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Male i bancari: in forte ribasso il Banco Popolare e Unicredit

di Edoardo Fagnani 18 mar 2013 ore 18:12 Le news sul tuo Smartphone
Vendite sui bancari, penalizzati dal nuovo rialzo dello spread tra Btp e Bund con scadenza a dieci anni. Secondo quanto indicato dall'Abi, l'associazione bancaria italiana, l'esposizione delle banche italiane verso Cipro è pari a meno di un miliardo di euro. Di conseguenza la situazione escluderebbe la possibilità di contagio in Italia".
Il Banco Popolare ha registrato un forte ribasso (-2,51% a 1,087 euro). L’istituto ha chiuso il 2012 con una perdita di 944,56 milioni di euro, risultato che si confronta con il rosso di 2,26 miliardi realizzato nell’esercizio precedente. Al netto dell’impatto della variazione della valutazione sulle partecipazioni, il rosso sarebbe stato di 502 milioni di euro. A fine 2012 il Core Tier 1 era salito al 10,1% dal 7,1% di inizio anno. Gli analisti di Société Générale hanno limato da 1,2 euro a 1,15 euro il prezzo obiettivo sul Banco Popolare, in seguito al taglio delle stime sull’utile per azione per il biennio 2013/2014. Sulla stessa lunghezza d’onda Equita sim, che ha ridotto da 1,9 euro a 1,7 euro per azione la valutazione sull’istituto. Gli esperti delle due banche d’affari hanno confermato il giudizio “Hold” (mantenere).
Performance peggiore per Unicredit (-3,6% a 3,69 euro). Non si sono fatti attendere i giudizi degli analisti sulla banca, dopo la diffusione del bilancio. Cheuvreux ha limato da 3,3 euro a 3,2 euro il target price su Unicredit, confermando il giudizio “underperform” (farà peggio del mercato), in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il biennio 2013/2014. Per lo stesso motivo Kepler e Intermonte hanno sforbiciato a 4,1 euro e a 4,3 euro il prezzo obiettivo sulla banca. Gli esperti delle due banche d’affari hanno confermato l’indicazione “neutrale”. Sulla stessa lunghezza d’onda Equita Sim, che ha abbassato da 5,5 euro a 5,3 euro il target price su Unicredit, confermando il giudizio "buy" (acquistare). Bocciatura completa da Exane, che ha tagliato da 3,4 euro a 3,3 euro il target price sull’istituto e ha peggiorato da “Neutrale” ad Underperform” il rating. Deutsche Bank, invece, ha tagliato e stime per il biennio 2013/2014, ma ha confermato il consiglio d’acquisto e il target price di 4,9 euro.
IntesaSanpaolo ha terminato la giornata con un ribasso del 2,52% a 1,2 euro.
Monte dei Paschi di Siena ha seguito il trend negativo del comparto. Il titolo dell’istituto toscano ha subito una flessione del 5,03% a 0,2003 euro.
Il Credem ha guadagnato il 2,94% a 3,994 euro. Exane ha migliorato il giudizio sull’istituto emiliano, portandolo da “neutrale” ad “outperform” (farà meglio del mercato). Gli esperti hanno fissato un target price di 4,9 euro, rispetto ai precedenti 4,8 euro. Intermonte, invece, ha migliorato il giudizio sul Credem e ora consiglia l’acquisto delle azioni, valutando positivamente il bilancio del 2012. Gli esperti hanno confermato il prezzo obiettivo di 5,1 euro. Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.
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