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Le banche fanno salire Piazza Affari: balzo del Creval

Gli analisti di Jp Morgan hanno confermato la propria visione positiva sull’azionariato. Buone performance anche per Telecom Italia e Pirelli. Chiusura in rosso, invece, per STM

di Edoardo Fagnani 2 giu 2014 ore 17:37
Piazza Affari ha iniziato la settimana con gli indici in frazionale rialzo. Gli analisti di Jp Morgan hanno confermato la propria visione positiva sull’azionariato e ritengono che l’Italia sia il mercato che le maggiori opportunità di crescita. Spunti importanti tra i bancari, dove spicca il balzo del Creval, sull’ipotesi di un’integrazione con la Popolare di Sondrio. Buone performance per Telecom Italia e Pirelli. Chiusura in rosso, invece, per STM.
Il FTSEMib ha registrato un progresso dello 0,77% a 21.796 punti, il massimo di giornata. Bene anche il FTSE Italia All Share che ha guadagnato lo 0,82% a 23.183 punti. Performance positive anche per il FTSE Italia Mid Cap (+1,25%) e il FTSE Italia Star (+0,82%). La seduta è stata caratterizzata da scambi limitati, in concomitanza con la festività del 2 giugno. Nella seduta odierna i volumi sono stati pari a 1,94 miliardi di euro, rispetto ai 2,7 miliardi di venerdì. Su 313 titoli trattati, 196 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre i segni meno sono stati 103. Invariate le restanti 14 azioni.
L’euro è tornato a 1,36 dollari. L’oro si è confermato a 1.245 dollari.

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Spunti importanti tra i bancari.
Il Creval ha registrato un balzo del 6,6% a 1,13 euro. Performance migliore per i diritti relativi all’aumento di capitale (+24% a 0,62 euro). Secondo quanto scritto sul Corriere della Sera l’istituto starebbe valutando l’ipotesi di una fusione con la Popolare di Sondrio (+5,3% a 5,105 euro). Dall’operazione potrebbe nascere la sesta-settima banca italiana a livello dimensionale.
La Popolare di Milano è salita dell’1,42% a 0,6795 euro. L’istituto ha comunicato che l'aumento di capitale si è concluso con l'integrale sottoscrizione delle 1.162.161.765 azioni, per un controvalore totale di 499,73 milioni di euro. La Popolare di Milano ha precisato che non si è reso necessario l'intervento del consorzio di garanzia.
Segno più anche per il Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano ha guadagnato lo 0,68% a 25,03 euro. Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che Wellington Management Company ha ridotto la posizione “short” sul Monte dei paschi di Siena, portandola dallo 0,58% allo 0,43%.
La Popolare dell’Emilia Romagna è salita dello 0,67% a 8,255 euro. Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che Marshall Wace ha limato lo “short” sull’istituto, portandolo dallo 0,9% allo 0,89%. La stessa società di investimento ha ritoccato al rialzo la posizione corta su UBI Banca (+3,78% a 7,01 euro), portandola dallo 0,59% allo 0,6%.
Progressi superiori al punto percentuale per Unicredit (+1,17% a 6,47 euro) e IntesaSanpaolo (+1,06% a 2,484 euro).
Banca Carige ha ceduto lo 0,39% a 0,438 euro. Secondo quanto scritto su Il Sole24Ore di domenica la Fondazione Carige si appresterebbe a vendere un altro 9% del capitale della banca ligure, dopo aver collocato nei giorni scorsi una quota dell’11%. Il quotidiano ha precisato che il pacchetto azionario potrebbe essere frazionato in blocchi pari al 2-3%, destinati a investitori istituzionali esteri.

Ancora indicazioni positive su Telecom Italia (+1,65% a 0,926 euro). Gli analisti di Jefferies hanno alzato da 0,74 euro a 0,89 euro il target price sulla compagnia telefonica, sulla possibilità di un consolidamento del settore in Europa. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Hold” (mantenere).
Tiscali ha guadagnato lo 0,72% a 0,0702 euro. L’azienda sarda ha nuovamente rinviato l’approvazione del bilancio del 2013 a un nuovo consiglio di amministrazione fissato per il 4 giugno 2014. Intanto, a fine aprile l’indebitamento netto di Tiscali era pari a 198,05 milioni di euro, rispetto ai 197,89 milioni di euro del mese precedente.

Enel ha recuperato lo 0,43% a 4,17 euro. Il Sole24Ore di sabato ha segnalato che negli scorsi trimestri il colosso elettrico ha svalutato per circa un miliardo di euro il valore dell'avviamento di Ogk-5, la società attiva nella generazione in Russia. Secondo il quotidiano finanziario questi asset potrebbero essere inseriti nel pacchetto di attività che Enel punta a vendere entro la fine del 2014. Intanto, gli analisti di Barclays hanno incremento il prezzo obiettivo su Enel, portandolo da 4 euro a 4,6 euro, sulla possibilità che le cessioni programmate dal management possano migliorare la redditività dell’azienda. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Overweight” (sovrappesare). Al contrario, HSBC ha tagliato da 4,6 euro a 4,4 euro il target price sul colosso elettrico e ha peggiorato da “Overweight” a “Neutrale” il rating.
A2A è salita del 2,05% a 0,897 euro. Gli analisti di Banca Akros hanno migliorato il giudizio sulla società lombarda, portandolo da “Hold” (mantenere) ad “Accumulate”. Gli esperti hanno confermato il prezzo obiettivo di un euro e hanno segnalato che A2A rappresenta una delle migliori opportunità di investimento nel settore. La stessa banca d’affari ha migliorato il rating su Hera (-1,62% a 2,066 euro) e ora consiglia l’acquisto delle azioni, sulla base di un nuovo prezzo obiettivo di 2,6 euro.

STM ha perso il 2,58% a 7,16 euro. Citigroup ha peggiorato il giudizio sul gruppo italofrancese e ora consiglia di vendere le azioni, in seguito alla performance registrata dal titolo negli ultimi mesi. Il prezzo obiettivo è di 6 euro. Al contrario, S&P Equity ha incrementato da 4,5 euro a 6,5 euro il target price su STM, in seguito al miglioramento delle stime sulla marginalità per il biennio 2014/2015. Tuttavia, gli esperti hanno confermato l’indicazione di vendita delle azioni.

Pirelli ha terminato la seduta con un rialzo del 2,1% a 12,63 euro. Goldman Sachs ha incrementato da 10,6 euro a 13,6 euro per azione la valutazione sul gruppo della Bicocca, in seguito al miglioramento della stima sulla redditività per l’esercizio in corso e alla riduzione della previsione sull’indebitamento a fine anno. Gli esperti hanno anche migliorato da “Sell” (vendere) a “Neutrale” il giudizio.

Da segnalare l’ottima performance di CIR (+7,07% a 1,12 euro), sulla possibilità che la holding possa chiudere in breve tempo la questione Sorgenia.

Salini Impregilo ha ceduto lo 0,47% a 4,28 euro. L’azienda sta valutando un'offerta di azioni destinata a investitori istituzionali attraverso un'emissione di nuove azioni fino a un massimo del 10% dell'attuale capitale. Inoltre, Salini Costruttori, il maggior azionista dell’azieda, sta valutando, nell'ambito della stessa offerta, la vendita di una parte della sua partecipazione in Salini Impregilo.
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