Il Leone "mangia" il Toro
Maxi operazione nel comparto assicurativo italiano. Generali ha deciso di rilevare Toro Assicurazioni, in un’operazione da 3,85 miliardi di euro. Il Leone di Trieste sarà così leader anche nel comparto danni.
di Mauro Introzzi 19 dic 2006 ore 12:01
L'accordo tra Generali e De Agostini, in particolare, riguarda l'acquisizione di poco più di 100 milioni di azioni, pari al 55,5% del capitale. Nelle casse della società novarese finiranno 2,14 miliardi di euro. In seguito De Agostini avrà la facoltà di cedere (e Generali l'obbligo di acquistare) fino a un massimo di ulteriori 18 milioni di azioni, pari al 10% del capitale sociale. Il controvalore di questa transazione sarà di 385,5 milioni di euro.
Il perfezionamento dell'opa condurrà successivamente al delisting dal mercato di Toro Assicurazioni. Quest'ultima verrà incorporata in Assicurazioni Generali 'previo lo scorporo delle attività assicurative'.
Alla base dell'operazione l'evidenza secondo cui 'il mercato italiano danni è oggi uno dei più interessanti a livello europeo in termini sia di margini che di potenzialità di crescita'. L'operazione, infatti, permetterà a Generali, già leader italiano nel comparto vita, di affermarsi come primo operatore anche del settore danni. La nota del gruppo indica che, a operazione conclusa, la quota di mercato del Gruppo Generali nel settore danni in Italia salirà al 22% dal 15,6%.
Non va dimenticato che, come evidenziato da Generali, Toro Assicurazioni può vantare su una forte presenza nel ramo auto, soprattutto nelle regioni del Nord e del Centro Italia. In questo segmento la quota di mercato del gruppo Generali passerà così al 18% dall'attuale 10,7%. Il segmento sembra essere strategico, se è vero che 'i suoi risultati stanno beneficiando delle riforme strutturali introdotte negli ultimi anni, che hanno contribuito al significativo calo della frequenza dei sinistri e al miglioramento della redditività'.
I vertici di Generali hanno snocciolato anche dei numeri. In termini di sinergia di costo l'acquisizione permetterà, nel 2009, un incremento dell'11% dell'utile per azione e dell'8% dell'embedded value (il valore 'intrinseco', che comprende anche i capitali gestiti dalla società). Nel 2007, invece, ci sarà un immediato incremento dell'utile per azione di un 6%.
Secondo Euromobiliare tali sinergie di costo sono 'plausibili'. Gli analisti hanno così confermato il loro 'buy' (acquistare) con un target price di 36 euro.
E le risorse necessarie all'acquisizione? L'operazione sarà finanziata attraverso le risorse già a disposizione e tramite una nuova emissione di debito ibrido. In particolare, 1,7 miliardi di euro cambierebbero la loro iniziale destinazione, quella legata all'acquisto di azioni proprie, 700 milioni arriveranno dal non riacquisto delle quote di minoranza, 255 milioni dall'uso di risorse esistenti e 1,2 miliardi derivanti dalla nuova emissione di debito ibrido.
In tema di esposizione il gruppo ha evidenziato che si procederà, tramite l'utilizzo di risorse esistenti, alla riduzione del debito senior per 700 milioni di euro. I vertici si attendono che, dopo le operazioni descritte, 'i rating attribuiti alla solidità finanziaria rimangano invariati'.
L'agenzia di rating Standard & Poor's, intanto, ha posto in osservazione i giudizi di Toro 'con implicazioni positive'. Ciò significa che potrebbero subire presto una promozione. In particolare il rating di Toro, attualmente 'A-', potrebbe essere alzato 'fino a tre livelli'. Quanto a Generali, invece, il suo giudizio "AA" resta invariato.
Nota della redazione: l'opa lanciata da Generali ha fatto il tutto esaurito, tanto che Toro Assicurazioni è stata delistata da Piazza Affari a fine dicembre. Restano da risolvere le questioni legate all'Antitrust, che ha chiesto la cessione di Nuova Tirrenia prima di dare il via libera all'integrazione.