Licenziati da un robot: a rischio 7 milioni di italiani (La Repubblica)
di Redazione Lapenna del Web 9 dic 2021 ore 07:55 Le news sul tuo SmartphoneUno studio scientifico denominato “Rischi di automazione delle occupazioni: una stima per l’Italia”, comparso sulla rivista Stato e Mercato del Mulino, ha stimato il rischio automazione per 800 professioni. Ne parla Roberto Mania su La Repubblica.
In particolare ad alto rischio sono 7,12 milioni di italiani che svolgono attività in cui le funzioni di routine sono maggiori. Si tratta, scrive il giornalista, soprattutto di “addetti alla contabilità o alle consegne, i centralinisti, i portieri, chi opera nell’assemblaggio e nella logistica, i cassieri e le cassiere”.
Più uomini che donne, perché le macchine non possono assistere e curare le persone o insegnare all’asilo, ambiti professionali in cui le donne sono maggiormente rappresentate.
“L’automazione effettiva in Italia sia probabilmente minore di quella potenziale”, si legge sul quotidiano, ed è per questo che “l’Italia è diventato uno dei Paesi nei quali sta crescendo di più il rischio-automazione”. L’introduzione con ritardo dei robot potrebbe dipendere dal cosiddetto capitalismo familiare, che pone maggior attenzione sulla condizione del lavoratore, e alle norme sul lavoro, tra le altre cose.
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