IntesaSanpaolo, i conti del 2022 e l'indicazione sul dividendo 2023
L'istituto ha chiuso il 2022 con un utile di 4,35 miliardi di euro. La banca guidata da Carlo Messina ha confermato l’obiettivo di 6,5 miliardi di utile netto al 2025
di Mauro Introzzi 28 feb 2023 ore 15:04IntesaSanpaolo ha comunicato i risultati finanziari finali del 2022, esercizio chiuso con interessi netti pari a 9,5 miliardi di euro, in crescita del 20,2% rispetto ai 7,9 miliardi del 2021 mentre le commissioni nette sono state pari a 8,92 miliardi di euro, in diminuzione del 6,4% rispetto ai 9,53 miliardi dell'anno precedente.
Le rettifiche di valore nette su crediti sono state pari a 3,11 miliardi di euro (comprendenti circa 1,3 miliardi per l’esposizione a Russia e Ucraina, circa 1,2 miliardi per overlay e per favorire il de-risking e circa 0,7 miliardi di rilascio di rettifiche generiche effettuate nel 2020 per i futuri impatti di COVID-19), rispetto a 2,77 miliardi del 2021.
L'anno si è così chiuso con un risultato netto di 4,35 miliardi di euro del 2022, in crescita del 4% rispetto ai 4,18 miliardi di euro del 2021.
Il consiglio di amministrazione di IntesaSanpaolo ha deliberato di proporre alla prossima assemblea ordinaria la distribuzione di 3.047.836.282,28 euro complessivamente a valere sull’utile 2022, corrispondente a un payout ratio pari al 70% dell’utile netto consolidato.
Tenendo conto dell’acconto dividendi pagato a novembre 2022 pari a 1.399.608.167,99 euro (0,0738 euro per azione), porta alla proposta di distribuzione di 1.648.228.114,29 euro a saldo. Sulla base dell’attuale numero di 18.988.803.160 azioni ordinarie in cui è suddiviso il capitale di IntesaSanpaolo, il saldo dividendi è pari a 0,0868 euro per azione, per un importo complessivo di 0,1606 euro del dividendo 2023 (relativo all'esercizio 2022). IntesaSanpaolo ha precisato che l'importo unitario potrà variare in aumento considerando l'esecuzione del programma di acquisto di azioni proprie da 1,7 miliardi di euro finalizzato all’annullamento. IntesaSanpaolo provvederà a comunicare l'importo definitivo del dividendo unitario al termine del buyback e comunque entro il 18 maggio 2023.
La cedola sarà staccata lunedì 22 maggio 2023 e messa in pagamento il 24 maggio.
I coefficienti patrimoniali al 31 dicembre 2022 - calcolati applicando i criteri transitori in vigore per il 2022, deducendo dal capitale 1,4 milairdi di acconto dividendi 2022 pagato a novembre 2022, 1,65 miliardi di saldo dividendi 2022 proposto e 3,4 miliardi di euro di buyback risultano pari a:
- 13,8% per il Common Equity Tier 1 ratio (14,5% a fine 2021),
- 16,2% per il Tier 1 ratio (16,4% a fine 2021),
- 19,1% per il coefficiente patrimoniale totale (19,1% a fine 2021).
Sull'evoluzione futura l'istituto ha comunicato che le iniziative industriali del Piano di Impresa 2022-2025 sono ben avviate ed è confermato l’obiettivo di 6,5 miliardi di euro di utile netto nel 2025, con un chiaro e forte rialzo derivante dall’aumento dei tassi di interesse.
Per il 2023 si prevede un significativo aumento del risultato della gestione operativa, derivante da una solida crescita dei ricavi trainati dagli interessi netti (crescita di circa 2,5 miliardi di euro degli interessi netti nel 2023 rispetto al 2022 assumendo il tasso Euribor a 1 mese in media d’anno pari al 2,5%) e da un continuo focus sul cost management, e un forte calo delle rettifiche di valore nette su crediti, con un conseguente utile netto ben al di sopra dei 5,5 miliardi di utile netto 2022 calcolato escludendo il de-risking Russia/Ucraina.
Si prevede una forte distribuzione di valore:
- payout ratio cash pari al 70% dell’utile netto consolidato per ciascun anno del Piano di Impresa;
- distribuzione agli azionisti di 1,7 miliardi di euro tramite buyback da avviare nei prossimi giorni;
- eventuale ulteriore distribuzione da valutare anno per anno.
Si prevede una solida patrimonializzazione, con un Common Equity Tier 1 ratio fully phased-in - confermando l’obiettivo superiore al 12% nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025 secondo le regole di Basilea 3 / Basilea 4 - prossimo al 13% a fine 2023 considerando gli impatti regolamentari, oltre il 13% nel 2024 e oltre il 13,5% nel 2025 ante Basilea 4 (oltre il 13% post Basilea 4, a circa il 14% considerando l’assorbimento delle DTA), tenendo conto del payout ratio cash pari al 70% e non considerando un’eventuale ulteriore distribuzione.