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Il Banco Popolare lancia un bond, la Popolare di Milano annuncia il piano

Focus sulle principali popolari quotate. Mentre il Banco Popolare ha annunciato il collocamento di un bond, la Popolare di Milano ha presentato il piano industriale al 2012

di Mauro Introzzi 20 gen 2010 ore 11:46
Gran fermento sulle grandi popolari quotate a Piazza Affari. Mentre il Banco Popolare ha annunciato il collocamento di un’obbligazione, la Popolare di Milano ha presentato il piano industriale triennale al 2012.

Il Banco Popolare ha lanciato un prestito obbligazionario senior
per un ammontare di 500 milioni di euro. Il bond ha una durata di due anni ed è stato emesso con una cedola variabile. Il rendimento è pari al tasso Euribor a 3 mesi maggiorato di 90 punti base. Di conseguenza, ad oggi il bond garantisce un rendimento dell'1,577%. Il bond dell'istituto ha ricevuto ordini per oltre 800 milioni di euro.
Secondo quanto scritto nella nota del gruppo stesso, il Banco Popolare ha inteso “sfruttare le buone condizioni del mercato primario in apertura di anno con l’obiettivo di raccogliere fondi a uno spread contenuto, rafforzando ulteriormente la posizione di liquidità del gruppo”.

Ma quello del Banco Popolare potrebbe non essere la sola obbligazione lanciata da un grupo bancario in queste ore. Secondo alcune indiscrezioni, infatti, IntesaSanpaolo starebbe organizzando l’emissione di un prestito obbligazionario della durata di 12 anni denominato in sterline. Il rendimento sarebbe pari al tasso mid swap di pari durata, maggiorato di 110 punti base.

La Popolare di Milano, invece, ha annunciato i target del piano industriale al 2012
. Un piano che ha target sostanzialmente in linea con le attese del mercato. A fine del prossimo triennio i ricavi dovrebbero raggiungere poco meno di 2,2 miliardi di euro, con costi operativi di 1,23 miliardi. L’utile operativo dovrebbe attestarsi a quota 970 milioni di euro mentre l’utile netto potrebbe arrivare a 378 milioni di euro (con un tasso medio di crescita del 45,5% all'anno). Una stima anche per la patrimonializzazione: considerando l’effetto dei Tremonti Bond il core tier 1 ratio dovrebbe toccare il 7,2%.

Nel corso della presentazione del piano i vertici del gruppo hanno dichiarato che ogni considerazione è stata fatta su base stand alone e senza valutare alcuna cessione di asset.
Sul dividendo, invece, il management ha indicato che “il pay-out sarà in linea con quello degli ultimi anni”. I vertici avvertono però che andrà tenuto conto dell'incidenza dei Tremonti bond nel capitale.

In scia alla presentazione del piano gli esperti di Credit Suisse hanno confermato il loro rating “outperform” (farà meglio del mercato) con un prezzo obiettivo di 7,2 euro. Gli analisti considerano gli obiettivi migliori delle attese, soprattutto quelli relativi ai ricavi.

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