Male i bancari e Milano scende. Con scivolone finale
In una giornata con pochi volumi, visto il clima festivo, a pesare sulle borse un nuovo peggioramento nei rapporti tra Ucraina e Russia. A nulla sono servite le indicazioni di Fitch sull'Italia
di Mauro Introzzi 25 apr 2014 ore 17:45
Seduta negativa per la borsa di Milano e per le altre piazze del Vecchio Continente. In una giornata con pochi volumi, visto il clima festivo, a pesare sulle borse un nuovo peggioramento nei rapporti tra Ucraina e Russia. A nulla sono servite le buone indicazioni dell’agenzia Fitch, che ha migliorato l'outlook dell'Italia da “negativo” a “stabile” e confermato il giudizio “BBB+”. Per Fitch la recessione è conclusa e i rischi legati al settore finanziario sono scesi. Bene, soprattutto le banche, che hanno beneficiato di migliori condizioni di mercato per rafforzarsi.
Ma proprio i bancari sono stati protagonisti di un brutto scivolone, specialmente nella parte finale della seduta. Che ha causato un deciso peggioramento dei principali indici proprio nelle ultime ore
Tra i singoli titoli in controtendenza Cnh Industrial e Saipem. Mediaset, abbondantemente in positivo per quasi tutta la seduta, ha chiuso poco sopra la parità.
Così il FTSE Mib è sceso dell’1,73%a 21.442 punti, mentre il FTSE Italia All Share ha perso l’1,63% a 22.885 punti. Segno meno anche per il FTSE Italia Mid Cap (-0,85%) e per il FTSE Italia Star (-1,13%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 2,26 miliardi di euro, rispetto ai 3 miliardi di ieri. Su 308 titoli trattati, 71 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 223. Invariate le rimanenti 14 azioni.
QUOTAZIONE TITOLI FTSE MIB
In generale calo tutti i bancari. Sul comparto pesane le difficoltà, alla borsa di Francoforte, di Deutsche Bank. Secondo quanto riporta il quotidiano tedesco Handelsblatt i vertici dell'istituto starebbero valutando un aumento di capitale da 5 miliardi di euro, da lanciare quest'anno. La ricapitalizzazione servirebbe per affrontare con maggiore tranquillità gli stress test europei e le nuove norme sulla patrimonializzazione.
Giornata da dimenticare per Banco Popolare (-3,92%). L’assemblea straordinaria degli azionisti del Credito Bergamasco (-3,46%) ha approvato oggi il progetto di fusione per incorporazione dell'istituto nel Banco Popolare. Il progetto prevede l'attribuzione agli azionisti dell’incorporanda di 1,412 azioni ordinarie Banco Popolare per ogni azione ordinaria Creberg.
Tra gli altri titoli del settore male Ubi Banca (-3,43%), Unicredit (-2,65%) e IntesaSanpaolo (-2,36%).
Tra gli industriali, in decisa controtendenza CNH Industrial (+2,11%), che beneficia dei conti di Caterpillar, che ieri ha diffuso risultati trimestrali decisamente positivi. La controllante Fiat ha invece lasciato sul terreno il 2,92%.
Si è fortemente ridimensionata nel finale Mediaset (+0,32%), passata ad azzerare i rialzi nelle ultime fasi della seduta. Secondo quanto riporta il Sole24Ore ieri il gruppo avrebbe firmato con l'emiro del Qatar Al Thani (numero uno di Al Jazeera) e francesi di Vivendi (proprietari di Canal Plus) un memorandum di intesa per l'ingresso delle due reti televisive nel capitale di Mediaset Premium. Dalla sede di Cologno Monzese non confermano né smentiscono, limitandosi a dire che "non sia stata conclusa ancora alcuna operazione".
Tra i titoli in positivo Saipem (+0,62%) protagonista delle analisi delle banche d’affari dopo la trimestrale di ieri. Kepler Cheuvreux ha alzato la raccomandazione su Saipem a "buy" (acquistare) dal precedente "hold" (mantenere), portando da 18 a 22,5 euro il proprio target price.Tra le prime analisi anche quella di Citigroup, che ha confermato la raccomandazione "buy" (acquistare) ma alzato da 21 a 24 euro il proprio target price.
Poi Natixis, che ha alzato target price a 20 euro dai precedenti 16, e confermato il rating “neutrale”. Target alzato anche da Deutsche Bank, che l’ha portato a19 euro dai precedenti 17 euro e confermato il giudizio “hold” (mantenere).
Fuori dal coro, invece, Barclays che ha deciso di abbassare il rating a "equalweight" (neutrale) dal precedente "overweight" (sovrappesare).
Male Telecom Italia (-2,87%). I mercati hanno snobbato la mezza promozione di Deutsche Bank, che ha confermato la sua indicazione di acquisto (“buy”) e alzato il target price sulla società a 1 euro.
Tra i titoli a minor capitalizzazione spiccano le performance di Intek (+5,33%) e Cobra (+4,39%) sulle indiscrezioni secondo le quali il fondo Palamon Capital Partners avrebbe avanzato un'offerta di acquisto sulla seconda, controllata dalla prima.
Ma proprio i bancari sono stati protagonisti di un brutto scivolone, specialmente nella parte finale della seduta. Che ha causato un deciso peggioramento dei principali indici proprio nelle ultime ore
Tra i singoli titoli in controtendenza Cnh Industrial e Saipem. Mediaset, abbondantemente in positivo per quasi tutta la seduta, ha chiuso poco sopra la parità.
Così il FTSE Mib è sceso dell’1,73%a 21.442 punti, mentre il FTSE Italia All Share ha perso l’1,63% a 22.885 punti. Segno meno anche per il FTSE Italia Mid Cap (-0,85%) e per il FTSE Italia Star (-1,13%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 2,26 miliardi di euro, rispetto ai 3 miliardi di ieri. Su 308 titoli trattati, 71 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 223. Invariate le rimanenti 14 azioni.
QUOTAZIONE TITOLI FTSE MIB

Giornata da dimenticare per Banco Popolare (-3,92%). L’assemblea straordinaria degli azionisti del Credito Bergamasco (-3,46%) ha approvato oggi il progetto di fusione per incorporazione dell'istituto nel Banco Popolare. Il progetto prevede l'attribuzione agli azionisti dell’incorporanda di 1,412 azioni ordinarie Banco Popolare per ogni azione ordinaria Creberg.
Tra gli altri titoli del settore male Ubi Banca (-3,43%), Unicredit (-2,65%) e IntesaSanpaolo (-2,36%).
Tra gli industriali, in decisa controtendenza CNH Industrial (+2,11%), che beneficia dei conti di Caterpillar, che ieri ha diffuso risultati trimestrali decisamente positivi. La controllante Fiat ha invece lasciato sul terreno il 2,92%.
Si è fortemente ridimensionata nel finale Mediaset (+0,32%), passata ad azzerare i rialzi nelle ultime fasi della seduta. Secondo quanto riporta il Sole24Ore ieri il gruppo avrebbe firmato con l'emiro del Qatar Al Thani (numero uno di Al Jazeera) e francesi di Vivendi (proprietari di Canal Plus) un memorandum di intesa per l'ingresso delle due reti televisive nel capitale di Mediaset Premium. Dalla sede di Cologno Monzese non confermano né smentiscono, limitandosi a dire che "non sia stata conclusa ancora alcuna operazione".
Tra i titoli in positivo Saipem (+0,62%) protagonista delle analisi delle banche d’affari dopo la trimestrale di ieri. Kepler Cheuvreux ha alzato la raccomandazione su Saipem a "buy" (acquistare) dal precedente "hold" (mantenere), portando da 18 a 22,5 euro il proprio target price.Tra le prime analisi anche quella di Citigroup, che ha confermato la raccomandazione "buy" (acquistare) ma alzato da 21 a 24 euro il proprio target price.
Poi Natixis, che ha alzato target price a 20 euro dai precedenti 16, e confermato il rating “neutrale”. Target alzato anche da Deutsche Bank, che l’ha portato a19 euro dai precedenti 17 euro e confermato il giudizio “hold” (mantenere).
Fuori dal coro, invece, Barclays che ha deciso di abbassare il rating a "equalweight" (neutrale) dal precedente "overweight" (sovrappesare).
Male Telecom Italia (-2,87%). I mercati hanno snobbato la mezza promozione di Deutsche Bank, che ha confermato la sua indicazione di acquisto (“buy”) e alzato il target price sulla società a 1 euro.
Tra i titoli a minor capitalizzazione spiccano le performance di Intek (+5,33%) e Cobra (+4,39%) sulle indiscrezioni secondo le quali il fondo Palamon Capital Partners avrebbe avanzato un'offerta di acquisto sulla seconda, controllata dalla prima.
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