IntesaSanpaolo, i conti dei primi nove mesi del 2013
Nel trimestre l'utile netto è stato pari a 218 milioni, rispetto ai 194 milioni di euro delle stime del consensus e i 414 milioni di euro di 12 mesi prima. Core Tier 1 in crescita
di Mauro Introzzi 13 nov 2013 ore 13:48
IntesaSanpaolo ha chiuso il primi nove mesi dell’anno con proventi operativi netti pari a 12,53 miliardi di euro, in calo del 7,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Dopo oneri operativi in flessione del 7% il risultato della gestione operativa ha toccato i 6,2 miliardi di euro, in diminuzione dell’8,4% rispetto allo stesso periodo del 2012.
L’utile netto normalizzato, ossia depurato dalle componenti di natura non ricorrente, è stato pari a 854 milioni di euro, in flessione rispetto agli 1,27 miliardi dei primi tre trimestri del 2012.
Nel trimestre l'utile netto è stato pari a 218 milioni, rispetto ai 194 milioni di euro delle stime del consensus e i 414 milioni di euro di 12 mesi prima.
Dal punto di vista dei ratio patrimoniali emerge che il Core Tier 1 ratio è salito al 12,1% dall’ 11,2% di fine 2012, considerando il regime di deduzione degli investimenti assicurativi in vigore fino al 31 dicembre 2012, ed è risultato pari all’ 11,5% considerando il nuovo regime di contabilizzazione.
A fine settembre il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, incagliati, ristrutturati e scaduti/sconfinanti) ammontava a 30,82 miliardi di euro, in aumento dell’8,2% rispetto ai 28,47 miliardi di fine 2012. In quest’ambito, i crediti in sofferenza crescono a 12,82 miliardi dagli 11,2 miliardi del 31 dicembre 2012, con un’incidenza sui crediti complessivi pari al 3,7% dal 3% di fine 2012 e un grado di copertura del 61% dal 60,5% di fine 2012.
Il management di IntesaSanpaolo ha precisato che la distribuzione dei dividendi continua a essere una priorità, anche se resta in ogni caso soggetta al contesto esterno e alle norme e provvedimenti delle autorità di controllo.
L’utile netto normalizzato, ossia depurato dalle componenti di natura non ricorrente, è stato pari a 854 milioni di euro, in flessione rispetto agli 1,27 miliardi dei primi tre trimestri del 2012.
Nel trimestre l'utile netto è stato pari a 218 milioni, rispetto ai 194 milioni di euro delle stime del consensus e i 414 milioni di euro di 12 mesi prima.
Dal punto di vista dei ratio patrimoniali emerge che il Core Tier 1 ratio è salito al 12,1% dall’ 11,2% di fine 2012, considerando il regime di deduzione degli investimenti assicurativi in vigore fino al 31 dicembre 2012, ed è risultato pari all’ 11,5% considerando il nuovo regime di contabilizzazione.
A fine settembre il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, incagliati, ristrutturati e scaduti/sconfinanti) ammontava a 30,82 miliardi di euro, in aumento dell’8,2% rispetto ai 28,47 miliardi di fine 2012. In quest’ambito, i crediti in sofferenza crescono a 12,82 miliardi dagli 11,2 miliardi del 31 dicembre 2012, con un’incidenza sui crediti complessivi pari al 3,7% dal 3% di fine 2012 e un grado di copertura del 61% dal 60,5% di fine 2012.
Il management di IntesaSanpaolo ha precisato che la distribuzione dei dividendi continua a essere una priorità, anche se resta in ogni caso soggetta al contesto esterno e alle norme e provvedimenti delle autorità di controllo.
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