I rischi e le opportunità dell'IPO di Cerved
Da monitorare il valore dell'avviamento e delle attività immateriali. Per contro, il mercato italiano delle piccole e medie imprese potrebbe rappresentare una grande opportunità di crescita
di Edoardo Fagnani 18 giu 2014 ore 10:42
IPO CERVED, I RISCHI
Tra i vari rischi segnalati da Cerved Group nel prospetto informativo, la compagnia ha segnalato che al 31 dicembre 2013 la situazione patrimoniale e finanziaria consolidata del gruppo includeva un avviamento per circa 709 milioni di euro e attività immateriali per circa 501 milioni, per un’incidenza complessiva sul totale delle attività di circa l’82,9% e pari a
circa 3,26 volte il patrimonio netto. Il valore a tale data dell’avviamento deriva quasi esclusivamente dal plusvalore emerso in sede di acquisizione di Cerved Holding da parte di Cerved Technologies. Una riduzione imprevista dei risultati operativi oppure eventuali modifiche strutturali nei mercati in cui è attiva Cerved Group potrebbero comportare una svalutazione del valore dell’avviamento. Parallelamente queste svalutazioni ridurrebbero i profitti riportati nei periodi in cui essi sono registrati, con effetti negativi sulle attività e sulle prospettive dell’emittente.
Inoltre, nel prospetto informativo Cerved Group ha segnalato eventuali rischi connessi alla dipendenza dai principali clienti. L’azienda ha ricordato che una parte rilevante dei ricavi del gruppo è concentrata su un numero ristretto di clienti. Nel dettaglio, i primi 10 clienti, la maggior parte dei quali erano Clienti Istituti Finanziari, hanno rappresentato per il periodo Dati Sommati 2013 circa il 24%, per il 2012 il 28%, per il 2011 circa il 32% dei ricavi del Cerved Group. Sebbene l’azienda abbia con alcuni clienti più rapporti contrattuali per diverse tipologie di servizi e abbia storicamente sempre mantenuto un alto tasso di rinnovo contrattuale con i principali clienti, la società non esclude che in futuro non riesca a ottenere lo stesso risultato, dal momento che il mantenimento di questi rapporti, il volume d’affari e i tempi di pagamento potrebbero essere influenzati da fattori, anche macroeconomici, non dipendenti dall’emittente. Senza dimenticare che il 48% dei ricavi del gruppo per il periodo Dati Sommati 2013 è arrivato dai Clienti Istituti Finanziari. Questi soggetti operano in un settore che in Italia ha subito e potrebbe continuare a subire delle perdite legate sia all’indebolimento dell’economia nazionale e globale sia all’aumento dell’instabilità finanziaria.
LEGGI ANCHE: IPO Cerved, tutte le caratteristiche dell'offerta
IPO CERVED, LE OPPORTUNITA’
I vertici di Cerved Group ritengono che il mercato italiano delle piccole e medie imprese costituisca una grande opportunità di crescita e di sviluppo del bacino di nuovi clienti. Questo scenario è confermato dall’analisi condotta da Databank (società del Gruppo Cerved) a luglio 2013 su un campione di nuovi clienti del Gruppo Cerved, in base al quale il 58% risulta non essere stato utilizzatore di business information. In questo contesto di mercato, la società può sfruttare la propria posizione di leadership di mercato, presentandosi a queste aziende come l’operatore di riferimento del settore. Inoltre, l’azienda ha segnalato le importanti opportunità di crescita nel segmento di mercato rappresentato dalle “micro” imprese (con fatturato inferiore a 1 milione di euro) e si propone di aumentare la propria presenza in questo segmento attraverso la creazione e il miglioramento di opportuni canali di vendita quale Cerved Direct, il portale e-commerce del Gruppo Cerved.
Cerved Group debutterà a Piazza Affari al segmento Standard. Tuttavia, supponendo che il collocamento al prezzo massimo fissato dall’azienda (6,5 euro), la capitalizzazione iniziale della società potrebbe sfiorare gli 1,3 miliardi di euro. Questo livello di valutazione, se mantenuto o migliorato nelle settimane successive alla quotazione, potrebbe consentire a Cerved Group di entrare nel paniere che raggruppa le aziende a media capitalizzazione (FTSE Italia MID Cap) in occasione di una futura modifica della composizione dell’indice. Per le prospettive del titolo nel breve periodo questo scenario rappresenta un’importante opportunità, in quanto potrebbe essere immediatamente inserito nei portafogli dei fondi focalizzati sulle aziende italiane a media capitalizzazione.
Tra i vari rischi segnalati da Cerved Group nel prospetto informativo, la compagnia ha segnalato che al 31 dicembre 2013 la situazione patrimoniale e finanziaria consolidata del gruppo includeva un avviamento per circa 709 milioni di euro e attività immateriali per circa 501 milioni, per un’incidenza complessiva sul totale delle attività di circa l’82,9% e pari a
circa 3,26 volte il patrimonio netto. Il valore a tale data dell’avviamento deriva quasi esclusivamente dal plusvalore emerso in sede di acquisizione di Cerved Holding da parte di Cerved Technologies. Una riduzione imprevista dei risultati operativi oppure eventuali modifiche strutturali nei mercati in cui è attiva Cerved Group potrebbero comportare una svalutazione del valore dell’avviamento. Parallelamente queste svalutazioni ridurrebbero i profitti riportati nei periodi in cui essi sono registrati, con effetti negativi sulle attività e sulle prospettive dell’emittente.
Inoltre, nel prospetto informativo Cerved Group ha segnalato eventuali rischi connessi alla dipendenza dai principali clienti. L’azienda ha ricordato che una parte rilevante dei ricavi del gruppo è concentrata su un numero ristretto di clienti. Nel dettaglio, i primi 10 clienti, la maggior parte dei quali erano Clienti Istituti Finanziari, hanno rappresentato per il periodo Dati Sommati 2013 circa il 24%, per il 2012 il 28%, per il 2011 circa il 32% dei ricavi del Cerved Group. Sebbene l’azienda abbia con alcuni clienti più rapporti contrattuali per diverse tipologie di servizi e abbia storicamente sempre mantenuto un alto tasso di rinnovo contrattuale con i principali clienti, la società non esclude che in futuro non riesca a ottenere lo stesso risultato, dal momento che il mantenimento di questi rapporti, il volume d’affari e i tempi di pagamento potrebbero essere influenzati da fattori, anche macroeconomici, non dipendenti dall’emittente. Senza dimenticare che il 48% dei ricavi del gruppo per il periodo Dati Sommati 2013 è arrivato dai Clienti Istituti Finanziari. Questi soggetti operano in un settore che in Italia ha subito e potrebbe continuare a subire delle perdite legate sia all’indebolimento dell’economia nazionale e globale sia all’aumento dell’instabilità finanziaria.
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IPO CERVED, LE OPPORTUNITA’
I vertici di Cerved Group ritengono che il mercato italiano delle piccole e medie imprese costituisca una grande opportunità di crescita e di sviluppo del bacino di nuovi clienti. Questo scenario è confermato dall’analisi condotta da Databank (società del Gruppo Cerved) a luglio 2013 su un campione di nuovi clienti del Gruppo Cerved, in base al quale il 58% risulta non essere stato utilizzatore di business information. In questo contesto di mercato, la società può sfruttare la propria posizione di leadership di mercato, presentandosi a queste aziende come l’operatore di riferimento del settore. Inoltre, l’azienda ha segnalato le importanti opportunità di crescita nel segmento di mercato rappresentato dalle “micro” imprese (con fatturato inferiore a 1 milione di euro) e si propone di aumentare la propria presenza in questo segmento attraverso la creazione e il miglioramento di opportuni canali di vendita quale Cerved Direct, il portale e-commerce del Gruppo Cerved.
Cerved Group debutterà a Piazza Affari al segmento Standard. Tuttavia, supponendo che il collocamento al prezzo massimo fissato dall’azienda (6,5 euro), la capitalizzazione iniziale della società potrebbe sfiorare gli 1,3 miliardi di euro. Questo livello di valutazione, se mantenuto o migliorato nelle settimane successive alla quotazione, potrebbe consentire a Cerved Group di entrare nel paniere che raggruppa le aziende a media capitalizzazione (FTSE Italia MID Cap) in occasione di una futura modifica della composizione dell’indice. Per le prospettive del titolo nel breve periodo questo scenario rappresenta un’importante opportunità, in quanto potrebbe essere immediatamente inserito nei portafogli dei fondi focalizzati sulle aziende italiane a media capitalizzazione.
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