Milano paga la debolezza delle banche
Inizio di settimana in rosso per Piazza Affari, appesantita dalle performance negative del comparto bancario. Il settore paga l’incertezza politica del futuro del nostro Paese
di Mauro Introzzi 4 mar 2013 ore 17:36
Inizio di settimana in rosso per Piazza Affari, appesantita dalle performance negative del comparto bancario. Il settore paga l’incertezza politica del futuro del nostro Paese, che ha pesato anche sul rendimento dei titoli di stato e quindi dello spread. Debolezza e volatilità anche in alcune delle altre principali borse del Vecchio Continente e all’apertura di Wall Street.
Male anche Fiat, mentre Mediaset è stata protagonista di un vero e proprio scivolone. Sommersa dalle vendite pure Telecom Italia Media. Tra i titoli in positivo Salvatore Ferragamo e Luxottica.
Il FTSEMib è sceso dello 0,85% a 15.542 punti, mentre il FTSE Italia All Share ha perso lo 0,74% a 16.521 punti. Più limitati i cali del FTSE Italia Mid Cap (-0,53%) e del FTSE Italia Star (-0,28%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 1,64 miliardi di euro, rispetti agli 1,9 miliardi di venerdì scorso. Su 307 titoli trattati, 167 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state 116. Le restanti 24 azioni sono rimaste ferme sui valori di chiusura di ieri.
QUOTAZIONI AZIONI DEL FTSEMIB
Tra i bancari male Mediobanca (-4,27% a 4,3 euro). Mps (-3,01% a 0,2 euro) e IntesaSanpaolo (-3,14% a 1,202 euro). Tra i 2 e i 3 punti percentuali il ribasso di Unicredit e Mediolanum.
Il peggiore del Ftse Mib è stato invece il titolo Mediaset, che lascia sul terreno il 6,53% a 1,46 euro. Tra i titoli del comparto media scivolone anche di Telecom Italia Media (-5,54% a 0,1585 euro). Il consiglio di amministrazione del gruppo, chiamato ad approvare i conti dell’intero 2012. Ha deliberato di vendere a Urbano Cairo la rete televisiva La7 (La7 e Cairo Communication: un confronto).
In rosso Fiat (-2,39% a 3,918 euro). Il Ministero dei trasporti ha comunicato che a febbraio le immatricolazioni di automobili in Italia sono state pari a 108.419 unità, il 17,4% in meno rispetto allo stesso mese del 2012. Calo a due cifre anche per le immatricolazioni di Fiat (-16,8%) che si sono fermate a meno di 31mila vetture. La quota di mercato del gruppo del Lingotto, quindi, è scesa al 28,5%.
Il migliore del Ftse Mib, dopo la Popolare dell’Emilia Romagna (+3%) è stato il titolo Salvatore Ferragamo (+2% a 21,95 euro). Nella sua consueta "Lettera all'Investitore", pubblicata come ogni lunedì su Affari & Finanza de La Repubblica, Alberto Nosari indica che nel 2013, la società dovrebbe registrare un ulteriore aumento del fatturato, atteso in salita del 10%, e un incremento dei risultati reddituali. Dovrebbe essere confermata anche la solidità della struttura patrimoniale, con debiti sostanzialmente azzerati.
Nel comparto del lusso in grande evidenza Brunello Cucinelli (+6,2% a 16,97 euro), che nel corso della giornata ha toccato il suo massimo storico dal giorno dell'esordio nell'aprile del 2011. Il gruppo, che ora capitalizza più di 1,1 miliardi di euro, sale da inizio anno di più di 20 punti percentuali. Grande attesa per i dati del 2012, diffusi il prossimo 12 marzo.
Molti giudizi per Luxottica (+1,74% a 36,81 euro). Gli analisti della banca d’affari giapponese Nomura hanno alzato da 31 a 35 euro il loro target price sul gruppo degli occhiali, confermando il rating “reduce” (ridurre le posizioni nel portafoglio). Gli esperti di Citigroup hanno invece alzato da 33,7 euro a 40,5 euro la loro valutazione, confermando la raccomandazione “buy” (acquistare). Kepler ha alzato a “buy” (acquistare) il giudizio e a 40 euro il target price, Equita Sim a 39 euro la valutazione, Barclays a 40 euro.
Bene anche gli energetici trascinati da Enel (+1,54% a 2,762 euro), anche sospesa per eccesso di scostamento al rialzo. Nella serata di venerdì il direttore finanziario Luigi Ferraris ha confermato la politica di dividendi del gruppo.
Male anche Fiat, mentre Mediaset è stata protagonista di un vero e proprio scivolone. Sommersa dalle vendite pure Telecom Italia Media. Tra i titoli in positivo Salvatore Ferragamo e Luxottica.
Il FTSEMib è sceso dello 0,85% a 15.542 punti, mentre il FTSE Italia All Share ha perso lo 0,74% a 16.521 punti. Più limitati i cali del FTSE Italia Mid Cap (-0,53%) e del FTSE Italia Star (-0,28%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 1,64 miliardi di euro, rispetti agli 1,9 miliardi di venerdì scorso. Su 307 titoli trattati, 167 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state 116. Le restanti 24 azioni sono rimaste ferme sui valori di chiusura di ieri.
QUOTAZIONI AZIONI DEL FTSEMIB
Tra i bancari male Mediobanca (-4,27% a 4,3 euro). Mps (-3,01% a 0,2 euro) e IntesaSanpaolo (-3,14% a 1,202 euro). Tra i 2 e i 3 punti percentuali il ribasso di Unicredit e Mediolanum.
Il peggiore del Ftse Mib è stato invece il titolo Mediaset, che lascia sul terreno il 6,53% a 1,46 euro. Tra i titoli del comparto media scivolone anche di Telecom Italia Media (-5,54% a 0,1585 euro). Il consiglio di amministrazione del gruppo, chiamato ad approvare i conti dell’intero 2012. Ha deliberato di vendere a Urbano Cairo la rete televisiva La7 (La7 e Cairo Communication: un confronto).
In rosso Fiat (-2,39% a 3,918 euro). Il Ministero dei trasporti ha comunicato che a febbraio le immatricolazioni di automobili in Italia sono state pari a 108.419 unità, il 17,4% in meno rispetto allo stesso mese del 2012. Calo a due cifre anche per le immatricolazioni di Fiat (-16,8%) che si sono fermate a meno di 31mila vetture. La quota di mercato del gruppo del Lingotto, quindi, è scesa al 28,5%.
Il migliore del Ftse Mib, dopo la Popolare dell’Emilia Romagna (+3%) è stato il titolo Salvatore Ferragamo (+2% a 21,95 euro). Nella sua consueta "Lettera all'Investitore", pubblicata come ogni lunedì su Affari & Finanza de La Repubblica, Alberto Nosari indica che nel 2013, la società dovrebbe registrare un ulteriore aumento del fatturato, atteso in salita del 10%, e un incremento dei risultati reddituali. Dovrebbe essere confermata anche la solidità della struttura patrimoniale, con debiti sostanzialmente azzerati.
Nel comparto del lusso in grande evidenza Brunello Cucinelli (+6,2% a 16,97 euro), che nel corso della giornata ha toccato il suo massimo storico dal giorno dell'esordio nell'aprile del 2011. Il gruppo, che ora capitalizza più di 1,1 miliardi di euro, sale da inizio anno di più di 20 punti percentuali. Grande attesa per i dati del 2012, diffusi il prossimo 12 marzo.
Molti giudizi per Luxottica (+1,74% a 36,81 euro). Gli analisti della banca d’affari giapponese Nomura hanno alzato da 31 a 35 euro il loro target price sul gruppo degli occhiali, confermando il rating “reduce” (ridurre le posizioni nel portafoglio). Gli esperti di Citigroup hanno invece alzato da 33,7 euro a 40,5 euro la loro valutazione, confermando la raccomandazione “buy” (acquistare). Kepler ha alzato a “buy” (acquistare) il giudizio e a 40 euro il target price, Equita Sim a 39 euro la valutazione, Barclays a 40 euro.
Bene anche gli energetici trascinati da Enel (+1,54% a 2,762 euro), anche sospesa per eccesso di scostamento al rialzo. Nella serata di venerdì il direttore finanziario Luigi Ferraris ha confermato la politica di dividendi del gruppo.
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