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La globalizzazione come opportunità di investimento a lungo termine

Intervista con Giles Keating, Head of Global Research, e Burkhard Varnholt, Head Financial Products.
Moderatrice: Michèle Bodmer, Credit Suisse Publications

di La redazione di Soldionline 28 mar 2006 ore 11:03
Quali sono le aspettative per l'economia globale oltre il 2006?

GK: Siamo di fronte a un'economia mondiale dominata da cambiamenti strutturali in continuo sviluppo. Uno scenario in cui i mercati emergenti continuano a espandersi rapidamente, non soltanto come fonti di produzione a basso costo, ma anche come aree di consumo, in cui il ceto medio sta crescendo. E questi mercati stanno diventando sempre più spesso aree di expertise.

Tenendo conto di questa situazione, quali sono le principali aree d'interesse per gli investitori?
GK: In un orizzonte temporale di due-cinque anni, abbiamo individuato tre principali temi d'investimento, tutti collegati alle forze strutturali della globalizzazione, dell'andamento demografico e della tecnologia. Tre quarti della popolazione mondiale, composta da 6,5 miliardi di persone, sono ancora esclusi dall'economia tradizionale, ma molti si stanno spostando verso le città e quindi verso l'economia tradizionale. Per poter far fronte a questo flusso migratorio, è necessario investire in ciò che viene definito «settori di base», ovvero fornire infrastrutture, acqua, alloggi, fabbriche, uffici, sistemi fognari e trasporti. Nel momento in cui le persone cominciano ad avere una posizione migliore nella scala del reddito e coloro che già dispongono di un buon livello di reddito iniziano a incrementare i propri consumi per migliorare la propria qualità di vita, assistiamo a ciò che viene definito «arricchimento». E poi c'è il «passaggio», vale a dire il cambiamento dei modelli di business, che recentemente sono passati dai vecchi modelli operativi all'outsourcing dei processi basati sulla conoscenza.
BV: Per gli investitori, la domanda fondamentale è ovviamente: «Come posso guadagnarci?» In che modo gli investitori possono trarre beneficio dalla migrazione dalle aree rurali alle comunità urbane? Il punto cruciale consiste nel focalizzare l'attenzione sui settori che trarranno i maggiori vantaggi - e ce ne sono molti. Come ha già affermato Giles in relazione al tema «settori di base», questa migrazione, derivante dalla globalizzazione, comporterà la costruzione di numerosissime infrastrutture. Otterranno
i maggiori guadagni le società produttrici di tecnologie che non possono essere facilmente prodotte negli «sweatshop» di Taiwan, e che devono affrontare una scarsa concorrenza. In particolare la nostra attenzione è rivolta ad alcune società giapponesi e tedesche di medie dimensioni. Normalmente anche il settore bancario si sviluppa in periodi come questo, grazie all'erogazione di finanziamenti, mutui e
prestiti al consumo alle famiglie che desiderano
costruire modeste abitazioni. Anche il settore delle telecomunicazioni è legato alle infrastrutture. Gli investitori possono ottenere una buona esposizione verso società o fondi che concentrano i propri investimenti nei settori dell'energia e delle materie prime. In questo caso si va dai colossi a livello globale, come General Electric, fino ad arrivare alle società a bassa capitalizzazione poco conosciute. La cosa interessante è che persino gli investitori che risiedono in Svizzera possono trarre vantaggio
dalle tendenze di questo fenomeno globale.
GK: Vorrei aggiungere il settore immobiliare come ulteriore componente fondamentale di questo processo di sviluppo, che come tale rappresenta ovviamente un'area sulla quale concentrare i propri investimenti. La massiccia espansione delle città provocata dalle migrazioni si traduce automaticamente nella costruzione di abitazioni e luoghi di lavoro. Abbiamo già assistito a questa tendenza di uno spostamento verso le città ad esempio in Cina e in India; tuttavia abbiamo anche assistito a flussi migratori dai paesi emergenti verso i paesi sviluppati, in particolar modo negli Stati Uniti e in altri paesi anglofoni. Ciò si traduce in una serie di zone di particolare interesse nel settore immobiliare, che progressivamente si spostano in tutto il mondo. Questo fenomeno si sta verificando anche in diversi mercati emergenti chiave, come ad esempio a Bangalore, e a Dubai, dove gli immigrati, sia temporanei sia permanenti, provenienti da Medio Oriente, Pakistan, Europa e da altre regioni, stanno creando su vasta scala un centro finanziario, medico, formativo e commerciale di prima qualità. Nell'ambito di tale costante processo di globalizzazione, queste zone di particolare interesse
nel settore immobiliare tenderanno a spostarsi con l'aumento dei prezzi.

Sembra quindi che gli investitori dovranno trovare gli strumenti giusti per trarre vantaggio da questa situazione.
BV: Esatto. Il segreto sta nel trovare i veicoli giusti. Il settore immobiliare è esattamente uno di quei mercati in cui non è possibile acquistare semplicemente un immobile in Malaysia, ad esempio, e detenerlo a scopo d'investimento. Specialmente in Asia ci sono alcuni REIT molto ben sviluppati, sia a livello regionale che locale, i quali hanno maggiore influenza. Esistono inoltre alcuni interessanti mandati per il settore immobiliare in tutta l'Europa centrale e persino in alcune regioni dell'Est europeo. Essi rappresentano strumenti interessanti, in particolare per gli investitori residenti al di fuori
di questi mercati cosiddetti emergenti, che altrimenti avrebbero un difficile accesso a questa opportunità d'investimento. Ritengo che gli investitori dovrebbero destinare una parte ben distinta del proprio portafoglio alle risorse naturali come petrolio, energia, acqua o aria pulita, poiché queste possono risultare vantaggiose sia in uno scenario favorevole, sia in uno scenario sfavorevole.
Nel primo caso le risorse naturali diventano più costose a causa della crescita della domanda. In uno scenario a rischio, il loro prezzo potrebbe aumentare a causa di effetti collaterali involontari derivanti dalla globalizzazione. Gli investitori sono ancora in tempo per optare per questa classe d'investimento
come un componente del portafoglio a lungo termine e uno strumento di diversificazione.

Come devono procedere esattamente gli investitori per investire nelle risorse naturali?
BV: La buona notizia è che esiste un'ampia gamma di prodotti finanziari altamente liquidi che offrono agli investitori la possibilità di accedere a settori e comparti in diverse valute, con o senza protezione del capitale, in modo prudente e anche più aggressivo. Ciò costituisce un notevole progresso dal quale gli investitori potranno trarre vantaggio.

Sig. Keating, lei ha indicato l'«arricchimento» come la seconda fase della globalizzazione.
Può fornire maggiori dettagli in merito?
GK: Nel momento in cui gli individui possono partecipare all'economia globale tradizionale e i loro redditi crescono, le loro aspirazioni aumentano e essi cercano di soddisfare esigenze che vanno al di là dei bisogni primari. Ciò determina la richiesta per una gamma di beni, inclusi quelli di fascia alta. Spesso coloro che hanno da poco raggiunto un livello di reddito più elevato vogliono dimostrare il loro nuovo status tramite l'acquisto di alcuni marchi di lusso. Ciò include anche marchi di lusso europei, giapponesi e statunitensi già consolidati, ma stiamo assistendo anche all'affermazione di marchi di lusso asiatici. Nel medio termine le prospettive per questo tipo di società diventeranno molto più allettanti in Asia. Man mano che i consumatori dei paesi sviluppati si arricchiscono, il loro interesse per le nuove tecnologie aumenta, e al momento stiamo assistendo alla proliferazione di servizi basati sul web, come la diffusione della penetrazione della banda larga negli Stati Uniti e soprattutto in Europa. La nostra attenzione si concentra attualmente sui «Digital Personal Media»: l'incremento della TV on-demand personalizzata, dei libri e della musica scaricabile da Internet, l'impatto che tutto ciò esercita sulla pubblicità, il rapido sviluppo di nuovi dispositivi portatili, come il video iPod, persino il collegamento a servizi come l'online dating. La rivoluzione on-demand crea numerose opport unità sul piano delle società specializzate che forniscono il software e dei distributori.
BV: Il potenziale di consumo di tutti coloro che hanno goduto di un rapido aumento del reddito è straordinario. Il loro reddito può sembrare modesto se paragonato al nostro, ma se moltiplichiamo tali redditi per il numero reale di persone che migrano dalle aree rurali verso le città, vengono a crearsi enormi opportunità di consumo per le società
occidentali che hanno un marchio forte e allettante. Ciò include qualunque cosa, dalle aziende del settore tessile come Nike e Adidas, ai beni di lusso come gli orologi svizzeri e le vetture sportive tedesche. Ritengo che queste tendenze siano estremamente interessanti, e ciò che le accomuna
è che si tratta di settori tutti caratterizzati da una brevissima durata e ritmi di sviluppo elevati, in cui le sorti di un'azienda possono cambiare in un lasso di tempo sorprendentemente breve. Ad esempio una
società che non è in grado di cogliere le tendenze della moda di quest'anno potrebbe chiudere i battenti l'anno prossimo, perché l'attività di queste aziende spesso si basa su cash-flow a brevissimo termine. In
questo scenario ci saranno chiari vincitori e perdenti. Ciò dimostra la vivacità del settore, ed evidenzia il fatto che non si tratta di un settore per gli investitori cassettisti. È necessario monitorare e gestire attivamente un portafoglio per riuscire a gestire co stantemente i rendimenti adeguati al rischio. Raccomando personalmente agli investitori di essere prudenti e di investire in questo segmento esclusivamente tramite strumenti gestiti attivamente.

Passiamo al terzo tema, il «passaggio». Cosa significa esattamente?
GK: Con questo termine intendiamo un cambiamento nel modo di operare delle società. In passato le aziende trasferivano i processi fisici di produzione dai paesi caratterizzati da costi elevati a luoghi a basso costo situati in Asia, America Latina e in alcune regioni dell'Europa dell'Est. A questo spostamento fisico, che ha interessato gli ultimi 40 anni, ha recentemente fatto seguito l'outsourcing dei processi di business. Come ad esempio quando i consumatori statunitensi telefonano alla propria società elettrica per comunicare ch e l'importo della bolletta è troppo elevato e vengono messi in contatto con un call center in India. Le banche, ad esempio, hanno delocalizzato le proprie attività di back-office, che hanno costi elevati, in India e in altre località. Attualmente ci troviamo nella terza fase
del passaggio, che consiste nell'outsourcing dei processi di conoscenza. Ad esempio alcune aziende farmaceutiche hanno cominciato a cedere in outsourcing una parte delle attività di ricerca e sviluppo di
nuovi farmaci all'India. Anche le applicazioni IT, non soltanto i processi elementari, ma anche lo sviluppo di nuovi software, vengono delocalizzate. Nel settore bancario alcune attività di ricerca e analisi vengono cedute in outsourcing. Ciò significa che alcuni paesi, come ad esempio l'India, guadagneranno posizioni. Persone in possesso di un grado di istruzione elevato, che una volta lavoravano nei call center, ora vengono reclutate in attività di ricerca più difficili e complesse. I lavori che esse svolgevano durante la fase di outsourcing dei processi di business vengono trasferiti in altri paesi.

Quali sono i paesi che destano maggior interesse in tal senso?
GK: L'India è il primo paese in assoluto, ma ci sono molte altre aree coinvolte in Asia, tra cui le Filippine e la Cina. Parte di questo passaggio dei processi di conoscenza sta interessando anche alcune regioni dell'Europa dell'Est e persino alcune zone del Sudafrica.

Cosa significa questo per gli investitori?
BV: Come ha detto Giles, alcuni paesi in particolare sembrano essere desti nati a trarre vantaggio da questo tipo di passaggio. Tenendo conto di questo, scommettere su singoli paesi è il modo giusto di agire. Il problema è che si tratta di un tema di lunghissimo periodo, che di norma è il più redditizio in
assoluto. Tuttavia alcune delle società che sembrano essere destinate a trarre vantaggio da questo scenario non sono ancora quotate. Di fatto i principali beneficiari di questo processo hanno appena due-cinque anni e prevedono un'offerta pubblica iniziale sui loro titoli nei prossimi tre-cinque anni. Per gli investitori istituzionali e per gli investitori benestanti, che possono permettersi di investire in titoli privati non quotati, questo settore ha sempre generato rendimenti molto interessanti.
Il mio consiglio per tradurre tutto ciò in investimenti è di investire in titoli privati.
GK: Ciò può riguardare anche il tema immobiliare, che rappresenta un buon modo per sfruttare la crescita in India, ad esempio, oppure i fondi d'investimento che offrono una certa esposizione verso i paesi beneficiari chiave.
BV: Sono d'accordo. L'India rappresenta un buon esempio di paese in cui le valutazioni sono cresciute molto, in parte a causa di un mercato azionario di dimensioni molto ridotte, che si espanderà nel corso dei prossimi anni. Per quanto riguarda le valutazioni sui mercati emergenti, viene in mente un'idea interessante, e cioè che alcuni mercati emergenti perderanno probab ilmente il loro status di «paese emergente» nei prossimi anni. Il termine emergente implica che alla fine il mercato parteciperà a tutti gli effetti all'andamento economico preponderante e diventerà parte del mondo sviluppato e industrializzato. Questa è una tendenza a sé stante che offre un potenziale elevato. Un tipico esempio è la Corea del Sud, un paese leader nella produzione di tecnologie e con un'economia fortemente sviluppata, che sta ancora scontando valutazioni tipiche di un mercato emergente. Il passaggio rappresenta una buona opportunità, poiché le società sud-coreane che presentano un forte orientamento verso il settore fiscale traggono vantaggio dallo stesso, diversamente dalle valutazioni. Rispetto ad alcuni mercati molto sviluppati, le valutazioni in questo caso sono molto convenienti.

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