IntesaSanpaolo, i target al 2025 e la politica dei dividendi
IntesaSanpaolo punta ad arrivare al 2025 con un utile netto 6,5 miliardi di euro, dai 4,2 miliardi contabilizzati nel 2021. Nel periodo 2021-2025 prevista una distribuzione di oltre 22 miliardi di euro
di Redazione Soldionline 4 feb 2022 ore 13:24Dopo aver esaminato i dati preliminari dell'esercizio 2021, il consiglio di amministrazione di IntesaSanpaolo ha approvato il piano di impresa per il periodo 2022-2025, elaborato sulla base di uno scenario macroeconomico che prevede una crescita reale del PIL italiano superiore al 4% nel 2022, pari al circa 2,5% nel 2023 e circa il 1,5% nel 2024 e superiore al 1% nel 2025.
L'istituti punta a una solida e sostenibile creazione e distribuzione di valore, un’elevata patrimonializzazione e una marcata connotazione ESG (Environmental, Social, Governance).
Nel dettaglio, la strategia di IntesaSanpaolo nel periodo 2022-2025 si focalizzerà su quattro direttrici:
- Forte riduzione del profilo di rischio, con un conseguente taglio del costo del rischio. In particolare, l'istituto punta a un abbattimento dello stock di crediti deteriorati e azioni continue di prevenzione.
- Riduzione strutturale dei costi, resa possibile dalla tecnologia. IntesaSanpaolo ha anticipato la creazione di una nuova Banca Digitale per servire efficacemente i clienti retail che non usano le filiali e ridurre il costo del servizio, oltre alla gestione dei costi potenziata da strumenti di Advanced Analytics, con un risparmio di costi per le altre spese amministrative pari a circa 0,8 miliardi di euro nel 2022- 2025.
- Crescita delle commissioni, trainata dalle attività di Wealth Management, Protection & Advisory. In particolare, la banca punta a un rafforzamento della leadership nel Private Banking, con iniziative dedicate a circa un milione di clienti Private di Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking, aumentando il risparmio gestito per questo segmento di circa 54 miliardi di euro dai circa 225 miliardi nel 2021.
- Forte impegno ESG, con un posizionamento ai vertici mondiali per l’impatto sociale e grande focus sul clima. Una delle priorità di IntesaSanpaolo sarà sull’inclusione finanziaria, sostenendola con 25 miliardi di euro cumulati nel 2022-2025 di credito sociale.
Nelle intenzioni di IntesaSanpaolo questa strategia dovrebbe concretizzarsi nella creazione di valore pari a oltre 520 miliardi di euro per tutti gli stakeholder nel 2022-2025.
Più nel dettaglio, l'istituto punta ad arrivare al 2025 con un utile netto 6,5 miliardi di euro, dai 4,19 miliardi contabilizzati nel 2021, pari a un tasso di crescita medio annuo dell'11,8%. Di conseguenza, il ROE è stimato in crescita all’11,6% nel 2025 dal 7,6% nel 2021.
Il cost/income ratio è previsto in miglioramento al 46,4% nel 2025 dal 52,5% nel 2021 (-6,1 punti percentuali), sulal base di una riduzione strutturale dei costi, a fronte di forti investimenti per tecnologia e crescita, cuna previsione di risparmi di costi nel 2022-2025 per 2 miliardi di euro.
Il risultato della gestione operativa è previsto in aumento a 12,2 miliardi di euro nel 2025 da 9,9 miliardi nel 2021 (+5,5% il tasso di crescita medio annuo).
I proventi operativi netti sono stimati in aumento a 22,8 miliardi di euro nel 2025 da 20,8 miliardi nel 2021 (+2,3% il tasso di crescita medio annuo), ipotizzando una crescita delle commissioni nette a 11,1 miliardi di euro a fine piano.
Il Common Equity Tier 1 ratio fully phased-in è previsto superiore al 12% nel 2022-2025 secondo le regole di Basilea 3 / Basilea 4, includendo gli impatti negativi regolamentari stimati in circa 60 centesimi di punto e i benefici derivanti dalla costante ottimizzazione degli attivi ponderati per il rischio (RWA) per circa 30 centesimi di punto.
A fine 2025 i crediti deteriorati saranno ridotti a 9,3 miliardi di euro al lordo delle rettifiche, da 15,2 miliardi nel 2021, e a 4,6 miliardi al netto, da 7,1 miliardi nel 2021.
IntesaSanpaolo prevede investimenti pari a 7,1 miliardi di euro nel 2022-2025, di cui 5 miliardi per tecnologia e crescita, inclusi circa 650 milioni nella nuova Banca Digitale per creare una piattaforma più efficiente con cui conseguire un taglio strutturale dei costi operativi pari a un risparmio di costi di circa 0,8 miliardi annui a regime (2026-2027), di cui oltre 0,6 miliardi già nel 2025.
IntesaSanpaolo ha fornito anche alcune indicazioni sulla politica dei dividendi che sarà adottata nell'arco del piano.
Subordinatamente alle approvazioni dell’assemblea degli azionisti e della BCE e sulla base del conseguimento degli obiettivi di utile netto contabile del piano di impresa 2022-2025, il management prevede la distribuzione per il 2021-2025 di oltre 22 miliardi di euro, di cui oltre 6,6 miliardi nel 2022 (cifra comprensiva dell'acconto sul dividendo assegnato a novembre 2021). La remunerazione agli azionisti è basata su dividendi cash con payout ratio al 70% in ciascun anno del piano, oltre a un buyback di 3,4 miliardi nel 2022.
IntesaSanpaolo ha precisato che ogni eventuale ulteriore distribuzione sarà valutata anno per anno a partire dal 2023.
Nel corso della conference call a commento del piano di impresa, l'amministratore delegato di IntesaSanpaolo, Carlo Messina, ha precisato che la strategia futura non prevede fusioni o acqusizioni. Di conseguenza, il capitale in eccesso non sarà utilizzato per finanziare operazioni straordinarie.