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Lunedì nero per Unicredit (-12,8%)

In difficoltà anche Monte dei Paschi di Siena. La performance di Unicredit ha pesato sugli indici di Borsa Italiana, che hanno chiuso in forte ribasso

di Edoardo Fagnani 9 gen 2012 ore 17:56
Unicredit protagonista assoluta a Piazza Affari nella prima seduta della settimana, dopo aver chiuso la scorsa ottava con un tonfo del 38%. Il titolo dell’istituto ha registrato un tonfo del 12,8% a 2,286 euro, dopo alcune sospensioni per eccesso di ribasso. Oggi ha preso il via l’aumento di capitale da 7,5 miliardi di euro. Il prezzo di chiusura di venerdì 6 gennaio (3,982 euro) era stato rettificato a 2,622 euro. Di conseguenza, il prezzo iniziale dei diritti (-65,4% a 0,47 euro) era stato fissato a 1,359 euro. In forte calo anche le azioni di risparmio, che hanno registrato uno scivolone dell’8,2% a 4,63 euro. Intanto, gli analisti di Banca Akros hanno tagliato da 9 euro a 3,3 euro il prezzo obiettivo su Unicredit, in seguito all’avvio dell’aumento di capitale. Tuttavia, gli esperti hanno migliorato il giudizio e ora consigliano di accumulare le azioni in portafoglio.
In difficoltà anche Monte dei Paschi di Siena (-14,4% a 0,197 euro). Gli addetti ai lavori hanno segnalato che l’istituto toscano potrebbe essere la prossima banca italiana a procedere con un aumento di capitale. Da segnalare anche il forte ribasso di Mediobanca (-6,87% a 3,824 euro), anch’essa sospesa al ribasso.
Il Credito Artigiano è sceso del 2,62% a 0,7995 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 1° gennaio il Creval ha incrementato la partecipazione detenuta nell’istituto, portandola dal 69,802% al 77,438%.

La performance di Unicredit ha pesato sugli indici di Borsa Italiana, che hanno chiuso in forte ribasso. Intanto, l’asta dei titoli di stato tedeschi con scadenza a sei mesi ha dato come risultato un rendimento negativo. Inoltre, secondo la numero del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, l’Europa potrebbe non finire in recessione nel 2012.
Il FTSEMib ha perso l’1,67% a 14.402 punti, mentre il FTSE Italia All Share è sceso dell’1,87% a 15.236 punti. In rosso anche il FTSE Italia Mid Cap (-2,21%) e il FTSE Italia Star (-0,87%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 1,6 miliardi di euro, rispetto agli 1,68 miliardi di venerdì. Su 320 titoli trattati, 249 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state 57. Invariate le restanti 14 azioni. L’euro oscilla tra gli 1,27 e gli 1,28 dollari. L’oro è sceso a 1.615 dollari.

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Riflettori sempre accesi sulla galassia Ligresti
. Fondiaria-SAI ha lasciato sul terreno il 7,32% a 0,5885 euro. dopo uno stop per eccesso di ribasso. In deciso calo anche Milano Assicurazioni (-7,16%) e Unipol (-14,3%). Al contrario, Premafin, la holding della famiglia Ligresti, ha messo a segno un rialzo del 3,27%.

Tra luci e ombre i petroliferi. Eni ha ceduto lo 0,55% a 16,25 euro. Il numero uno del Cane a sei zampe, Paolo Scaroni, ha precisato che il futuro del gruppo è in Africa. Tuttavia, il manager ha precisato di voler investire anche per crescere sui mercati orientali. Intanto, Eni ha annunciato la scoperta del giacimento a olio e gas Havis situato nel Mare di Barents a circa 200 chilometri dalla costa norvegese. A due velocità Saipem (+2% a 34,64 euro) e Tenaris (-1,51% a 15,01 euro). In rosso Saras (-5,52% a 1,078 euro) ed Erg (-1,05% a 8,49 euro).
Terna ha guadagnato lo 0,9% a 2,69 euro. La società ha comunicato le stime preliminari relative al nuovo sistema tariffario.

Tra gli editoriali, male Seat che ha terminato la giornata con un ribasso del 5% a 0,0247 euro. L’agenzia S&P ha tagliato il rating sul debito bancario senior della società editoriale, ora giudicato a livello di default, dopo il mancato pagamento degli interessi.

Tra le altre società a maggiore capitalizzazione spicca il ribasso di Fiat che ha subito una flessione del 6,23% a 3,73 euro. Il numero uno del gruppo automobilistico, Sergio Marchionne, ha dichiarato che resterà al vertice dell’azienda almeno fino al 2015. Il manager ha anticipato che il suo successore sarà scelto all’interno di Fiat.
Prysmian ha perso lo 0,51 a 9,84 euro. Gli analisti di Equita sim hanno tagliato le stime sull’utile per azione per il triennio 2012/2014, in seguito alla revisione delle stime per il modello di valutazione dell’azienda. Tuttavia, gli esperti hanno ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni, sulla base di un prezzo obiettivo di 16 euro.
Impregilo è salita dello 0,17% a 2,354 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 27 dicembre UBS è diventato uno dei maggiori azionisti della società di costruzioni con una partecipazione del 2,607% del capitale.

Beni Stabili ha guadagnato l’1,41% a 0,3093 euro. Gli analisti di Kepler hanno tagliato da 0,71 euro a 0,55 euro il prezzo obiettivo sulla società immobiliare, sulle prospettive di una chiusura negativa del 2011. Tuttavia, gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni.

Interpump ha lasciato sul terreno lo 0,09% a 5,31 euro. La Consob ha comunicato che il 3 gennaio Harris Associates ha limato la quota detenuta nella società, portandola dal 10,133% al 9,994%. La partecipazione è detenuta in gestione del risparmio.

Kerself ha perso il 6,65% a 1,475 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 27 dicembre UBS ha ridotto all’1,617% la quota detenuta nel capitale della società.
Male la Juventus, nonostante la squadra bianconera abbia conservato la testa della classifica del campionato di SerieA in coabitazione con il Milan. Le azioni hanno perso il 12,4% a 0,253 euro, mentre i diritti relativi all’aumento di capitale sono scesi del 48,7% a 0,044 euro.

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