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Indici in altalena a Piazza Affari. In rosso MPS e BPM

I mercati azionari sono stati influenzati dalle indicazioni fornite ieri dalla FED. In forte rialzo, invece, Finmeccanica, dopo la diffusione dei dati di bilancio

di Edoardo Fagnani 20 mar 2014 ore 17:35
Ancora una giornata incerta per Piazza Affari e per le principali borse europee. I mercati azionari sono stati influenzati dalle indicazioni fornite ieri dalla FED, che ha deciso di ridurre di 10 miliardi di dollari il programma di acquisto di titoli di stato e ha ventilato la possibilità di tornare ad aumentare gradualmente i tassi di interesse. Intanto, la responsabile per il debito pubblico italiano, Maria Cannata, ha dichiarato che nelle prossime ore potrebbe essere annunciata l’emissione della nuova tranche del BTP Italia. Bancari a due velocità: spiccano i ribassi di Monte dei Paschi di Siena e della Popolare di Milano. In forte rialzo, invece, Finmeccanica, dopo la diffusione dei dati di bilancio.
Il FTSEMib ha terminato la giornata con un progresso dello 0,56% a 21.094 punti, mentre il FTSE Italia All Share ha recuperato lo 0,5% a 22.482 punti. Variazioni minime per il FTSE Italia Mid Cap (-0,05%) e il FTSE Italia Star (+0,03%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 3,55 miliardi di euro, rispetto ai 2,77 miliardi di ieri. Su 324 titoli trattati, 162 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state 144. Invariate le rimanenti 18 azioni.
L’euro si è portato sotto gli 1,38 dollari. L’oro è sceso a 1.330 dollari.

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Bancari a due velocità.
In territorio negativo il Monte dei Paschi di Siena (-1,16% a 0,2382 euro). Il Sole24Ore ha segnalato che l'istituto senese è diventato contendibile, dopo che la Fondazione MPS ha ceduto il 12% del capitale della banca. A questo punto l'ente cercherebbe un altro partner stabile cui cedere un pacchetto azionario di circa 10%.
Performance peggiore per la Popolare di Milano (-1,83% a 0,67 euro). L’agenzia S&P ha mantenuto sotto osservazione il rating sulla solidità patrimoniale della banca per un possibile peggioramento, in attesa del prossimo aumento di capitale e dell’entrata in vigore della nuova governance societaria. Gli esperti hanno ribadito il rating “BB-”, che conferma l’istituto tra gli emittenti speculativi.
Segno più, invece, per Unicredit (+1,54% a 6,58 euro). Gli analisti di Mediobanca hanno aumentato da 6 euro a 8 euro il target price sull’istituto, sulla possibilità che la banca possa incrementare il dividendo nei prossimi esercizi. Gli esperti hanno confermato il rating “Outperform” (farà meglio del mercato).
In rialzo anche IntesaSanpaolo (+1,24% a 2,29 euro).
Azimut ha recuperato lo 0,8% a 25,29 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 13 marzo Jp Morgan Asset Management ha limato la partecipazione detenuta nella compagnia, portandola dal 2,301% al 2,256%.

Finmeccanica ha registrato un progresso del 2,84% a 7,25 euro. La società aeronautica ha terminato il 2013 con ricavi per 16,03 miliardi di euro, in flessione del 2,9% rispetto ai 16,5 miliardi ottenuti nell’esercizio precedente. Finmeccanica ha terminato il 2013 con un utile netto (esclusa la quota di terzi) di 28 milioni di euro, risultato che si confronta con il rosso di 834 milioni dell’esercizio precedente. Per il 2014 la società prevede ricavi compresi tra i 13 miliardi e i 13,5 miliardi di euro, mentre il risultato operativo dovrebbe collocarsi tra i 930 milioni e i 980 milioni di euro.

Terna ha registrato un minimo calo dello 0,05% a 3,864 euro. Il numero uno dell’azienda, Flavio Cattaneo, ha dichiarato che il piano di sviluppo per il periodo 2014-2023 presentato al ministero dello Sviluppo economico prevede investimenti per 8 miliardi di euro.
Snam ha perso l’1,77% a 4,1 euro. Dopo la diffusione dei target del piano industriale gli analisti di Deutsche Bank hanno alzato da 4,2 euro a 4,4 euro il prezzo obiettivo sulla società, in seguito alla modifica dei parametri di valutazione dell’azienda. Tuttavia, gli esperti hanno peggiorato il rating, portandolo da “Buy” (acquistare) a “Hold” (mantenere).

Telecom Italia ha ceduto lo 0,84% a 0,823 euro. Gli analisti del Credit Suisse hanno limato le stime sull’utile per azione della compagnia telefonica per il biennio 2015/2016, mentre hanno incrementato quella relativa all’esercizio in corso. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale” e il prezzo obiettivo di 0,7 euro.

Giornata negativa per UnipolSAI (-0,08% a 20,49 euro) e Unipol (-1,32% a 5,22 euro). Oggi si sono riuniti i consigli di amministrazione delle due compagnie assicurative per l’esame dei risultati del 2013.

Buzzi Unicem ha perso lo 0,53% a 13,15 euro. Gli analisti di Morgan Stanley hanno ritoccato al rialzo il prezzo obiettivo sulla società, portandolo da 12,7 euro a 12,9 euro, segnalando che le probabili difficoltà dell’attività in Ucraina e in Russia saranno compensate dal miglioramento in altre aree. Gli esperti hanno confermato il rating “Equalweight” (Neutrale).

Exor è salita dello 0,66% a 30,7 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 7 marzo Bestinver Gestion ha ridotto dal 6,13% al 4,978% la partecipazione detenuta nella holding di Casa Agnelli.

Salini Impregilo ha guadagnato l’1,48% a 4,516 euro. La società ha chiuso il 2013 con ricavi per 3,97 miliardi di euro (dato proforma), in crescita del 13,6% rispetto ai 3,5 miliardi ottenuti nell’esercizio precedente. Salini Impregilo ha terminato lo scorso anno con un utile netto di 99,19 milioni di euro, risultato che si confronta con la perdita di 117,43 milioni contabilizzata nel 2012. I vertici di Salini Impregilo prevedono di chiudere l’esercizio in corso con una crescita dei ricavi nell’ordine del 10%, mentre la marginalità dovrebbe attestarsi a oltre il 5%. Nel corso della presentazione dei risultati e del piano industriale, il direttore finanziario di Salini Impregilo, Massimo Ferrari, ha anticipato che a partire dal bilancio del 2014 la società distribuirà sottoforma di dividendo il 20% dell’utile realizzato. Agli attuali prezzi del titolo la cedola garantirebbe un rendimento del 2%.

Spicca il balzo di EI Towers (+4,8% a 42,15 euro). Gli analisti di Mediobanca hanno aumentato il prezzo obiettivo sulla società, portandolo da 42 euro a 51 euro. Gli esperti hanno confermato il rating “Outperform” (farà meglio del mercato). Indicazione simile da Kepler Cheuvreux, che ha alzato da 38 euro a 46 euro il target price su EI Towers. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni.
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