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Il buyback di Unicredit

La banca procederà a riacquistare alcuni titoli di debito per un ammontare di 4,3 miliardi di euro e di 1,1 miliardi di sterline. L'obiettivo è rafforzare il Core Tier 1 e ridurre l’ammontare degli interessi

di Mauro Introzzi 25 gen 2012 ore 11:33
Continua a rimanere sotto i riflettori Unicredit, ancora alle prese con il suo aumento di capitale da 7,5 miliardi di euro che si chiuderà il prossimo venerdì. Nelle scorse ore l’istituto ha annunciato che procederà a riacquistare alcuni suoi titoli per un ammontare di 4,3 miliardi di euro e di 1,1 miliardi di sterline. L’operazione, partita oggi e che durerà fino al prossimo 3 febbraio, interessa preferred securities e titoli di debito fino a un importo massimo di 3 miliardi di euro di valore nominale.

L’operazione servirà per rafforzare il Core Tier1 del gruppo guidato da Federico Ghizzoni e per ridurre l’ammontare degli interessi da corrispondere nei prossimi anni. La nota del gruppo indica infatti che il prezzo di acquisto dei vari titoli è inferiore al prezzo di emissione a cui è stato contabilizzato il debito. In altri termini l’operazione comporterà un capital gain che andrà ad impattare positivamente sulla struttura patrimoniale.
Sempre in tema di struttura finanziaria e di suo rafforzamento l’autorevole Financial Times ha scritto che Unicredit potrebbe procedere con l’emissione di bond garantiti, con l’obiettivo di raccogliere fino a 25 miliardi di euro.




Nel frattempo sono iniziati gli incontri tra i soci forti della società e i vertici della banca, nella fattispecie il presidente Dieter Rampl, per definire alcuni aspetti legati alla governance di Unicredit.
L’operazione di aumento di capitale, infatti, ha modificato alcuni equilibri e la stampa evidenzia che i soci che si sono rafforzati starebbero chiedendo ulteriore spazio, mentre chi si è diluito è intenzionato a difendere strenuamente le proprie posizioni.

I movimenti potrebbero essere stati molti e radicali. Proprio nelle scorse ore la Consob ha segnalato che il fondo statunitense Capital Research and Management ha portato la partecipazione nel capitale di Unicredit dal 2,5% al 5,4%.
La stampa in edicola ieri, invece, indicava che la banca è stata oggetto delle attenzioni di alcuni imprenditori: Diego Della Valle, di Tod's, avrebbe sottoscritto un pacchetto vicino al 2% delle quote mentre Mario Moretti Polegato, di Geox, avrebbe investito una quota vicino ai 100 milioni di euro. Movimenti di rilievo sarebbe stati compiuti anche dalla famiglia Malacalza, già presente nel capitale di Pirelli.
Già la scorsa settimana Unicredit aveva a beneficiato delle indicazioni del fondo sovrano di Abu Dhabi, che sembra intenzionato a portare dall'attuale 4,99% al 6,5% la propria partecipazione nel capitale della banca italiana. L'incremento avverrà una volta che l'operazione di aumento di capitale sarà completata.
Tra chi ha diluito, invece, ci sono ci sono Pesenti e Maramotti oltre che alcune Fondazioni.
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