IPO SEA, posizionamento geografico vs politica
Il maggiore punto di forza dell’azienda è rappresentato dal favorevole collocamento geografico e dall’ampiezza del bacino di utenza servito dagli aeroporti. Il nodo dei contrasti politici
di Edoardo Fagnani 29 nov 2012 ore 13:58
Punti di forza
Nel prospetto informativo, i vertici di SEA hanno segnalato che il maggiore punto di forza dell’azienda è rappresentato dal favorevole collocamento geografico e dall’ampiezza del bacino di utenza servito dagli Aeroporti di Malpensa e Linate. Gli scali gestiti dall’azienda, infatti, sono situati in una delle aree europee a maggiore sviluppo economico, quale il territorio lombardo e alcune aree limitrofe, le quali a loro volta sono ricomprese nell’area denominata “Blue Banana Area” che si estende dall’area di Londra a quella di Milano/Genova e rappresenta un ponte tra il bacino del Mediterraneo e l’Europa continentale. Senza trascurare il fatto che la Catchment Area (definita come l’area geografica dalla quale è possibile raggiungere gli Aeroporti di Milano in circa 2 ore di viaggio) dei due aeroporti è caratterizzata da una forte presenza di attività industriali e del terziario avanzato, servite da infrastrutture logistiche che favoriscono lo sviluppo delle attività economiche.
Sempre nel prospetto informativo SEA ha evidenziato che i corrispettivi regolamentati in Italia risultavano sensibilmente inferiori rispetto alla media europea. Tuttavia, l’entrata in vigore del Contratto di Programma consentirà di ridurre il divario tariffario rispetto alla media europea di settore e di operare in un contesto regolatorio stabile rispetto alla realizzazione degli investimenti. SEA ha segnalato la possibilità di sostenere un piano di investimenti flessibile, correlato con i piani tariffari. Infine, l’azienda può beneficiare di un regime Dual Till (definito come il principio tariffario secondo il quale la misura dei diritti viene determinata tenendo conto unicamente delle attività Aviation, senza considerare le attività non Aviation), che favorisce lo sviluppo delle attività diverse da quelle regolamentate, con conseguenti ulteriori opportunità per il gruppo di perseguire i propri obiettivi di crescita.
Punti di debolezza
Le maggiori difficoltà al processo di quotazione di SEA sono arrivate la mondo politico. Prima dell’avvio del collocamento il maggiore socio dell’azienda era il comune di Milano, con una quota del 54,81% del capitale. Tra i maggiori azionisti figurava anche ASAM, società che fa capo alla Provincia di Milano, accreditata di circa 36,4 milioni di azioni, pari al 14,56% del capitale di SEA. E proprio quest’ultima azienda potrebbe essere l’ago della bilancia della quotazione, in quanto metterà sul mercato 34,12 milioni di azioni. Nel corso della presentazione della società alla comunità finanziaria, il numero uno di SEA, Giuseppe Bonomi, ha precisato che nel caso in cui ASAM decidesse di non vendere la propria partecipazione, la quotazione non potrà andare in porto. Senza dimenticare che nel corso del collocamento il secondo azionista di SEA, il fondo F2i (accreditato del 29,75% del capitale), ha chiesto diversi chiarimenti sull’andamento dell’attività operativa negli ultimi mesi e sulla situazione dei crediti verso alcuni clienti.
Da non sottovalutare la situazione patrimoniale dell’azienda. Il rapporto tra indebitamento netto e patrimonio netto (calcolati al 30 settembre) è pari a 1,28, un rapporto superiore all’unità, considerato un primo livello di attenzione per l’equilibrio finanziario di un’azienda. A fine settembre del 2012 l’indebitamento netto di SEA ammontava a 334,5 milioni di euro. A questa cifra andrebbe aggiunto anche il debito per i dividendi già deliberati, che saranno assegnati nei prossimi mesi. Queste operazioni comporteranno un esborso di 147,4 milioni di euro. Per contro, le risorse che saranno incassate con la quotazione porteranno a un rafforzamento della struttura patrimoniale, incrementando patrimonio netto e diminuendo l’indebitamento.
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Nel prospetto informativo, i vertici di SEA hanno segnalato che il maggiore punto di forza dell’azienda è rappresentato dal favorevole collocamento geografico e dall’ampiezza del bacino di utenza servito dagli Aeroporti di Malpensa e Linate. Gli scali gestiti dall’azienda, infatti, sono situati in una delle aree europee a maggiore sviluppo economico, quale il territorio lombardo e alcune aree limitrofe, le quali a loro volta sono ricomprese nell’area denominata “Blue Banana Area” che si estende dall’area di Londra a quella di Milano/Genova e rappresenta un ponte tra il bacino del Mediterraneo e l’Europa continentale. Senza trascurare il fatto che la Catchment Area (definita come l’area geografica dalla quale è possibile raggiungere gli Aeroporti di Milano in circa 2 ore di viaggio) dei due aeroporti è caratterizzata da una forte presenza di attività industriali e del terziario avanzato, servite da infrastrutture logistiche che favoriscono lo sviluppo delle attività economiche.
Sempre nel prospetto informativo SEA ha evidenziato che i corrispettivi regolamentati in Italia risultavano sensibilmente inferiori rispetto alla media europea. Tuttavia, l’entrata in vigore del Contratto di Programma consentirà di ridurre il divario tariffario rispetto alla media europea di settore e di operare in un contesto regolatorio stabile rispetto alla realizzazione degli investimenti. SEA ha segnalato la possibilità di sostenere un piano di investimenti flessibile, correlato con i piani tariffari. Infine, l’azienda può beneficiare di un regime Dual Till (definito come il principio tariffario secondo il quale la misura dei diritti viene determinata tenendo conto unicamente delle attività Aviation, senza considerare le attività non Aviation), che favorisce lo sviluppo delle attività diverse da quelle regolamentate, con conseguenti ulteriori opportunità per il gruppo di perseguire i propri obiettivi di crescita.
Punti di debolezza
Le maggiori difficoltà al processo di quotazione di SEA sono arrivate la mondo politico. Prima dell’avvio del collocamento il maggiore socio dell’azienda era il comune di Milano, con una quota del 54,81% del capitale. Tra i maggiori azionisti figurava anche ASAM, società che fa capo alla Provincia di Milano, accreditata di circa 36,4 milioni di azioni, pari al 14,56% del capitale di SEA. E proprio quest’ultima azienda potrebbe essere l’ago della bilancia della quotazione, in quanto metterà sul mercato 34,12 milioni di azioni. Nel corso della presentazione della società alla comunità finanziaria, il numero uno di SEA, Giuseppe Bonomi, ha precisato che nel caso in cui ASAM decidesse di non vendere la propria partecipazione, la quotazione non potrà andare in porto. Senza dimenticare che nel corso del collocamento il secondo azionista di SEA, il fondo F2i (accreditato del 29,75% del capitale), ha chiesto diversi chiarimenti sull’andamento dell’attività operativa negli ultimi mesi e sulla situazione dei crediti verso alcuni clienti.
Da non sottovalutare la situazione patrimoniale dell’azienda. Il rapporto tra indebitamento netto e patrimonio netto (calcolati al 30 settembre) è pari a 1,28, un rapporto superiore all’unità, considerato un primo livello di attenzione per l’equilibrio finanziario di un’azienda. A fine settembre del 2012 l’indebitamento netto di SEA ammontava a 334,5 milioni di euro. A questa cifra andrebbe aggiunto anche il debito per i dividendi già deliberati, che saranno assegnati nei prossimi mesi. Queste operazioni comporteranno un esborso di 147,4 milioni di euro. Per contro, le risorse che saranno incassate con la quotazione porteranno a un rafforzamento della struttura patrimoniale, incrementando patrimonio netto e diminuendo l’indebitamento.