unipol e per Enel Green Power.
Il FTSEMib ha registrato un progresso dello 0,48% a 17.716 punti, mentre il FTSE Italia All Share è salito dello 0,47% a 18.710 punti. Andamento positivo anche per il FTSE Italia Mid Cap (+0,65%) e il FTSE Italia Star (+0,02%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è cresciuto a 2,67 miliardi di euro, rispetto agli 1,7 miliardi di ieri. Su 328 titoli trattati, 158 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 145. Invariate le rimanenti 25 azioni.
L’euro è tornato a 1,33 dollari. L’oro è salito a 1.695 dollari.

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Riflettori accesi sui bancari.
Monte dei Paschi di Siena
è scesa del 5,68% a 0,2775 euro. I vertici dell’istituto hanno segnalato che l’operazione denominata “Alexandria” rientra nel perimetro delle analisi in corso in relazione ad alcune operazioni strutturate poste in essere in esercizi precedenti e ad oggi presenti nel portafoglio della banca. Monte dei Paschi di Siena ha precisato che non risulta che l’operazione sia stata sottoposta all’approvazione del consiglio di amministrazione della banca. Secondo quanto scritto su MF, invece, l’istituto toscano pagherà un interesse iniziale del 9% al Tesoro in cambio della sottoscrizione dei “Monti Bond”. Monte dei Paschi di Siena sarà tenuta a pagare una cedola che potrà arrivare fino al 15% nei prossimi anni. Resta da capire, però, come saranno rimborsati i titoli in caso di perdita: l’alternativa è tra nuove azioni o altre obbligazioni. Intanto, gli analisti di Banca Akros hanno incrementato da 0,18 euro a 0,22 euro il prezzo obiettivo sull’istituto. Tuttavia, gli esperti hanno confermato l’indicazione di ridurre l’esposizione del titolo in portafoglio.
Il Banco Popolare ha recuperato lo 0,39% a 1,533 euro. L’istituto ha collocato presso gli investitori istituzionali un prestito obbligazionario senior a 3 anni per un ammontare di 1,25 miliardi di euro. Il bond, con cedola a tasso fisso, presenta un rendimento finale pari al tasso mid-swap di pari durata, maggiorato di 310 punti base.
IntesaSanpaolo ha registrato un minimo ribasso dello 0,27% a 1,502 euro. Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa, l’istituto guidato da Enrico Cucchiani avrebbe emesso un bond della durata di 2 anni e mezzo a tasso variabile, per un ammontare di 750 milioni di euro. Il rendimento sarebbe pari al tasso Euribor trimestrale, maggiorato di 155 punti base.
Unicredit è salita dello 0,49% a 4,504 euro.

Spunti importanti tra gli assicurativi.
Unipol ha guadagnato il 3,67% a 2,088 euro. Secondo quanto scritto su Il Sole24Ore, Unicredit e Mediobanca, che si erano accollate un impegno in sede di ricapitalizzazione per una quota complessiva del 5%, potrebbero decidere di smobilizzare le loro quote senza dover registrare una minusvalenza, in quanto il prezzo delle azioni della compagnia assicurativa è tornato a 2 euro, vale a dire il prezzo offerto in occasione dell’aumento di capitale.
Performance migliore per Premafin (+18,6%).
Generali ha messo a segno un progresso dello 0,64% a 14,15 euro. Secondo quanto scritto su Il Sole24Ore, la brasiliana Banca Safra avrebbe offerto 2 miliardi di euro per rilevare le attività della controllata svizzera BSI.


Mediaset è scesa dell’1,45% a 1,975 euro. Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che Marshall Wace ha incrementato la posizione “short” sul gruppo del Biscione, portandola dallo 0,88% allo 0,91%. La segnalazione è datata 21 gennaio.

Seduta positiva per i petroliferi.
Eni ha guadagnato lo 0,36% a 19,38 euro. Progressi nell’ordine del mezzo punto percentuale per Saipem (+0,47% a 31,75 euro) e Tenaris (+0,45% a 15,61 euro). In rialzo di oltre un punto percentuale Saras (+1,46% a 1,04 euro), mentre Erg è rimasta invariata a 7,61 euro.
Enel Green Power è balzata del 3,98% a 1,568 euro. Gli analisti di Société Générale hanno iniziato la copertura sulla società energetica con un prezzo obiettivo di 1,77 euro e l’indicazione di acquisto delle azioni. Gli esperti prevedono un incremento annuo a due cifre dell’utile per azione nel periodo 2012/2015.
Hera ha registrato un rialzo dello 0,22% a 1,352 euro. Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa, l’azienda emiliana avrebbe emesso un bond della durata di 15 anni per un ammontare di 700 milioni di euro. Il rendimento è pari al tasso mid-swap di durata equivalente, maggiorato di 320 punti base.

Tra le altre società a maggiore capitalizzazione, spicca l’ottima performance di Luxottica (+1,7% a 33,52 euro). Gli analisti di Berenberg hanno alzato il prezzo obiettivo sulla società, portandolo da 31 euro a 36 euro, in seguito al miglioramento delle stime sull’utile per azione per il biennio 2014/2015. Gli esperti hanno ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni.
Salvatore Ferragamo è salita dello 0,31% a 19,42 euro. Mediobanca ha incrementato la valutazione sulla società del lusso, portandola da 16 euro a 19 euro per azione. Gli esperti di Piazzetta Cuccia hanno ribadito il giudizio “Neutrale”.
Fiat ha perso lo 0,04% a 4,722 euro. Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che The Children’s Investment Fund Management ha ridotto la posizione “short” sulla società automobilistica, portandola dallo 0,91% allo 0,71%. La segnalazione è datata 21 gennaio.
Atlantia invariata a 13,46 euro. Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa, i consulenti finanziari starebbero studiando la possibilità di “finanziare” la fusione con Gemina (+0,16%) attraverso uno scambio azionario, escludendo la componente in contanti. Un esborso cash, infatti, andrebbe ad aumentare il debito della concessionaria autostradale, mettendo a rischio il rating dell’azienda.
Stabile anche Autogrill. Secondo quanto scritto su MF, la società di ristorazione, insieme alle altre aziende del settore, avrebbe chiesto alle concessionarie autostradali la riduzione delle royalties pagate per la gestione dei punti di ristoro sulla rete autostradale.

Tra le società a media capitalizzazione, ancora in corsa Camfin. Il titolo della holding che fa capo a Marco Tronchetti Provera è balzata dell’8,11% a 0,8865 euro, dopo aver guadagnato oltre il 17% nella seduta di ieri.
Indesit è salita dell’1,45% a 6,28 euro. Gli analisti di Axia hanno incrementato il prezzo obiettivo sulla società, portandolo da 5 euro a 5,3 euro. Gli esperti hanno ribadito il giudizio “Hold” (mantenere).

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