Maxi dividendi e patrimonio. Banche contro la vigilanza Ue (La Repubblica)
di Redazione Lapenna del Web 16 nov 2022 ore 07:34 Le news sul tuo SmartphoneSecondo la stampa non si levavano critiche così solenni alla vigilanza bancaria europea dai tempi della sua fondazione, nel 2014. Le critiche arriverebbero dai banchieri vigilati, che secondo quanto riporta Andrea Greco per La Repubblica chiederebbero "briglie più sciolte per erogare più cedole, bonus e quant’altro innalzi il rendimento delle azioni, e le azioni stesse in Borsa".
La vigilanza unica è però nata dopo due crisi costate circa 1400 miliardi di euro ai contribuenti dei Paesi membri per salvare varie banche dal crack, dopo anni di "briglie sciolte" ed ora invita alla prudenza, dato il livello di inflazione e il contesto geopolitico.
Ma più la vigilanza si attiva per mettere freno alle attività degli istituti, più questi dimostrano segni di fastidio. Anche in Italia si muove qualcosa. Secondo quanto riportato, la vigilanza non avrebbe gradito l'obiettivo di UniCredit di 16 miliardi di euro in cedole posto da Andrea Orcel nel piano strategico 2021-2024 (l'Eba raccomanda infatti di non adoperare cifre fisse). La vigilanza gradirebbe poi che sia UniCredit che Intesasanpaolo facessero passi più decisi verso l'uscita dalle attività in Russia.
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