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Maire, i target finanziari al 2033 e la politica dei dividendi

I target saranno raggiunti anche grazie ad oltre un miliardo di euro di investimenti. Aumento del pay-out ratio al 55% nel 2025 e al 66% a partire dal 2026.

di Redazione Soldionline 5 mar 2024 ore 13:21

maire-tecnimont_4Il consiglio di amministrazione di Maire - società quotata al MidCap e attiva nella trasformazione delle risorse naturali - ha approvato il piano strategico per il periodo 2024-2033, in coerenza con l’approccio strategico e il nuovo modello organizzativo lanciati lo scorso anno.

 

Nel dettaglio, il management ha segnalato che la business unit Sustainable Technology Solutions continuerà a sfruttare la propria esperienza nell'ingegneria di processo per integrare le tecnologie proprietarie, supportando i clienti con soluzioni end-to-end complete ed efficaci nei settori dei fertilizzanti, dell'idrogeno e dei prodotti chimici e dei carburanti circolari, e dei polimeri sostenibili, segmenti chiave per la decarbonizzazione dell’industria.

Parallelamente, la business unit Integrated E&C Solutions affronterà la crescita della quantità e delle dimensioni dei progetti energetici, supportata dal continuo aumento della capacità di ingegneria nei centri operativi esistenti e nuovi in tutto il mondo.

 

Sulla base di queste indicazioni, il management di Maire prevede di chiudere il 2033 con ricavi per oltre 10 miliardi di euro e un EBITDA di circa un miliardo, raggiungendo un margine a doppia cifra alla fine del piano. I vertici hanno precisato che la crescita più forte dei volumi è prevista nel primo quinquennio, mentre la profittabilità beneficerà di un crescente contributo del business tecnologico e dei progetti integrati a maggior valore aggiunto.

Maire ha puntualizzato che i target saranno raggiunti anche grazie ad oltre un miliardo di euro di investimenti da realizzare nell’orizzonte di piano.

Il management di Maire prevede che le disponibilità nette adjusted raggiungano circa 500 milioni di euro nel 2028 e oltre 1,6 miliardi di euro nel 2033, anche grazie ad un livello più normalizzato di investimenti e ai ritorni derivanti dalle iniziative “first-of-a-kind” nella seconda metà del piano.

Inoltre, i vertici prevedono una significativa riduzione del debito lordo e ipotizzano un aumento del pay-out ratio al 55% nel 2025 e al 66% a partire dal 2026.

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