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IPO Philogen: punti di forza e debolezza

Tra i punti di forza le collaborazioni internazionali del gruppo e il fatto che gli attuali azionisti non venderanno alcuna azione. Attenzione, invece, alla redditività per i prossimi esercizi

di Edoardo Fagnani 10 feb 2011 ore 16:51
Punti di forza
La quotazione di Philogen avverrà tramite un’offerta pubblica di vendita e sottoscrizione delle azioni. Tuttavia, gli attuali azionisti non venderanno alcuna azione. I titoli ceduti, infatti, fanno parte del pacchetto delle azioni proprie in portafoglio all’azienda. Di conseguenza, tutte le risorse raccolte con la quotazione, che i vertici di Philogen nel prospetto informativo hanno quantificato in circa 59,8 milioni di euro (supponendo l’integrale sottoscrizione delle nuove azioni offerte al prezzo massimo di 6,1 euro), finiranno nelle casse del’azienda per finanziare i progetti di crescita pensati dal management. La volontà dei vertici e degli azionisti di non vendere azioni è interpretato solitamente come un segnale di fiducia sul futuro di un’azienda.

Inoltre, Philogen può contare su importanti collaborazioni internazionali. In particolare, da più di dieci anni il gruppo intrattiene un rapporto di collaborazione strategica con Bayer avente ad oggetto la tecnologia basata sull’anticorpo umano L19 e ha in essere un accordo per lo sviluppo dei farmaci sperimentali Radretumab e L19-TNF. Nell’ambito di questa collaborazione Bayer e Philogen hanno depositato congiuntamente due domande di brevetto relative al prodotto Radretumab. Senza dimenticare che il ruolo pioneristico di Philogen nell’area del vascular targeting è rafforzato da una rilevante esperienza nello sviluppo dei prodotti, da collaborazioni di lungo periodo con i maggiori istituti di ricerca europei come il MRC e l’ETH Zurich, e da oltre 200 pubblicazioni nelle più importanti riviste scientifiche. Inoltre, nel dicembre 2010 la controllata Philochem ha stipulato una partnership scientifica con Merck Serono.

Punti di debolezza

Philogen ha chiuso il 2009 con una redditività negativa. Nel dettaglio, il margine operativo lordo ha segnato un passivo di 0,3 milioni di euro, mentre la perdita operativa è stata pari a 0,9 milioni. L’esercizio si è chiuso con un rosso di 0,3 milioni di euro. La redditività era stata positiva nel 2008, mentre nell’esercizio precedente il risultato operativo aveva registrato un passivo di 0,9 milioni di euro. La redditività è tornata positiva nei primi nove mesi del 2010. Tuttavia, i vertici di Philogen hanno anticipato che in relazione all’incremento dei costi di ricerca e di sviluppo, prevede di generare perdite di esercizio d’importo significativo per i prossimi tre esercizi. Nel prospetto informativo l’azienda segnala che non è possibile assicurare se e quando sarà in grado di ritornare a generare una redditività continuativa.

Philogen può contare su un’ampia base di prodotti in fase di sperimentazione. Tuttavia, nessuno dei composti è ancora arrivato alla fase di commercializzazione e non è possibile prevedere quando arriverà sul mercato il primo composto. Di conseguenza, i ricavi, al momento, sono limitati alla concessione di licenze a terzi, e in particolare a Bayer, di propri prodotti e tecnologie in diverse fasi di sviluppo, a cui si aggiunge la fornitura di servizi di ricerca e sviluppo e gestione di sperimentazione clinica, forniti tramite la propria struttura produttiva. La crescita prevista dei costi di ricerca e sviluppo per completare la sperimentazione dei farmaci andrà a impattare negativamente sulla redditività dell’azienda, fino al momento in cui saranno commercializzati i primi prodotti.
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