Indici in altalena a Piazza Affari: Unicredit bissa il rialzo
Seduta nervosa a Piazza Affari e in Europa. Anche oggi acquisti su Unicredit. Balzo dei diritti, che hanno recuperato quota un euro. Tra luci e ombre la galassia Ligresti
di Edoardo Fagnani 11 gen 2012 ore 17:54
Seduta nervosa a Piazza Affari e in Europa, dopo le ottime performance registrate ieri. I riflettori del mercato erano puntati sull’incontro tra il premier italiano Mario Monti e la cancelliera tedesca, Angela Merkel. Intanto, gli analisti del Credit Suisse prevedono che nel 2012 il Pil italiano registrerà una contrazione dell’1,5%. Anche oggi acquisti su Unicredit. Balzo dei diritti, che hanno recuperato quota un euro. Tra luci e ombre la galassia Ligresti.
Il FTSEMib è salito dello 0,25% a 14.882 punti, mentre il FTSE Italia All Share ha registrato un progresso dello 0,23% a 15.697 punti. Rialzi frazionali per il FTSE Italia Mid Cap (+0,19%) e il FTSE Italia Star (+0,06%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 1,77 miliardi di euro, rispetto agli 1,96 miliardi di ieri. Su 324 titoli trattati, 149 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 161. Invariate le restanti 14 azioni. L’euro è sceso sotto gli 1,27 dollari, prima della diffusione del Beige Book sulla situazione dell’economia negli Stati Uniti. L’oro si è riportato a 1.645 dollari.
CONSULTA tutte le quotazioni dei titoli del FTSE MIB
Anche oggi acquisti su Unicredit. Il titolo dell’istituto ha registrato un progresso del 5,53% a 2,558 euro, mentre i diritti relativi all’aumento di capitale sono balzati del 36,5% a 1,16 euro. In forte rialzo anche le azioni di risparmio (+14,9% a 6 euro). Il direttore generale, Roberto Nicastro, ha dichiarato che le possibilità di una scalata ostile a Unicredit sono remote. Inoltre, BlackRock ha precisato che la quota detenuta nel capitale di Unicredit non è scesa all’1,71% come comunicato al mercato a fine dicembre, ma resta ferma al 3,09%. Dalle comunicazioni di Internal Dealing diffuse da Borsa Italiana si apprende che il 10 gennaio il numero uno di Unicredit, Federico Ghizzoni, ha sottoscritto 35.000 azioni relative all’aumento di capitale della banca, a un prezzo unitario di 1,943 euro. Invece, la Fondazione Manodori ha confermato che aderirà parzialmente all’aumento di capitale di Unicredit. Di conseguenza, la quota della fondazione scenderà dall’attuale 0,79% al di sotto dello 0,5%. Intanto, gli analisti di S&P Equity hanno modificato il giudizio sulla banca, portandolo da “Strong sell” (vendere con decisione) a “Sell” (vendere). Gli esperti hanno fissato un prezzo obiettivo di 2,3 euro. Indicazione simile da WestLB, che ha migliorato da “Reduce” (ridurre) a “Neutrale” il giudizio su Unicredit, nonostante il taglio delle stime sull’utile per azione per il biennio 2012/2013. Più ottimista Bernstein, che ha portato ad “Outperform” (farà meglio del mercato) il rating sull’istituto e ha incrementato da 1,8 euro a 3,2 euro il prezzo obiettivo.
Monte dei Paschi di Siena è salita dell’8,05% a 0,2134 euro. Gli analisti di KBW hanno tagliato da 0,35 euro a 0,25 euro il prezzo obiettivo sulla banca toscana. Gli stessi esperti hanno sforbiciato da 3,7 euro a 3, euro il target price su UBI Banca (+0,63% a 2,864 euro). KBW ha peggiorato il giudizio su entrambi gli istituti, portandolo da “Market perform” (neutrale) ad “Underperform” (farà peggio del mercato). Intanto, secondo quanto riportato dalla stampa, per rafforzare la struttura patrimoniale, i due istituti sarebbero intenzionati a procedere con misure alternative alla ricapitalizzazione. La Popolare di Milano ha messo a segno un rialzo del 9,37% a 0,2942 euro. La banca ha nominato Piero Montani alla carica di Consigliere Delegato dell'istituto. Intanto, Nomura ha tagliato da 1,3 euro a 0,3 euro il target price sulla Popolare di Milano. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di ridurre l’esposizione del titolo in portafoglio. Segno più per la Popolare dell’Emilia Romagna (+4,07% a 5,5euro). Il cda della banca ha nominato Luigi Odorici alla carica di amministratore delegato. Il manager subentra a Fabrizio Viola, approdato alla corte di Monte dei Paschi di Siena.
Azimut è salita dell’1,21% a 5,85 euro. Nel mese di dicembre la compagnia ha registrato una raccolta netta di risparmio gestito positiva per 655 milioni di euro, portando il totale nel 2011 a 980 milioni.
Tra luci e ombre la galassia Ligresti. Si complica la situazione per Fondiaria-SAI (+1% a 0,6045 euro) e Premafin (-8,23% a 0,29 euro). Secondo quanto riportato dalla stampa la proposta di Unipol (+4,48% a 0,21 euro) sarebbe stata sottoposta informalmente alla Consob, che avrebbe espresso il suo parere negativo in termini di esenzione all'OPA. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 29 dicembre il Credit Agricole ha azzerato la partecipazione detenuta nel capitale di Premafin.
Senza direzione i petroliferi. Eni ha perso lo 0,6% a 16,5 euro. Andamento opposto per Saipem (-0,17% a 35,27 euro) e Tenaris (+1,37% a 15,49 euro). Performance negative per Saras (-1,93% a 1,015 euro) ed Erg (-1,81% a 8,425 euro). Gli analisti di Société Générale hanno peggiorato il giudizio sulla società guidata dalla famiglia Moratti, portandolo da “Buy” (acquistare) a “Hold” (mantenere), in seguito alla pressione sui margini di raffinazione. Gli esperti hanno anche tagliato da 1,27 euro a 1,13 euro per azione la valutazione.
Terna ha subito un ribasso dell’1,52% a 2,714 euro. Gli analisti di Exane hanno alzato a 2,9 euro il prezzo obiettivo sulla società, in seguito al miglioramento delle stime sull’utile per azione per il periodo 2012/2015. Tuttavia, gli esperti hanno confermato il giudizio “Underperform” (farà peggio del mercato).
Tra le altre società a maggiore capitalizzazione spicca il ribasso di Pirelli (-4,47% a 6,63 euro). Sul gruppo della bicocca hanno pesato le indicazioni negative di Goodyear. Il colosso statunitense ha segnalato che la domanda di pneumatici a livello mondiale si sta indebolendo.
In forte calo anche Fiat (-2,59% a 3,834 euro).
Al contrario, Luxottica è salita del 2,61% a 23,21 euro. Gli analisti di Barclays hanno alzato da 25 euro a 27 euro il prezzo obiettivo sulla società del lusso. Gli esperti hanno anche migliorato il giudizio, portandolo a “Overweight” (sovrappesare).
Impregilo ha guadagnato lo 0,51% a 2,384 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 3 gennaio UBS ha ridotto all’1,476% la partecipazione detenuta nel capitale della società di costruzioni.
Da segnalare anche l’ottima performance di Finmeccanica (+5,88% a 2,954 euro).
EI Towers è salita dello 0,64% a 17,22 euro. La Consob ha fornito l’aggiornamento sulla composizione azionaria dell’azienda. Il maggiore azionista è Silvio Berlusconi, accreditato del 60,001% di EI Towers. Al contrario, la quota di Alessandro Falciai è scesa dal 38,937% al 14,328%.
In flessione le azioni della Juventus, che hanno perso il 6,77% a 0,2051 euro. Oggi era l’ultimo giorno di quotazione dei diritti relativi all’aumento di capitale (-92,42% a 0,0015 euro).
Il FTSEMib è salito dello 0,25% a 14.882 punti, mentre il FTSE Italia All Share ha registrato un progresso dello 0,23% a 15.697 punti. Rialzi frazionali per il FTSE Italia Mid Cap (+0,19%) e il FTSE Italia Star (+0,06%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 1,77 miliardi di euro, rispetto agli 1,96 miliardi di ieri. Su 324 titoli trattati, 149 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 161. Invariate le restanti 14 azioni. L’euro è sceso sotto gli 1,27 dollari, prima della diffusione del Beige Book sulla situazione dell’economia negli Stati Uniti. L’oro si è riportato a 1.645 dollari.
CONSULTA tutte le quotazioni dei titoli del FTSE MIB
Anche oggi acquisti su Unicredit. Il titolo dell’istituto ha registrato un progresso del 5,53% a 2,558 euro, mentre i diritti relativi all’aumento di capitale sono balzati del 36,5% a 1,16 euro. In forte rialzo anche le azioni di risparmio (+14,9% a 6 euro). Il direttore generale, Roberto Nicastro, ha dichiarato che le possibilità di una scalata ostile a Unicredit sono remote. Inoltre, BlackRock ha precisato che la quota detenuta nel capitale di Unicredit non è scesa all’1,71% come comunicato al mercato a fine dicembre, ma resta ferma al 3,09%. Dalle comunicazioni di Internal Dealing diffuse da Borsa Italiana si apprende che il 10 gennaio il numero uno di Unicredit, Federico Ghizzoni, ha sottoscritto 35.000 azioni relative all’aumento di capitale della banca, a un prezzo unitario di 1,943 euro. Invece, la Fondazione Manodori ha confermato che aderirà parzialmente all’aumento di capitale di Unicredit. Di conseguenza, la quota della fondazione scenderà dall’attuale 0,79% al di sotto dello 0,5%. Intanto, gli analisti di S&P Equity hanno modificato il giudizio sulla banca, portandolo da “Strong sell” (vendere con decisione) a “Sell” (vendere). Gli esperti hanno fissato un prezzo obiettivo di 2,3 euro. Indicazione simile da WestLB, che ha migliorato da “Reduce” (ridurre) a “Neutrale” il giudizio su Unicredit, nonostante il taglio delle stime sull’utile per azione per il biennio 2012/2013. Più ottimista Bernstein, che ha portato ad “Outperform” (farà meglio del mercato) il rating sull’istituto e ha incrementato da 1,8 euro a 3,2 euro il prezzo obiettivo.
Monte dei Paschi di Siena è salita dell’8,05% a 0,2134 euro. Gli analisti di KBW hanno tagliato da 0,35 euro a 0,25 euro il prezzo obiettivo sulla banca toscana. Gli stessi esperti hanno sforbiciato da 3,7 euro a 3, euro il target price su UBI Banca (+0,63% a 2,864 euro). KBW ha peggiorato il giudizio su entrambi gli istituti, portandolo da “Market perform” (neutrale) ad “Underperform” (farà peggio del mercato). Intanto, secondo quanto riportato dalla stampa, per rafforzare la struttura patrimoniale, i due istituti sarebbero intenzionati a procedere con misure alternative alla ricapitalizzazione. La Popolare di Milano ha messo a segno un rialzo del 9,37% a 0,2942 euro. La banca ha nominato Piero Montani alla carica di Consigliere Delegato dell'istituto. Intanto, Nomura ha tagliato da 1,3 euro a 0,3 euro il target price sulla Popolare di Milano. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di ridurre l’esposizione del titolo in portafoglio. Segno più per la Popolare dell’Emilia Romagna (+4,07% a 5,5euro). Il cda della banca ha nominato Luigi Odorici alla carica di amministratore delegato. Il manager subentra a Fabrizio Viola, approdato alla corte di Monte dei Paschi di Siena.
Azimut è salita dell’1,21% a 5,85 euro. Nel mese di dicembre la compagnia ha registrato una raccolta netta di risparmio gestito positiva per 655 milioni di euro, portando il totale nel 2011 a 980 milioni.
Tra luci e ombre la galassia Ligresti. Si complica la situazione per Fondiaria-SAI (+1% a 0,6045 euro) e Premafin (-8,23% a 0,29 euro). Secondo quanto riportato dalla stampa la proposta di Unipol (+4,48% a 0,21 euro) sarebbe stata sottoposta informalmente alla Consob, che avrebbe espresso il suo parere negativo in termini di esenzione all'OPA. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 29 dicembre il Credit Agricole ha azzerato la partecipazione detenuta nel capitale di Premafin.
Senza direzione i petroliferi. Eni ha perso lo 0,6% a 16,5 euro. Andamento opposto per Saipem (-0,17% a 35,27 euro) e Tenaris (+1,37% a 15,49 euro). Performance negative per Saras (-1,93% a 1,015 euro) ed Erg (-1,81% a 8,425 euro). Gli analisti di Société Générale hanno peggiorato il giudizio sulla società guidata dalla famiglia Moratti, portandolo da “Buy” (acquistare) a “Hold” (mantenere), in seguito alla pressione sui margini di raffinazione. Gli esperti hanno anche tagliato da 1,27 euro a 1,13 euro per azione la valutazione.
Terna ha subito un ribasso dell’1,52% a 2,714 euro. Gli analisti di Exane hanno alzato a 2,9 euro il prezzo obiettivo sulla società, in seguito al miglioramento delle stime sull’utile per azione per il periodo 2012/2015. Tuttavia, gli esperti hanno confermato il giudizio “Underperform” (farà peggio del mercato).
Tra le altre società a maggiore capitalizzazione spicca il ribasso di Pirelli (-4,47% a 6,63 euro). Sul gruppo della bicocca hanno pesato le indicazioni negative di Goodyear. Il colosso statunitense ha segnalato che la domanda di pneumatici a livello mondiale si sta indebolendo.
In forte calo anche Fiat (-2,59% a 3,834 euro).
Al contrario, Luxottica è salita del 2,61% a 23,21 euro. Gli analisti di Barclays hanno alzato da 25 euro a 27 euro il prezzo obiettivo sulla società del lusso. Gli esperti hanno anche migliorato il giudizio, portandolo a “Overweight” (sovrappesare).
Impregilo ha guadagnato lo 0,51% a 2,384 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 3 gennaio UBS ha ridotto all’1,476% la partecipazione detenuta nel capitale della società di costruzioni.
Da segnalare anche l’ottima performance di Finmeccanica (+5,88% a 2,954 euro).
EI Towers è salita dello 0,64% a 17,22 euro. La Consob ha fornito l’aggiornamento sulla composizione azionaria dell’azienda. Il maggiore azionista è Silvio Berlusconi, accreditato del 60,001% di EI Towers. Al contrario, la quota di Alessandro Falciai è scesa dal 38,937% al 14,328%.
In flessione le azioni della Juventus, che hanno perso il 6,77% a 0,2051 euro. Oggi era l’ultimo giorno di quotazione dei diritti relativi all’aumento di capitale (-92,42% a 0,0015 euro).
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