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Milano giù, pesano dividendi e S&P

Oggi è il gran giorno dei dividendi a Piazza Affari. Gli addetti ai lavori hanno calcolato che l’impatto dello stacco delle cedole sul FTSEMib è stato pari all’1,8%

di Edoardo Fagnani 23 mag 2011 ore 09:27

Oggi è il gran giorno dei dividendi a Piazza Affari. Gli addetti ai lavori hanno calcolato che l’impatto dello stacco delle cedole sul FTSEMib è stato pari all’1,8%. Intanto, l’agenzia S&P ha peggiorato le prospettive sul rating del debito sovrano dell’Italia, portandole da “stabili” a “negative”. Gli esperti hanno confermato il rating “A+” sul debito a lungo termine. Il FTSEMib registra una flessione del 2,71%, mentre il FTSE Italia All Share è in calo del 2,57%. Segno meno anche per il FTSE Italia Mid Cap (-1,9%) e il FTSE Italia Star (-1,74%).
Indici in rosso a Wall Street nell’ultima seduta della settimana. Il Dow Jones ha perso lo 0,74% a 12.512 punti. Segno meno anche per l’S&P500 (-0,77% a 1.333 punti). Performance simile per il Nasdaq che ha lasciato sul terreno lo 0,71% a 2.803 punti. Riflettori ancora accesi su LinkedIn, che ha terminato la giornata con una flessione dell’1,23% a 93,09 dollari, dopo aver toccato un massimo a 107 dollari.
La borsa di Tokyo ha iniziato la settimana con una seduta decisamente negativa. L'indice Nikkei ha registrato un ribasso dell’1,52% a 9.460,5 punti. Male i titoli delle società attive nel settore delle costruzioni.
L’euro scivola a 1,401 dollari, in attesa della diffusione di alcuni dati macroeconomici in Europa e negli Stati Uniti. L’oro si è attestato a 1.510 dollari.

IntesaSanpaolo inizia la giornata con una flessione dell’1,32% a 1,72 euro. Oggi ha preso il via l’aumento di capitale da 5 miliardi di euro lanciato dall’istituto. Il prezzo di chiusura di venerdì 20 maggio, pari a 1,938 euro, è stato rettificato a 1,743 euro. Di conseguenza, il prezzo iniziale dei diritti (-18% a 0,0968 euro) è stato fissato a 0,118 euro. Per lo stesso motivo è stato rettificato il prezzo delle azioni di risparmio di IntesaSanpaolo (-0,97% a 1,526 euro). Il prezzo di chiusura di venerdì, pari a 1,749, è stato portato a 1,541 euro. L’istituto ha anche staccato un dividendo di 0,08 euro per le azioni ordinarie e di 0,091 euro per le azioni di risparmio. Intanto, gli analisti di Nomura hanno tagliato da 2,7 euro a 2,25 euro il prezzo obiettivo su IntesaSanpaolo, in seguito all’avvio dell’aumento di capitale. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”.
Unicredit registra una flessione dello 0,91% a 1,525 euro. L’istituto ha staccato un dividendo di 0,03 euro per le azioni ordinarie e di 0,045 euro per le azioni di risparmio.
Tra i bancari si segnalano anche le cedole di 0,03 euro del Banco Popolare (-1,42% a 1,809 euro), di 0,0245 euro di Monte dei Paschi di Siena (-1,1% a 0,857 euro), di 0,1 euro della Popolare di Milano (-1,29% a 1,907 euro) e di 0,15 euro di UBI Banca (-1,41% a 5,235 euro). Intanto, gli analisti di Centrobanca hanno tagliato da 2,88 euro a 1,85 euro il target price sulla Popolare di Milano. Gli esperti hanno ribadito l’indicazione di vendita delle azioni.

Variazioni frazionali per i petroliferi in avvio di giornata. Eni sale dello 0,06% a 16,56 euro. Il Cane a sei zampe ha staccato un dividendo di 0,05 euro, a saldo della cedola di un euro relativa all’esercizio 2010. Dividendo anche per Saipem (-0,86% a 35,6 euro), che ha staccato una cedola di 0,63 euro. Segno più per Tenaris (+0,12% a 16,55 euro). A due velocità Saras (-0,98% a 1,718 euro) ed Erg (+0,22% a 9,24 euro). La società guidata dalla famiglia Garrone ha distribuito una cedola di 0,4 euro per azione.
Enel Green Power perde l’1,57% a 1,82 euro. La controllata di Enel ha staccato un dividendo di 0,0272 euro. Dividendo anche per Snam Rete Gas (-0,65% a 3,97 euro), che ha staccato una cedola di 0,14 euro, a saldo del dividendo di 0,23 euro relativo all’esercizio 2010.
A2A registra una minima flessione dello 0,09% a 1,154 euro. Gli analisti di Deutsche Bank hanno ritoccato al rialzo il target price sulla municipalizzata milanese, portandolo da un euro a 1,05 euro. Tuttavia, gli esperti hanno ribadito l’indicazione di vendita delle azioni.



Generali è in ribasso dell’1,65% a 14,88 euro. La compagnia assicurativa ha staccato un dividendo di 0,45 euro per azione.
Unipol perse l’1,22% a 0,4599 euro. Nel corso di un’intervista rilasciata a Milano Finanza, il management ha segnalato che se il trend di crescita della redditività registrato nel primo trimestre continuerà anche nei prossimi mesi, la compagnia potrebbe decidere di tornare a distribuire il dividendo.

Qualche indicazione sugli editoriali. Plus, l’inserto del sabato del quotidiano Il Sole 24 Ore, ha ricordato i dettagli del piano industriale di RcsMediaGroup (-0,34% a 1,173 euro), che dovrebbe portare i ricavi nel 2013 a 2,45 miliardi di euro, mentre il margine operativo lordo dovrebbe raggiungere i 296 milioni di euro, con una marginalità che dovrebbe salire dall’8,7% al 12%. Il settimanale ha fornito anche alcune considerazioni su Gruppo l’Espresso (-0,36% a 1,939 euro). La società dovrebbe chiudere l’esercizio in corso con ricavi e redditività in miglioramento rispetto al 2010.

Parmalat sale dello 0,23% a 2,608 euro. Oggi ha preso il via l’offerta pubblica di acquisto lanciata da Lactalis a un prezzo di 2,6 euro per azione. L’operazione terminerà l’8 luglio.

Indesit recupera il 2,4% a 7,665 euro. Secondo quanto scritto su Il Sole 24 Ore nel weekend, il gruppo sarebbe pronto a procedere con acquisizioni, con l’obiettivo di rafforzare la presenza in Europa. L’azienda sarebbe disposta a investire tra i 600 e i 700 milioni di euro per la campagna acquisti. Intanto, il management ha ribadito l’obiettivo di chiudere il 2011 con ricavi in crescita del 5% rispetto ai quasi 3 miliardi realizzati nello scorso esercizio.

Eurotech registra un progresso dell’1,14% a 2,306 euro. La società friulana finalizzerà l’acquisto della società Dynatem. Eurotech acquisirà il 100% del capitale di Dynatem per un enterprise value di circa 1,9 milioni di dollari, pari a circa 1,3 milioni di euro.
Saes Getters invariata a 7,875 euro. Gli analisti di Intermonte hanno alzato da 8 euro a 9,6 euro il target price sulla società. Gli esperti hanno anche migliorato il giudizio, portandolo ad “Outperform” (farà meglio del mercato).

Cell Therapeutics non riesce a fare prezzo per eccesso di rialzo. Il titolo della società biotech registra un progresso teorico del 19,6%.

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