IMA, i conti dei primi nove mesi del 2020. Scatta l'OPA obbligatoria

IMA - quotata al segmento STAR e attiva nella progettazione e produzione di macchine automatiche per il processo e il confezionamento di prodotti farmaceutici, cosmetici, alimentari, tè e caffè - ha comunicato i risultati dei primi nove mesi del 2020, periodo chiuso con ricavi per 1,02 miliardi di euro, in lieve aumento rispetto agli 1,01 miliardi ottenuti nello stesso periodo dell'esercizio precedente.

Il margine operativo lordo è salito a 144,6 milioni, in aumento rispetto ai 126,2 milioni dei primi nove mesi del 2019 (+14,9%); la marginalità è salita al 14,2%.

L'utile netto si è attestato a 59,8 milioni di euro, in calo del 49,6% rispetto ai 118,6 milioni dello stesso periodo nell'esercizio precedente, dato che includeva 56,3 milioni relativi alla rimisurazione al fair value della partecipazione Atop.

L'indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2020 era pari a 700,9 milioni di euro. Alla stessa data il portafoglio ordini ammontava a 919,4 milioni di euro, a fronte di 1,08 miliardi nello stesso periodo dell'anno scorso.

Sulla base di quanto riportato, IMA prevede di raggiungere un risultato in linea con le guidance annunciate in precedenza, con una riduzione del margine operativo lordo di circa il 10% rispetto al 2019.

Intanto, gli azionisti della controllante So.Fi.M.A. Società Finanziaria Macchine Automatiche hanno completato il closing relativo alla vendita di circa il 20% delle loro azioni in SOFIMA a fondi assistiti da BC Partners. Di conseguenza, gli azionisti di SOFIMA, BC Partners e le persone che agiscono di concerto con essi - inclusa IMA BidCo in qualità di offerente - hanno promosso un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria totalitaria sulle azioni IMA che consegue al perfezionamento dell’investimento. Il prezzo dell'operazione è stato fissato a 68 euro per azione (cum dividendo). L'OPA è finalizzata al delisting di IMA da Piazza Affari.