I.Net, dall’11 gennaio esce da Piazza Affari
La società ha comunicato di aver stipulato l’atto di fusione con BT Italia. L’integrazione tra i due gruppi diventerà operativa a partire da venerdì 11 gennaio. Da quella data scatterà anche la revoca della quotazione di I.Net da Piazza Affari. Quindi, i titoli non potranno più essere comprati o venduti sul mercato regolamentato.
di La redazione di Soldionline 9 gen 2008 ore 15:59
Ultimi giorni di quotazione per I.Net. La società, quotata all'AllStars e attiva nella fornitura di connettività alle imprese e nei servizi di web farm, ha comunicato di aver stipulato l'atto di fusione con BT Italia. Il management di I.Net ha ricordato che le azioni della società saranno concambiate con titoli di BT Italia di nuova emissione. Il rapporto di concambio è stato fissato in 6 azioni di BT Italia per ogni titolo I.Net in portafoglio. Per la divisione italiana del colosso britannico, quindi, questa operazione comporterà l'emissione di 24,3 milioni di nuove azioni.
L'integrazione tra i due gruppi diventerà operativa a partire da venerdì 11 gennaio. Da quella data scatterà anche la revoca della quotazione di I.Net da Piazza Affari. Quindi, i titoli non potranno più essere comprati o venduti sul mercato regolamentato.
Le conseguenze per gli attuali azionisti di I.Net sono importanti. Non va dimenticato, infatti, che BT Italia non è quotata in alcun mercato regolamentato. Inoltre, la società telefonica non è intenzionata a richiedere l'ammissione alle quotazioni, anche solo prendendo il posto della società attualmente presente all'AllStars.
Su queste basi gli azionisti di I.Net avranno a disposizione due alternative.
La prima è quella di diventare socio di BT Italia, mantenendo lo status di azionista di I.Net anche nei prossimi giorni, fino alla data di efficacia della fusione. Il concambio delle azioni avverrà automaticamente. Gli attuali soci di I.Net, quindi, diventeranno azionisti di una divisione delle più importanti compagnie telefoniche europee. Per contro, il delisting del titolo non permetterà più agli investitori di operare sul mercato regolamentato. Questo significa che, nel caso in cui volessero vendere le azioni di BT Italia dovrebbero cercarsi privatamente una controparte che si ponga come acquirente. Nella maggior parte dei casi sono gli istituti di credito a giocare questo ruolo. È chiaro che una situazione del genere implica maggiori investimenti di risorse - temporali e finanziarie - rispetto alla possibilità di vendere i titoli su un mercato regolamentato.
La seconda alternativa per gli azionisti di I.Net è quello vendere i titoli sul mercato, in queste ultime ore di quotazione. Scaduta la possibilità di poter usufruire del diritto di recesso, i soci dovranno accontentarsi di liquidare le azioni al valore di mercato, che al momento si aggira intorno ai 50 euro. Per questa alternativa la tempistica è piuttosto stringente, considerando che il 10 gennaio sarà l'ultimo giorno di quotazione di I.Net. Poi si passerà automaticamente a BT Italia!