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Le banche mettono il turbo a Piazza Affari: tonfo di Telecom Italia Media

Gli analisti di S&P hanno dichiarato che il risultato delle elezioni politiche non avrà alcun impatto sul rating del debito sovrano italiano. Molto bene anche Fiat

di Edoardo Fagnani 5 mar 2013 ore 15:32
Piazza Affari e le principali borse europee in deciso rialzo nella seduta odierna. Gli analisti di S&P hanno dichiarato che il risultato delle elezioni politiche non avrà alcun impatto sul rating del debito sovrano italiano.
Il FTSEMib balza del 2,08%, mentre il FTSE Italia All Share registra un progresso dell’1,99%. Performance positive anche per il FTSE Italia Mid Cap (+1,41%) e del FTSE Italia Star (+1,29%).

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Telecom Italia Media cede l’11% a 0,1397 euro, dopo uno stop per eccesso di ribasso in avvio di giornata. La società editoriale ha deliberato la cessione a Cairo Communication dell'intera quota di partecipazione detenuta in La7, ad esclusione del 51% di MTV Italia. Le intese raggiunte prevedono il riconoscimento a Telecom Italia Media di un corrispettivo pari a 1 milione di euro. Prima del trasferimento della partecipazione, La7 sarà ricapitalizzata per un importo tale per cui la società avrà, a quella data, una posizione finanziaria netta positiva non inferiore a 88 milioni di euro. Inoltre, Telecom Italia Media ha comunicato i dati relativi all’esercizio 2012, chiuso con una perdita di 240,9 milioni di euro, in forte aumento rispetto al rosso di 83,8 milioni del 2011. Intanto, gli analisti di Kepler hanno tagliato da 0,08 euro a 0,06 euro il prezzo obiettivo su Telecom Italia Media, confermando l’indicazione di ridurre l’esposizione del titolo in portafoglio.

In progresso i bancari.
Fa eccezione il Banco Popolare che perde il 2,37% a 1,194 euro, dopo un avvio all’insegna delle vendite. L’istituto ha anticipato la possibilità di uno scostamento tra il risultato economico relativo all’esercizio 2012 atteso dal mercato e le proprie previsioni. Lo scostamento riguarda principalmente l’ammontare delle perdite di competenza della banca che potrebbero derivare dalla partecipata Agos-Ducato e l’ammontare delle rettifiche di valore nette su crediti. Nel dettaglio, le stime interne elaborate vedono il Banco Popolare esprimere un risultato netto d’esercizio 2012 negativo per circa 330 milioni. Dopo questa indicazione gli esperti di Kepler e di Equita sim hanno tagliato a 1,1 euro e a 1,9 euro il target price sul Banco Popolare. Entrambe le banche d’affari hanno confermato il giudizio “Hold” (mantenere).
Unicredit sale del 2,58% a 3,818 euro. La banca guidata da Federico Ghizzoni ha fornito un aggiornamento sulle stime di consensus degli analisti, sulla base delle indicazioni elaborate da 25 broker italiani e internazionali. Le previsioni indicano per il quarto trimestre del 2012 una perdita netta di 173 milioni di euro, stima che si confronta con l’utile di 247 milioni (dato normalizzato) contabilizzato nello stesso periodo dell’esercizio precedente. Il margine di intermediazione e il risultato di gestione sono previsti rispettivamente a 6,07 miliardi (in leggero calo rispetto ai 6,1 miliardi del quarto trimestre del 2011) e a 801 milioni di euro. Le stime degli analisti per l’intero 2012 indicano per Unicredit un utile netto di 1,24 miliardi di euro, previsione peggiore rispetto alla precedente stima di un utile di 1,35 miliardi.

Fiat balza del 4,65% a 4,094 euro. Il numero uno del gruppo automobilistico, Sergio Marchionne, ha confermato che l’azienda non modificherà la politica degli investimenti in Italia e sta valutando la possibilità creare un marchio “low cost”. Il manager ha confermato i target per l’esercizio anche se ritiene che il mercato automobilistico in Italia nel 2013 potrebbe essere peggiore rispetto all’andamento dello scorso anno.
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