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IntesaSP, gli analisti hanno promosso i conti 2017 e il piano

Piazza Affari e gli analisti hanno apprezzato i risultati e il nuovo piano industriale di IntesaSanpaolo. Diverse banche d’affari hanno migliorato il target price sull’istituto: ultima, in ordine temporale, Jefferies

di Edoardo Fagnani 12 feb 2018 ore 17:19

Non si sono fatti attendere i giudizi delle banche d’affari su IntesaSanpaolo dopo la diffusione dei conti del 2017 e la presentazione del piano industriale per il periodo 2018/2021.

 

L’istituto guidato da Carlo Messina ha chiuso il 2017 con un utile netto di 7,32 miliardi di euro, dai 3,11 miliardi contabilizzati nel 2016. Il risultato finale comprende il contributo pubblico cash di 3,5 miliardi di euro, a compensazione degli impatti sui coefficienti patrimoniali derivanti dall’acquisizione di certe attività e passività e certi rapporti giuridici di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Escludendo questa voce straordinaria, l’utile netto sarebbe stato pari a 3,81 miliardi di euro.

intesasanpaolo-bancaA fine 2017 il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, inadempienze probabili e scaduti/sconfinanti) ammontavano - al netto delle rettifiche di valore - a 25,46 miliardi di euro, in diminuzione del 16,5% rispetto ai 29,77 miliardi di fine 2016. I coefficienti patrimoniali a fine 2017 risultavano pari al 13,3% per il Common Equity ratio (dal 12,7% di fine 2016), al 15,2% per il Tier 1 ratio (dal 13,9% di fine 2016) e al 17,9% per il coefficiente patrimoniale totale (dal 17% di fine 2016).

Per l’esercizio in corso il management prevede un aumento del risultato netto rispetto al 2017 (al netto del contributo pubblico cash di 3,5 miliardi di euro a compensazione degli impatti sui coefficienti patrimoniali derivanti dall’acquisizione dell’insieme aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca).

A livello operativo IntesaSanpaolo punta ad arrivare al 2021 con proventi operativi netti in aumento a 20,8 miliardi di euro e un utile netto di 6 miliardi. A fine 2021 i crediti deteriorati dovrebbero dimezzarsi a 26,4 miliardi di euro, al lordo delle rettifiche, e a 12,1 miliardi al netto, da 22,5 miliardi includendo la prima applicazione dell’ IFRS 9. Di conseguenza, a fine piano l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti a clientela totali dovrebbe scende al 6% al lordo delle rettifiche.

 

Le indicazioni delle banche d’affari sono state positive.

Kepler Cheuvreux e il Credit Suisse hanno alzato da 3,4 euro a 3,6 euro il target price sull’istituto guidato da Carlo Messina, in seguito al miglioramento delle stime sull’utile per azione e sul dividendo per i prossimi esercizi; gli esperti hanno il giudizio, fissato rispettivamente a “Buy” (acquistare) e ad “Outperform” (farà meglio del mercato).

Indicazione simile da Equita sim, che ha incrementato da 3 euro a 3,4 euro il prezzo obiettivo su IntesaSanpaolo, in seguito al miglioramento delle stime finanziarie per il periodo 2018/2021. Per lo stesso motivo Société Générale ha aumentato da 3 euro a 3,2 euro il target price sulla banca. Gli esperti delle due banche d’affari hanno confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio.

Sulla stessa lunghezza d'onda gli analisti di Jefferies, che hanno alzato da 3,25 euro a 3,4 euro il target price sull’istituto guidato da Carlo Messina, in seguito al miglioramento delle stime finanziarie per i prossimi esercizi; gli esperti hanno confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio.

Promozione completa da Jp Morgan, che ha alzato da 3,1 euro a 3,7 euro il target price e ha migliorato da “Neutrale” a “Overweight” (sovrappesare) il giudizio; gli esperti apprezzano la nuova politica dei dividendi che sarà adottata dalla banca nei prossimi esercizi.

Stessa indicazione da Banca Akros, che ha aumentato da 3 euro a 3,5 euro per azione la valutazione sulla banca guidata da Carlo Messina, in seguito al miglioramento delle stime sull’utile per azione per il biennio 2018/2019; gli esperti hanno anche migliorato il giudizio e ora consigliano di accumulare le azioni in portafoglio.

Deutsche Bank, invece, si è limitata a incrementare le stime sull’utile per azione per il triennio 2018/2020, confermando il prezzo obiettivo di 3,8 euro e l’indicazione di acquisto delle azioni.

 

Tabella – I nuovi target price su IntesaSanpaolo

BANCA D'AFFARI RATING TARGET PRICE DATA
Jefferies Hold 3.40 euro
(prec: 3.25 euro)
12 febbraio
Intermonte Outperform 4.00 euro
(prec: 3.90 euro)
8 febbraio
Mediobanca Neutral 3.30 euro
(prec: 3.00 euro)
8 febbraio
Jp Morgan Overweight
(prec: Neutrale)
3.70 euro
(prec: 3.10 euro)
7 febbraio
Banca Akros Accumulate
(prec: Neutrale)
3.5 euro
(prec: 3.00 euro)
7 febbraio
Morgan Stanley Overweight 3.80 euro
(prec: 3.70 euro)
7 febbraio
Kepler Cheuvreux Buy 3.60 euro
(prec: 3.40 euro)
7 febbraio
Credit Suisse Outperform 3.60 euro
(prec: 3.40 euro)
7 febbraio
Equita sim Hold 3.40 euro
(prec: 3.00 euro)
7 febbraio
Société Générale  Hold 3.20 euro
(prec: 3.00 euro)
7 febbraio
Deutsche Bank Buy 3.80 7 febbraio
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