IPO Rai Way, i punti di forza e debolezza

RAI WAY: PUNTI DI FORZA SECONDO IL MANAGEMENT
Secondo i vertici di Rai Way il maggior punto di forza che caratterizza il business del gruppo risiede nelle caratteristiche della sua rete. Secondo quanto riportato nel prospetto dell’Ipo, Rai Way ha realizzato una copertura capillare del territorio e della popolazione al fine di garantire la diffusione del segnale radiotelevisivo anche in aree fortemente periferiche, perseguire una certa qualità e disponibilità del segnale definiti secondo parametri di massima resistenza al malfunzionamento e/o al guasto delle infrastrutture trasmittenti, ottenere flessibilità delle reti di diffusione per la gestione in contemporanea di trasmissioni a carattere nazionale e regionale e ottenere una specificità dello sviluppo delle reti anche su base locale.
Così la rete di diffusione di Rai Way consente una copertura della popolazione superiore al 99% è in grado di erogare servizi su piattaforma terrestre e satellitare, utilizzando sia la tecnologia analogica, sia la tecnologia digitale e che permette di distribuire e diffondere contemporaneamente contenuti diversi in differenti aree del territorio, nonché di proporzionare la capacità richiesta in base alle esigenze del cliente.

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Secondo i vertici della società, poi, gli elementi caratterizzanti il posizionamento competitivo della società sono una leadership infrastrutturale fondata sull’unicità e capillarità della rete, un modello di business stabile, caratterizzato da elevata visibilità sui ricavi nel lungo periodo e da una significativa generazione di flussi di cassa, la fornitura di servizi essenziali in favore di Rai e ampia gamma di servizi integrati “chiavi in mano” in favore di clienti terzi, l’attrattività del mercato italiano dell’emittenza radiotelevisiva e delle telecomunicazioni e un management esperto e con significativa capacità di conseguire risultati.

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RAI WAY: PUNTI DI DEBOLEZZA
Probabilmente il maggior punto di debolezza di Rai Way è legato alla concentrazione dei suoi ricavi e, più in particolare, alla sua dipendenza da RAI, che attualmente possiede il 100% del capitale della società. I rapporti con la tv di Stato, considerando i dati al 30 settembre 2014, rappresentavano il 77,1% dei ricavi del gruppo. I successivi 4 clienti (Telecom Italia, Vodafone Omnitel, Wind Telecomunicazioni e H3G) portavano il 15,8% del giro d’affari mentre il restante 7,1% arrivava dagli altri clienti. Queste percentuali cambiano considerando la sottoscrizione del nuovo contratto di servizio (firmato nelle scorse settimane con RAI) rispettivamente all’83,1%, all’11,7% e al 5,2%.

Il rapporto con RAI comporta altri punti di debolezza. Il venire meno del contratto concessorio tra lo Stato e RAI potrebbe comportare effetti negativi rilevanti sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’emittente. L’emittente precisa però che qualora venisse meno il rapporto contrattuale tra Rai e Rai Way, l’emittente medesimo sarebbe idoneo a prestare la propria attività quale operatore infrastrutturale di rete, nei confronti del nuovo soggetto che divenisse concessionario del Servizio Pubblico o nei confronti di altri operatori o prestatori di servizi di comunicazione elettronica.