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MPS ha invertito la rotta. Le fusioni? Decisive per tutti (Il Sole24Ore)

di Mauro Introzzi 13 feb 2019 ore 07:48 Le news sul tuo Smartphone

mps-monte-paschi-siena-logoIl quotidiano economico ha intervistato l’amministratore delegato di Monte dei Paschi di Siena, Marco Morelli, sullo stato dell’istituto e sulle prossime mosse della banca. Il banchiere evidenzia innanzitutto come “il ritorno all’utile nel 2018 e una chiara inversione di tendenza hanno caratterizzato la prima fase del rilancio di MPS”. Tuttavia non mancano i fattori di rischi perché è evidente come il contesto economico “non aiuti le banche”.

Dopo un 2018 positivo, infatti, la banca senese ha adeguato le sue stime interne rispetto al piano originario concordato prima dell'estate 2017 con la commissione Ue. Su questo Morelli ha detto al Sole24Ore che l’auspicio sia quello che i risultati 2019 siano migliori rispetto a quelli 2018, ma va considerato che “nel frattempo lo scenario di riferimento è molto diverso e quindi le assunzioni economiche che stavano alla base di quelle cifre non sono più attuali”.

Morelli ha poi affrontato il tema dei crediti deteriorati: MPS ha “già gestito un piano di derisking di dimensioni colossali che ha portato, nel 2018, alla cessione di crediti in sofferenza per circa 30 miliardi e alla riduzione dell’Npe ratio lordo dal 35,8 al 16,4% attuale”. Nei target 2019 è prevista un’ulteriore riduzione di unlikely-to-pay (Utp) per 2 miliardi.

Nei prossimi mesi il Tesoro, primo azionista della banca, dovrà decidere cosa fare della sua quota, cedendola o diluendola con un’aggregazione. Su questo Morelli non ha preferenze ma ha evidenziato come "le fusioni siano importanti per facilitare l’accesso al funding istituzionale".

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