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La Popolare di Milano chiude in rosso anche il 2012

di Edoardo Fagnani 19 mar 2013 ore 19:43 Le news sul tuo Smartphone
Nel 2012 la Popolare di Milano ha realizzato una perdita netta di 429,7 milioni di euro, rispetto al rosso di 614,33 milioni di euro dell’esercizio precedente. Sul risultato finale ha pesato la svalutazione degli avviamenti nel primo semestre per un ammontare di 360,2 milioni di euro, a cui si aggiungono oneri straordinari relativi all’attivazione del Fondo di Solidarietà per 213 milioni. Al netto delle voci straordinarie la Popolare di Milano avrebbe chiuso lo scorso anno con un passivo di 61,9 milioni di euro. Il risultato di gestione è cresciuto a 366,5 milioni di euro, il 19,5% in più rispetto ai 306,9 milioni del 2011. I proventi operativi hanno registrato un aumento del 14,6%. Questa voce è cresciuta da 1,35 miliardi a 1,55 miliardi di euro.
A fine 2012 il Core Tier 1 si attestava all’8,38%, sulla base di un patrimonio di vigilanza di 5,24 miliardi di euro. Il Tier 1 si era attestato all’8,99%, mentre il Total Capital Ratio era al 12,14%. Sempre a fine 2012 gli impieghi alla clientela erano scesi a 34,79 miliardi di euro, il 2,4% in meno rispetto al valore di inizio anno. Alla stessa data il totale dei crediti deteriorati era pari a 4,2 miliardi di euro.
Il management prevede per il 2013 un’evoluzione positiva della redditività dell’attività ordinaria.

Inoltre, il consiglio di amministrazione ha approvato la proposta di aumento di capitale fino a un massimo di 500 milioni di euro funzionale al rimborso dei "Tremonti Bond" e ha dato l'ok alle linee guida del progetto di trasformazione della Banca in una società per azioni innovativa, preservando i principi della cooperazione e mutualità.

Infine, il cda ha deliberato di non procedere al pagamento della cedola trimestrale sui Company Preferred Securities.
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