(Insinger): StM ben impostato, ma Opa pare improbabile

Stmicroelectronics sotto i riflettori, per le voci di mercato che parlano di un possibile interesse di fondi di private equity ad effettuare un’operazione di acquisto utilizzando la leva finanziaria. (leveraged buyout). “In effetti i fondi di private equity stanno manifestando un certo interesse per il settore dei semiconduttori come dimostrano le operazioni condotte sul business microchips di Philips e su Freescale” commentano stamane gli analisti di Banc Insinger de Beaufort, notando come la strategia sottostante sia quella “di consolidare un comparto che soffre della pressione competitiva sui prezzi”. Ciononostante gli esperti della Sim olandese ritengono “che l’operazione su StM sia alquanto improbabile e questa perplessità è motivata da una clausola di poison pill (pillola avvelenata) che permette agli azionisti di riferimento (governi francese e italiano, che detengono insieme circa il 30% del capitale) di emettere azioni privilegiate con diritto di voto al fine di bloccare qualsiasi take over ostile”.
Un’acquisizione amichevole appare altrettanto improbabile “in quanto comporterebbe, da parte dell’acquirente, una strategia di razionalizzazione delle attività che dovrebbe includere un taglio di personale nelle aree più inefficienti (Italia in primis) difficilmente gestibile da parte del governo”. Tecnicamente il titolo è comunque ben impostato al rialzo (stamane a Piazza Affari oscilla sui 13,81 euro per azione, in crescita di un ulteriore mezzo punto percentuale, ndr), avendo rotto la media mobile a 200 giorni (in area 13,80) e sta iniziando una fase di accumulazione sopra il suddetto livello con buoni volumi”. (l.s.) Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.