IPO Massimo Zanetti BG, un’analisi sui rischi e le opportunità
La società ha ricordato che i risultati sono correlati all’andamento del mercato del caffè. Il management non ha escluso la possibilità di una crescita per linee esterne
di Edoardo Fagnani 28 mag 2015 ore 11:13IPO MASSIMO ZANETTI BEVERAGE GROUP, I RISCHI
Tra i vari rischi segnalati da Massimo Zanetti Beverage Group nel prospetto informativo, la società ha ricordato che i risultati dell’azienda sono significativamente correlati all’andamento del mercato del caffè, sia a livello globale, sia a livello nazionale, nei principali mercati di sbocco del gruppo. In particolare, i ricavi di Massimo Zanetti Beverage Group sono correlati al prezzo di vendita del caffè tostato e ai volumi di vendita, oltre che alla variazione dei tassi di cambio. Senza dimenticare che il mercato del caffè è un mercato caratterizzato da un’elevata competitività e soggetto a diverse variabili e/o fattori anche al di fuori del controllo dell’azienda, incluse variabili di carattere socio-economico (quali reperibilità delle materie prime, politiche promozionali, mutamenti delle preferenze dei consumatori, percezione negativa degli effetti della caffeina a causa dei potenziali effetti dannosi della stessa sull’organismo umano e interruzioni nella catena produttiva e/o distributiva). Di conseguenza, il verificarsi di eventi che condizionino negativamente la domanda di caffè da parte dei consumatori finali ovvero eventuali interruzioni della produzione e/o distribuzione del caffè, possono avere sostanziali ripercussioni negative sulle prospettive di crescita e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria del gruppo.
Inoltre, Massimo Zanetti Beverage Group ha evidenziato che il prezzo del caffè verde (la materia prima prevalentemente utilizzata dal gruppo) è caratterizzato da un elevato livello di volatilità dovuta a una pluralità di fattori quali, ad esempio, speculazioni nel relativo mercato di riferimento, variazioni climatiche o calamità naturali, carenze – effettive o percepite – e danni alle coltivazioni, che hanno effetti sui prezzi potendo comportare elevata incertezza nel relativo andamento. Il prezzo del caffè verde, inoltre, risente dell’instabilità dei sistemi economici e politici tipica dei Paesi emergenti, dove sono prevalentemente ubicati i produttori di caffè verde. Di conseguenza, al fine di ridurre l’impatto delle oscillazioni dei prezzi della materia prima, Massimo Zanetti Beverage Group, da una parte, adotta politiche di approvvigionamento delle materie prime (in particolare del caffè crudo) volte a ridurre gli effetti di tali oscillazioni, e, dall’altra parte, politiche commerciali volte a trasferire tali variazioni sui prezzi di vendita dei propri prodotti.
Infine, il management ha ricordato che al 31 marzo 2015 il 71 % dell’indebitamento lordo del gruppo era espresso a tassi variabili, al netto degli strumenti finanziari derivati a copertura del rischio di tasso. Massimo Zanetti Beverage Group utilizza strumenti finanziari derivati a copertura dei flussi di cassa, con l’obiettivo di predeterminare il tasso di interesse dei finanziamenti e dei debiti a tasso variabile secondo quanto stabilito nelle proprie strategie di risk management dei rischi finanziari. Sebbene il gruppo abbia una politica attiva di gestione del rischio, in caso di aumento dei tassi di interesse e di insufficienza degli strumenti di copertura, l’aumento degli oneri finanziari legati all’indebitamento a tasso variabile potrebbe avere effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria del gruppo.
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IPO MASSIMO ZANETTI BEVERAGE GROUP, LE OPPORTUNITA’
Con il collocamento a Piazza Affari, Massimo Zanetti Beverage Group punta a raccogliere nuove risorse fino a un ammontare massimo di 100 milioni di euro, al lordo dei costi di quotazione. Queste nuove risorse saranno utilizzate in via prioritaria per rimborsare anticipatamente l'indebitamento bancario assunto per finanziare l'acquisizione Boncafé, pari a 76,2 milioni di euro. Tuttavia, il management non ha escluso la possibilità di precedere con una crescita per linee esterne (anche se al momento non è in corso alcuna negoziazione per una possibile acquisizione). A questo proposito il gruppo monitora costantemente eventuali opportunità che possano contribuire a espandere la propria presenza a livello globale, sia in mercati emergenti (in cui il gruppo non è attualmente presente) come pure in paesi in cui il gruppo già opera.
Inoltre, Massimo Zanetti Beverage Group ritiene che il canale Private Label rappresenti un’opportunità di mercato dal momento che consente al gruppo di ampliare la propria offerta e segnatamente di incrementare il proprio fatturato, seppure con una marginalità unitaria inferiore rispetto a quella derivante dalla vendita di prodotti a marchio proprio. I vertici della società hanno ricordato che il canale Private Label ricomprende operatori sia del canale Mass Market che del canale Foodservice, che commercializzano con marchi propri cibi e bevande prodotti e forniti terzi. Massimo Zanetti Beverage Group ha puntualizzato che il gruppo si è strutturato organizzativamente per diventare uno dei partner di riferimento degli operatori del Modern Trade per la fornitura di prodotti con il loro marchio.