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LA DISFATTA DI SAIPEM!

Sull’andamento delle azioni ha pesato il profit warning annunciato ieri sera. Il tonfo di Saipem ha penalizzato Eni. In rosso i bancari, dove spicca lo scivolone di Monte dei Paschi di Siena

di Edoardo Fagnani 30 gen 2013 ore 17:55

Mercoledì nero per Saipem. Il titolo della società, attiva nel settore delle esplorazioni petrolifere, ha subito un tonfo del 34,3% a 20,01 euro, dopo essere rimasta sospesa per eccesso di ribasso per gran parte della mattinata. Sull’andamento delle azioni ha pesato il profit warning annunciato ieri sera. A seguito di un esame dell’andamento dei contratti e delle prospettive del gruppo, il management ha annunciato la revisione al ribasso delle previsioni sugli utili del 2012 e le previsioni sui ricavi e profitti del 2013. Dopo questa notizia gli analisti di Deutsche Bank e di Equita sim hanno peggiorato da “Buy” (acquistare) a “Hold” (mantenere) il giudizio sulla società, tagliando rispettivamente a 21 euro e a 23 euro il target price. Stessa decisione da Kepler, che ha ridotto da 40 euro a 25 euro il prezzo obiettivo. Bocciatura completa anche dal Credit Suisse e da Mediobanca, che hanno sforbiciato a 20 euro e a 19 euro per azione la valutazione su Saipem. Sulla stessa lunghezza d’onda Exane, che ha tagliato a 21 euro il target price sulla società. Le tre banche d’affari hanno peggiorato a “Neutrale” il giudizio. Non ha fatto eccezione Banca Akros, che ha ridotto da 35 euro a 20 euro il prezzo obiettivo su Saipem.
Il tonfo di Saipem ha penalizzato Eni, azionista della società con una quota del 42,93%. Il titolo del Cane a sei Zampe ha registrato uno scivolone del 4,71% a 18,4 euro. Gli analisti del Credit Suisse hanno ridotto da 22 euro a 21,2 euro il prezzo obiettivo su Eni, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il biennio 2013/2014. Tuttavia, gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato). Intanto, il direttore finanziario di Eni ha segnalato che il profit warning di Saipem avrà un impatto di 200 milioni sui risultati del 2013 del Cane a sei zampe.
In forte calo anche Tenaris (-1,91% a 15,43 euro). Ribassi nell’ordine del’1-2% per Saras (-1,19% a 0,998 euro) ed Erg (-1,9% a 7,48 euro).
Enel Green Power è scesa dello 0,99% a 1,501 euro. La società ha annunciato l’entrata in esercizio di diciannove nuovi campi fotovoltaici in Grecia.

Il tonfo di Saipem e di Eni ha mandato al tappeto Piazza Affari, con gli indici che hanno registrato ribassi superiori al 3%. Il mercato non ha reagito ai risultati delle aste dei Btp: il rendimento dei titoli a 5 e 10 anni è sceso rispetto ai collocamenti dello scorso mese. In rosso i bancari, dove spicca lo scivolone di Monte dei Paschi di Siena. Un minimo rimbalzo per Seat Pagine Gialle, dopo lo scivolone di ieri.
Il FTSEMib ha lasciato sul terreno il 3,36% a 17.290 punti, poco sopra al minimo di 17.253 punti. Il FTSE Italia All Share è sceso del 3,34% a 18.238 punti. Segno meno anche per il FTSE Italia Mid Cap (-1,88%) e il FTSE Italia Star (-1,19%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è balzato a 4,3 miliardi di euro, rispetto ai 2,25 miliardi di ieri. Su 329 titoli trattati, 263 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state 53. Invariate le rimanenti 13 azioni.
L’euro ha sfiorato gli 1,36 dollari, prima delle indicazioni della FED in materia di politica monetaria. L’oro è risalito a 1.685 dollari.

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In rosso i bancari.
Male il Monte dei Paschi di Siena. Il titolo della banca toscana ha registrato uno scivolone del 9,46% a 0,2422 euro, dopo uno stop per eccesso di ribasso. Gli addetti ai lavori hanno segnalato le vicende giudiziarie che coinvolgono l’istituto. Intanto, la Fondazione MPS, l’azionista di riferimento di Monte dei Paschi di Siena, ha manifestato la volontà di ridurre a meno del 33,5% la quota detenuta nella banca toscana.
Unicredit ha ceduto il 3,71% a 4,618 euro. Il management della banca ha approvato l'avvio di un'offerta di azioni ordinarie della propria controllata Bank Pekao fino ad un massimo di 23,9 milioni di azioni, equivalente a circa il 9,1% dell'attuale capitale. Il numero uno dell’istituto, Federico Ghizzoni, ha precisato che la cessione della quota detenuta nella controllata polacca avrà un impatto positivo sul Core Tier1 del gruppo, quantificato in 10-13 punti base. Il manager ha aggiunto che l’esposizione di Unicredit su prodotti derivati non desta preoccupazioni, in quanto la quota di questi strumenti sul totale degli attivi è limitata. Intanto, l’agenzia Fitch ha confermato il rating di lungo termine di Unicredit ad "A-", quello di breve a "F2" e il rating individuale ad "a-". Le prospettive sul rating per i prossimi trimestri restano "Negative".
La stessa agenzia ha confermato i rating su IntesaSanpaolo (-1,64% a 1,499 euro), su UBI Banca (-3,1% a 3,808 euro) e sul Banco Popolare (-3,72% a 1,502 euro).


Riflettori ancora accesi su Seat Pagine Gialle, dopo il tonfo registrato ieri (-41,8%). Il titolo della società è scivolato del 9,68% a 0,0028 euro. S&P e Moody’s hanno tagliato il rating sul debito a lungo termine dell’azienda, dopo che l’azienda ha deciso di sospendere il pagamento della cedola semestrale sui bond senior garantiti. Oggi, su decisione della Consob, erano vietate le vendite allo scoperto sul titolo.
RcsMediaGroup ha perso l’1,06% a 1,212 euro. Secondo quanto scritto su MF, la società starebbe valutando la possibilità di rivedere le scadenze del debito. In particolare, l’obiettivo del management sarebbe quello di allungare di due-tre anni l’indebitamento in scadenza alla fine del 2013. Le banche avrebbero già dato una prima disponibilità a quest’operazione.

Tra le altre società a maggiore capitalizzazione, riflettori accesi su Fiat che ha perso il 4,83% a 4,456 euro, dopo uno stop per eccesso di ribasso. Il gruppo del Lingotto ha comunicato i risultati del quarto trimestre del 2012, chiuso con ricavi per 21,78 miliardi di euro, un risultato della gestione ordinaria di 987 milioni e un utile netto di 388 milioni di euro. Gli analisti stimavano un utile netto di 335 milioni di euro e un risultato operativo a un miliardo. Fiat ha chiuso l’intero 2012 con ricavi per quasi 84 miliardi di euro, mentre l’utile netto è sceso da 1,65 miliardi a 1,41 miliardi di euro. Il consiglio di amministrazione ha deciso di non raccomandare la distribuzione del dividendo e ha deliberato l’emissione di obbligazioni per un ammontare massimo di 5 miliardi di euro.
In serata, dopo la chiusura di Wall Street, anche STM (-1,68% a 6,14 euro) comunicherà i dati del quarto trimestre del 2012.
Luxottica ha guadagnato il 2,26% a 34,36 euro. La società ha terminato il 2012 con ricavi per quasi 7,09 miliardi di euro, in aumento del 13,9% rispetto all’anno precedente. A cambi costanti, la crescita del fatturato sarebbe stata del 7,5%. Nel solo quarto trimestre, i ricavi sono stati pari a 1,63 miliardi di euro, con una crescita dell’8,2% rispetto al quarto trimestre 2011. Dopo la diffusione dei risultati gli analisti di UBS hanno migliorato il prezzo obiettivo su Luxottica, portandolo da 28,5 euro a 34 euro. Gli esperti hanno ribadito il giudizio “Neutrale”. Anche Banca Akros ed Equita sim hanno incrementato il prezzo obiettivo sull’azienda, portandolo rispettivamente a 36,5 euro (dai precedenti 31,4 euro) e a 37 euro (precedente 34 euro). Equita sim ha confermato l’indicazione di acquisto delle azioni. Sulla stessa lunghezza d’onda Raymond James, che ha incrementato da 31 euro a 38 euro per azione la valutazione sulla società.
Autogrill ha limitato il calo allo 0,22% a 8,93 euro. Citigroup ha alzato da 9 euro a 11 euro il target price sulla società di ristorazione. Gli esperti hanno ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni.
Buzzi Unicem è scesa dell’1,38% a 10,71 euro. Mediobanca ha migliorato da 8,8 euro a 9,9 euro per azione la valutazione sulla società. Gli analisti di Piazzetta Cuccia hanno ribadito il giudizio “Neutrale”.
Tod’s ha ceduto l’1,28% a 100,5 euro. Gli analisti di Banca IMI hanno alzato da 81 euro a 92,5 euro il prezzo obiettivo sulla società che fa capo a Diego Della Valle. Tuttavia, gli esperti hanno peggiorato il rating e ora consigliano la vendita delle azioni.

Tra la società a media capitalizzazione, in evidenza Trevi Fin. che è balzata del 9,2% a 5,15 euro. La società ha comunicato che la controllata Drillmec ha siglato un contratto per la fornitura di due nuovi impianti petroliferi del valore di circa 170 milioni di dollari con un cliente di primario standing in America centrale.
Recordati è salita dell’1,26% a 7,645 euro. Banca Akros ha incrementato da 7,6 euro a 8,1 euro il prezzo obiettivo sulla società farmaceutica, in seguito al miglioramento delle stime sul 2012. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di accumulare le azioni in portafoglio.

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