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IntesaSanpaolo convertirà le azioni di risparmio

di Edoardo Fagnani 6 feb 2018 ore 08:10 Le news sul tuo Smartphone

intesasanpaolo-bancaIl consiglio di amministrazione di IntesaSanpaolo ha deliberato di sottoporre all’assemblea dei soci una proposta di conversione obbligatoria delle azioni di risparmio in azioni ordinarie, sulla base di un rapporto di conversione pari a 1,04 azioni ordinarie per ciascuna azione di risparmio senza pagamento di alcun conguaglio in denaro.

La conversione è finalizzata a razionalizzare e semplificare la struttura del capitale e a semplificare la governance della banca, allineando i diritti di tutti gli azionisti. Inoltre, per quanto riguarda i requisiti patrimoniali fissati dalla normativa di vigilanza, si evidenzia che il valore nominale delle azioni di risparmio - diversamente da quello delle azioni ordinarie - non viene computato nel Capitale Primario di Classe 1 (Common Equity Tier 1), ma viene incluso nel Capitale Aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1). Pertanto, assumendo l’integrale conversione delle azioni, il Common Equity Tier 1 ratio di IntesaSanpaolo registrerebbe - sulla base dei dati al 31 dicembre 2017 e a parità di altre condizioni - un beneficio pari a 18 centesimi di punto. Il beneficio sarebbe pari a 3 centesimi di punto nel caso in cui l’eventuale esercizio del diritto di recesso comportasse l’esborso massimo a carico della Società previsto tra le condizioni cui è subordinata l’efficacia della Conversione e le azioni ordinarie rivenienti dalla Conversione conseguentemente riacquistate dalla Società non venissero vendute.

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