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Un metodo per selezionare le azioni più “regolari” di Borsa Italiana

Ogni trader ed investitore non vuole avere a che fare con il rumore. Che cosa è il rumore? Il rumore è quella cosa che nasconde e deturpa il trend.

di Emilio Tomasini 20 nov 2020 ore 14:14

di Emilio Tomasini - L’Indipendente di Borsa

 

analisi-tecnica-tempoOgni trader ed investitore non vuole avere a che fare con il rumore. Che cosa è il rumore? Il rumore è quella cosa che nasconde e deturpa il trend. E il trend è il migliore amico del trader.

E’ quindi quasi scontato che saper evitare le azioni con rumore eccessivo è una delle chiavi di volta di un trading di un successo. Per andare subito al sodo e non perdere tempo sia chi scrive sia chi legge possiamo dire che in analisi tecnica ci sono tanti modi per evitare le azioni con rumore. Uno famosissimo è l’indicatore direzionale ADX di Welles Wilder che è proprio espresso in modo percentuale per permettere un ranking rapido ed efficace delle azioni. L’ADX (alias “average directional index”) ritorna la percentuale della ampiezza della barra che è direzionale rispetto all’intero range di prezzo. Ogni indicazione superiore a 25 identifica una azione in trend, almeno nella versione originaria. Ma non ci si deve fermare all’ADX: basta scorrere un qualsiasi software di analisi tecnica per identificare decine di metodi per mettere ordine nel disordine della borsa selezionando solo le azioni più promettenti, che di solito sono quelle in tendenza. Nel corso degli anni ho realizzato che questo indicatore per quanto efficace, non soddisfaceva il desiderio che è connaturato in ogni trader non solo di trovare le azioni in tendenza ma di trovare anche quelle azioni che erano sì in tendenza ma una tendenza senza rumore, ovvero crescevano in maniera lineare senza scossoni e senza titubanze. Insomma, azioni ad immagine e somiglianza di una retta a 45 gradi. Identificate queste azioni sarebbe stato un gioco da ragazzi decidere il timing, ovvero quando comprare, se su un uncino rialzista oppure sui massimi o sul pivot o durante un ritracciamento o quando comunque pare a voi.

Ecco da dove nasce ITI, ovvero l’Independent Trend Index, un indice proprietario che misura appunto la levità del trend. L’ITI è elevato quanto più il drawdown è minimo rispetto all’incremento differenziale dei prezzi. In parole povere, quanto più l’azione cresce in maniera lineare e assomiglia ad una retta di 45 gradi quanto più l’ITI è elevato?

Certo, è importante anche sottolineare che l’ITI non può essere preso come garanzia che il trend si mantenga pulito al rialzo in  futuro così come ha fatto in passato, ma il pendolo delle probabilità ci mostra che se l’ITI è elevato le probabilità sono che continui ad esserlo anche nell’immediato futuro. L’ITI segnala quindi le migliori azioni dove il trend è pulito e lineare e compie in maniera automatica la selezione delle azioni su cui l’investitore si deve focalizzare. Il timing (o momento di entrata) può essere invece personalizzato, dal classico uncino o congestione all’acquisto su un micro-supporto all’interno del trend al rialzo. L’invito a tutti i lettori è quello di adottare un metodo di selezione delle azioni proprio che si adatti alle loro esigenze piuttosto che rincorrere questa o quell’altra azione in maniera estemporanea e non disciplinata: e se proprio non si ha tempo o voglia di crearsi il proprio approccio di selezione un indicatore ADX che si trova su qualsiasi software di analisi tecnica è un ottimo punto di partenza, a patto che venga utilizzato in maniera selettiva ovvero si decide ad esempio di considerare solo le azioni con ADX superiore a 30 e solo quelle si considerano.

 

ITI non è meglio o peggio di ADX è semplicemente il “nostro” modo di selezione che equivale ad altri modi possibili e futuribili. E ora, dopo aver raccontato la genesi di questo nostro umilissimo indicatore ed avere invitato i lettori a fare altrettanto, apriamo le danze e analizziamo insieme le prime 9 azioni segnalate dall’ITI:

AMPLIFON: Al primo posto troviamo Amplifon, azienda dalla capitalizzazione di oltre 8 miliardi di euro. Come possiamo vedere dal grafico la tendenza al rialzo iniziata verso marzo è stata constante e regolare, con la nostra bellissima e quasi perfetta pendenza di 45 gradi. I vertici dell’azienda hanno recentemente pubblicato l’andamento dei primi nove mesi dell’anno, con il fatturato che ha risentito delle misure restrittive adottate per contrastare la diffusione della pandemia Covid-19. A dimostrazione del fatto che il calo sarebbe da imputare all’emergenza sanitaria vediamo come nel solo terzo trimestre i ricavi sono risultati in crescita e l’utile è aumentato da 7,2 milioni a 28,5 milioni di euro. Amplifon, infine, ha segnalato un andamento in crescita anche per il mese di ottobre, mentre i risultati del prossimo futuro dovranno fare i conti con eventuali misure restrittive re-introdotte dalle autorità dei Paesi impattati dalla pandemia.

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FARMAE’: Anche in questo caso il canale si presenta regolare e costante, con ancora una volta la nostra pendenza di 45 gradi. Attualmente l’azione si trova in congestione stretta, segno che probabilmente ripartirà al rialzo. Abbiamo già parlato di quest’azienda anche negli ultimi mesi: con una capitalizzazione di 85 milioni ha tratto giovamento dall’emergenza sanitaria e, nel primo semestre dell’anno, ha registrato un aumento dei ricavi del +76%. Il management aziendale ha segnalato inoltre che gli ordini sono cresciti dell’81%, effettuati da quasi 250mila clienti attivi (+74%).

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PITECO: Altro giro, altro regalo. Al terzo posto troviamo Piteco, società attiva nel settore del software finanziario. Come ci segnala il nostro ormai caro ITI anche questa azione si presenta con una curva a 45 gradi. Osservando il grafico possiamo notare immediatamente uno spropositato aumento dei volumi risalente a circa una settimana fa, episodio isolato e non replicato nei giorni successivi. L’azienda ha recentemente annunciato di avere stipulato un contratto relativo all’acquisizione di una partecipazione del 70% del capitale di RAD Informativa srl per un importo di 35 milioni di euro.

 

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GABETTI: Per Gabetti, dopo una primavera ed un’estate bloccate in una lunga congestione pressoché immobile che non a caso ha generato un’importante tendenza al rialzo con la rottura dei massimi storici, adesso sta iniziando la nostra curva a 45 gradi. Anche in questo caso la linearità e la costanza che accompagnano la nostra pendenza preferita fanno ben sperare in una continuazione rialzista. La società, attiva nella consulenza e servizi di intermediazione, gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare, in questi giorni ha reso noti i risultati dei primi nove mesi dell’anno. I ricavi operativi sono cresciuti del 14% a oltre 42 milioni di euro e l’indebitamento, rispetto ai quasi 12 milioni di inizio anno, è sceso a 9 milioni. Il management ha comunicato che il risultato è leggermente inferiore alle previsioni di budget.

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FIAT CHRYSLER AUTOMOBILES: Bellissima pendenza al rialzo iniziata ad aprile per FCA, che dopo il crollo di marzo dovuto all’esplosione del Covid-19 (e alle conseguenti misure restrittive adottate dai Paesi coinvolti dalla pandemia) sta pian piano risalendo in maniera lineare e senza sorprese. Per l’azienda sono in arrivo importantissimi cambiamenti: è fissata al 4 gennaio 2021, infatti, la data delle fusione tra FCA e PSA. L’operazione porterà alla nascita di un vero e proprio colosso nel settore che ha già le carte in regola per diventare il quarto costruttore di auto al mondo.

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DIGITAL360: Anche in questo caso vediamo come dopo una congestione che ha avuto la durata dell’estate sta partendo, lentamente, una pendenza al rialzo. La società, attiva nel settore della consulenza informatica, ha chiuso il primo semestre dell’anno con ricavi per 12,7 milioni di euro (-5% rispetto allo stesso periodo del 2019). A fine giugno l’indebitamento netto era sceso a 3,6 milioni di euro dai 6,3 milioni di inizio anno. Il management dell’azienda ha previsto un andamento positivo anche per il secondo semestre dell’anno, in linea con le previsioni per l’intero 2020.

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MUTUIONLINE: Holding di un gruppo di società operanti principalmente nei settori dell’intermediazione tramite internet di prodotti e servizi finanziari, dopo il crollo di marzo (imputabile ovviamente al Covid-19) ha ricominciato a crescere rompendo 2 volte negli ultimi mesi il massimo storico. La società ha recentemente pubblicato i risultati dei primi nove mesi dell’anno: il periodo in esame si è chiuso con ricavi per oltre 178 milioni di euro (+14,1%), incremento riconducibile prevalentemente al settore broking. Mutuionline, inoltre, ha acquistato una partecipazione del 50,1% della società Gruppo Lercari per un prezzo pari a 35,7 milioni di euro (di cui 10 milioni pagati al closing).

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BANCOBPM: Lunga e movimentata congestione che ha generato una tendenza rialzista lineare. Dalle ultime notizie si apprende che UBS Group è scesa dall’1,43% allo 0,78% del capitale di BancoBPM. Nei primi nove mesi dell’anno, fortemente influenzati dalla pandemia, la banca ha chiuso con un utile netto in decisa flessione rispetto all’anno precedente. Nel solo terzo trimestre, quando la situazione Covid appariva più sotto controllo, non a caso, l’utile è stato pari a 157 milioni di euro e i risultati sono stati positivi oltre le stime degli analisti.

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SOL: Recente rottura del massimo storico come non accadeva da maggio 2019. La società, attiva nella produzione, ricerca applicata e commercializzazione di gas tecnici, puri e medicinali, ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con ricavi in crescita del 5%. Il management ha comunicato che, compatibilmente con l’evoluzione della pandemia da Covid-19, il gruppo si pone come obiettivo quello di realizzare una crescita delle vendite e della redditività. Anche in questo caso il grafico si presenta lineare e regolare.

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