Milano debole: brillano Fiat e MPS
Indici in frazionale ribasso a Piazza Affari e in Europa nell’ultima seduta della settimana. Il titolo della banca toscana è stato sospeso in mattinata per eccesso di rialzo
di Edoardo Fagnani 4 gen 2013 ore 12:18Indici in frazionale ribasso a Piazza Affari e in Europa nell’ultima seduta della settimana.
Il FTSEMib registra una flessione dello 0,32%, mentre il FTSE Italia All Share è in calo dello 0,27%. Andamento opposto per il FTSE Italia Mid Cap (+0,19%) e il FTSE Italia Star (-0,46%).
L’euro è sceso a 1,3 dollari, in attesa della diffusione dei dati sull’occupazione negli Stati Uniti a dicembre. L’oro si è portato a 1.630 dollari.
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Giornata positiva per Fiat (+1,57% a 4,008 euro). Il gruppo del Lingotto ha comunicato a VEBA (trust amministrato dal sindacato UAW) la volontà di esercitare l'opzione di acquistare una seconda tranche parte della partecipazione detenuta dalla stessa VEBA in Chrysler, pari a circa il 3,3% del capitale della società statunitense. Secondo il calcolo di Fiat, l’importo netto da pagare per l’acquisto di questa seconda tranche è pari a 198 milioni di dollari. Di conseguenza, Fiat arriverà a detenere il 65,17% del capitale di Chrysler.
Tra i bancari spicca il balzo di Monte dei Paschi di Siena. Il titolo della banca toscana registra un progresso del 6,98% a 0,2514 euro, dopo essere stato sospeso in mattinata per eccesso di rialzo. Le azioni salgono con volumi elevati, anche se non ci sono giustificazioni concrete al rally.
Unicredit registra un minimo ribasso dello 0,16% a 3,864 euro, mentre IntesaSanpaolo è in flessione dello 0,15% a 1,37 euro.
Unipol sale dell’1,96% a 1,61 euro. Secondo quanto scritto su Il Sole24Ore, il consulente finanziario avrebbe criticato la decisione della compagnia di distribuire un dividendo di 150 milioni di euro prima dell’integrazione con Fondiaria-SAI (+0,65%). L’esperto ha definito questa scelta “non ottimale”, in quanto la distribuzione dell’utile è stata possibile solo grazie alla revisione di alcune poste patrimoniali.
Telecom Italia Media perde lo 0,32% a 0,1535 euro. La Repubblica ha segnalato che Clessidra e Cairo Communication non sono intenzionate a modificare le offerte presentate per rilevare il controllo della società editoriale, in particolare alla luce delle prime indicazioni relative al quarto trimestre del 2012, chiuso con una raccolta pubblicitaria inferiore alle attese.
Telecom Italia registra una flessione dell’1,32% a 0,7085 euro. Secondo La Repubblica la compagnia telefonica potrebbe essere costretta a procedere con nuove svalutazioni nell’ordine dei 2-3 miliardi di euro. Un’operazione di questo tipo potrebbe costringere il management a rivedere la politica dei dividendi.
Amplifon cede il 3,17% a 3,662 euro. Gli analisti di Bank of America hanno peggiorato il rating sulla società, portandolo da “Buy” (acquistare) ad “Underperform” (farà peggio del mercato). Gli esperti hanno anche ridotto da 3,8 euro a 3,7 euro il prezzo obiettivo, in seguito al taglio della stima sull’utile per azione per il 2013.