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Milano, ancora un tonfo!

Piazza Affari affonda sul finale di giornata, nonostante non siano arrivate sorprese dalla riunione odierna della BCE. Sulle montagne russe i bancari: spicca il crollo di BPER

di Edoardo Fagnani 7 ago 2014 ore 17:35
Piazza Affari affonda sul finale di giornata, nonostante non siano arrivate sorprese dalla riunione odierna della BCE. Come nelle attese degli analisti l’istituto non ha modificato la propria politica monetaria, lasciando immutati i tassi di interesse. Il saggio di riferimento resta fermo allo 0,15%. Sulle montagne russe i bancari: spicca lo scivolone della Popolare dell’Emilia Romagna. In difficoltà anche la galassia Unipol, dopo la diffusione dei risultati semestrali. Sono tornati gli acquisti su Fiat Chrysler, dopo le precisazioni di Sergio Marchionne sull’utilizzo del diritto di recesso. Molto bene anche Moncler, che ieri sera ha comunicato i risultati del primo semestre del 2014.
Il FTSEMib è sceso dell’1,94% a 19.131 punti, mentre il FTSE Italia All Share ha perso l’1,93% a 20.306 punti. Segno meno anche per il FTSE Italia Mid Cap (-2%) e il FTSE Italia Star (-0,58%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 3,18 miliardi di euro, rispetto ai 3,48 miliardi di ieri. Su 321 titoli trattati, 89 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre i segni meno sono stati 213. Invariate le restanti 19 azioni.
L’euro si è riportato a 1,335 dollari. L’oro si è confermato sopra i 1.305 dollari.

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Sulle montagne russe i bancari.
mercato-scendeGiornata negativa per il Monte dei Paschi di Siena. Il titolo della banca toscana è sceso del 3,62% a 1,144 euro. In giornata si è riunito il consiglio di amministrazione dell’istituto per l’esame dei risultati del primo semestre del 2014.
Per lo stesso motivo si sono riuniti i vertici della Popolare dell’Emilia Romagna (-13,7% a 5,065 euro, dopo essere stata sospesa per eccesso di ribasso). La banca ha terminato il primo semestre del 2014 con un utile netto di 35,9 milioni di euro, in sensibile miglioramento rispetto alla perdita di 21,5 milioni di euro di 12 mesi prima. A fine giugno i crediti alla clientela erano pari a 45,4 miliardi, in calo del 2,3% rispetto alla fine del 2013. L’ammontare dei crediti deteriorati è di 6,6 miliardi di euro, in crescita del 2,6% rispetto a fine 2013.
Male anche Unicredit (-1,15% a 5,575 euro). Gli analisti di Exane hanno migliorato il giudizio sull’istituto guidato da Federico Ghizzoni, portandolo da “Underperform” (farà peggio del mercato) a “Neutrale”. Inoltre, gli esperti hanno alzato da 5,75 euro a 6 euro il target price, in seguito agli ottimi risultati ottenuti nel primo semestre del 2014 e al miglioramento delle stime sull’utile per azione per il triennio 2014/2016. Promozione completa da Banca IMI, che ha incrementato da 7,15 euro a 7,77 euro il prezzo obiettivo su Unicredit e ora consiglia l’acquisto delle azioni.
Pessima giornata anche per IntesaSanpaolo (-2,68% a 2,106 euro) e per la Popolare di Milano (-7,83% a 0,53 euro).
Mediolanum è scesa del 3,02% a 5,305 euro. Banca IMI ha tagliato da 7,8 euro a 6,95 euro il prezzo obiettivo sulla compagnia, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il triennio 2014/2016. Tuttavia, gli esperti hanno ribadito l’indicazione di aggiungere le azioni in portafoglio.

Seduta positiva per Telecom Italia (+1,06% a 0,812 euro), dopo i pesanti ribassi subiti nelle ultime due sedute. Gli analisti di Barclays hanno tagliato da 0,9 euro a 0,86 euro il target price sulla società telefonica, in seguito alla riduzione delle stime per l’esercizio in corso. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Equalweight” (neutrale). Per lo stesso motivo Equita sim ha limato da 1,05 euro a 1,02 euro il prezzo obiettivo su Telecom Italia. Tuttavia, la banca d’affari ha confermato l’indicazione di acquisto delle azioni.

Pessima giornata per la galassia Unipol.
UnipolSAI ha perso il 3,27% a 2,07 euro. La compagnia assicurativa ha chiuso il primo semestre del 2014 con un utile netto (escluse le quote di terzi) di 332,7 milioni di euro, in aumento rispetto ai 143,3 milioni ottenuti nello stesso periodo del 2013. Il patrimonio netto di pertinenza del gruppo a fine giugno ammontava a 5,77 miliardi di euro. Sempre a fine giugno il margine di solvibilità, che indica la solidità patrimoniale delle compagnie assicurative, era pari a 1,6 volte i requisiti regolamentari richiesti.
Unipol è scesa del 5,14% a 3,73 euro. La compagnia ha chiuso il primo semestre del 2014 con un utile netto (escluse le quote di terzi) di 103,2 milioni di euro, risultato che si confronta con i 48,8 milioni contabilizzati nello stesso periodo dello scorso esercizio. Nel corso della conferenza stampa a commento dei risultati semestrali, il numero uno di Unipol, Carlo Cimbri, ha anticipato che la compagnia assicurativa potrebbe chiudere il 2014 con risultati superiori ai target fissati nel piano industriale e con una struttura patrimoniale più solida. Al contrario, il manager ha escluso la possibilità di procedere con la distribuzione di un dividendo straordinario, utilizzando le risorse incassate dalla cessione del portafoglio premi relativo alla ex Milano Assicurazioni. Da questa operazione il management stima una plusvalenza compresa tra i 200 milioni e i 250 milioni di euro.

Enel ha registrato una flessione del 2,96% a 3,804 euro. Secondo alcune indiscrezione il colosso elettrico potrebbe decidere di interrompere i contatti con i potenziali acquirenti russi per le attività in Slovacchia, in seguito a possibili pressioni dell’Unione Europea.

Moncler è balzata del 6,26% a 12,06 euro. La società ha chiuso il primo semestre del 2014 con ricavi per 218,3 milioni di euro, in aumento del 19% rispetto ai 183,2 milioni realizzati negli stessi mesi dello scorso anno. A tassi di cambio costanti, l’incremento del fatturato sarebbe stato del 22%. In forte miglioramento anche l’utile netto, che è salito da 8,3 milioni a 18,1 milioni di euro. Dopo la diffusione dei risultati semestrali gli analisti di Mediobanca hanno migliorato da “Neutrale” ad “Outperform” (farà meglio del mercato) il giudizio su Moncler. Gli esperti hanno anche incrementato da 15,9 euro a 16,2 euro il prezzo obiettivo, in seguito al miglioramento della stima sull’utile per azione per l’esercizio in corso.

Fiat Chrysler ha recuperato l’1,39% a 6,555 euro. Il Corriere della Sera ha riportato le dichiarazioni di Sergio Marchionne dopo le recenti performance, decisamente negative, del titolo. Sulla società pesano i timori che il recesso dei soci contrari all'operazione FCA raggiunga i 500 milioni di euro, facendo slittare il merger, la nascita del gruppo FCA e lo sbarco a Wall Street. Tuttavia il manager punta il dito sulla stampa, che avrebbe "ingigantito il diritto di recesso" e "dipinto uno scenario esagerato". Intanto, secondo quanto riportato dall’agenzia stampa Reuters, Norges Bank avrebbe votato contro il progetto di fusione di Fiat Chrysler in FCA nell’assemblea degli azionisti della società automobilistica che si è riunita lo scorso 1° agosto. Inoltre, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che Adage Capital Management ha ridotto lo “short” su Fiat Chrysler portandolo dallo 0,79% allo 0,64%. Al contrario, Marshall Wace ha incrementato dallo 0,64% allo 0,85% la posizione corta sul gruppo automobilistico.
CNH Industrial ha ceduto il 3,41% a 6,24 euro. Goldman Sachs ha tagliato da 8,8 euro a 7,6 euro il prezzo obiettivo sulla società. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”.

Da segnalare l’ottima performance di IGD (+6,74% a 1,053 euro). L’assemblea degli azionisti ha deliberato di aumentare il capitale sociale a pagamento per un importo massimo di 200 milioni di euro, da eseguirsi entro e non oltre il 31 marzo 2015 mediante l’emissione di azioni ordinarie da offrire in opzione agli azionisti.

CTI Biopharma è salita del 4,09% a 1,86 euro. La società biotech ha comunicato che la Food and Drug Administration statunitense ha scelto Pacritinib per la concessione della procedura abbreviata, per il trattamento dei malati di mielofibrosi di rischio medio ed elevato.
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