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IPO Rhiag, un'analisi sui punti di forza e di debolezza

Il gruppo è tra i principali operatori a livello europeo nel mercato dell’aftermarket indipendente. I multipli sono in diversi casi superiori a quelli dei principali concorrenti

di Edoardo Fagnani 24 mag 2011 ore 16:55
Punti di forza
Nel prospetto informativo, i vertici di Rhiag hanno segnalato che il gruppo è tra i principali operatori a livello europeo nel mercato dell’aftermarket indipendente e, in particolare, si posiziona quale primo distributore indipendente in Italia, Repubblica Ceca e Slovacchia. Inoltre, nel corso degli scorsi anni la società ha sviluppato e consolidato la propria posizione di mercato in Europa, grazie ai continui investimenti volti a migliorare l’infrastruttura distributiva, alla realizzazione di economie di scala derivanti dagli elevati volumi trattati e all’elevato livello di servizio offerto. Secondo il management, questa strategia ha permesso all’azienda di raggiungere elevati livelli di efficienza, con ridotte tempistiche di consegna, difficilmente eguagliabili da operatori di minori dimensioni.
Inoltre, Rhiag ha chiuso il 2010 con le principali voci di conto economico in crescita. Il fatturato è cresciuto del 23,3%, mentre il margine operativo lordo è balzato del 38,4%, portando la marginalità dal 9,4% al 10,6%. Più consistente il miglioramento dell’utile netto, che è balzato da 2,1 milioni a 12,6 milioni di euro. La crescita di Rhiag non sembra essersi fermata nel 2011. Nei primi tre mesi dell’anno, la società ha registrato ricavi per 154,5 milioni di euro, in aumento del 46,9%, rispetto al risultato dei primi tre mesi dello scorso anno. Escludendo operazioni straordinarie, la crescita del giro d’affari sarebbe stata del 7,5%. In forte crescita anche la redditività. Rhiag ha terminato il primo trimestre del 2011 con un risultato finale di 7,8 milioni di euro, rispetto agli 1,8 milioni dei primi tre mesi dello scorso esercizio.

Punti di debolezza
Al 31 dicembre 2010, l’indebitamento netto di Rhiag ammontava a 248,1 milioni di euro, in leggera contrazione rispetto ai 249,1 milioni di inizio anno. Sempre a fine 2010 la società poteva contare su linee di credito per 321,2 milioni di euro, utilizzate per poco meno di 252 milioni. Rhaig ha comunicato che a fine marzo l’indebitamento netto si era ridotto a 232,6 milioni di euro. Il rapporto tra indebitamento netto (calcolato al 31 marzo) e patrimonio netto precedente alla quotazione è pari a 1,7, un rapporto superiore all’unità, considerato un primo livello di attenzione per l’equilibrio finanziario di un’azienda. Tuttavia, questo rapporto dovrebbe migliorare decisamente con il collocamento, in quanto le risorse incassate andranno a diminuire il livello di indebitamento e a incrementare il patrimonio netto.
I multipli di Rhiag sono in diversi casi superiori a quelli dei principali concorrenti internazionali. Prendendo in esame i risultati realizzati nel 2010 e la forchetta di prezzo indicata dalla società, il rapporto tra prezzo e utile netto oscillerebbe tra 30,4 e 37. Considerati i dati proforma, il rapporto oscillerebbe tra 21 e 25,6. Il rapporto tra Enterprise value e margine operativo lordo del 2010 (dato proforma) si collocherebbe tra 8,9 e 10. L’Ev/Ebit, invece, oscillerebbe tra 10,2 e 11,5. Questi numeri sono in linea con i multipli delle aziende europee attive nel settore delle distribuzione di componenti per automobili. Per contro, i multipli delle aziende statunitensi sono inferiori. Il p/e medio di queste società è di 17,5, mentre l’Ev/Ebitda si attesta a 8,9. I multipli di Rhaig sono coerenti con elevati tassi di crescita dell’azienda nei prossimi esercizi.

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