I mercati internazionali - Commento di Matthew Merritt (Responsabile del settore strategie di Insight Investment)
di La redazione di Soldionline 22 giu 2007 ore 13:25 Le news sul tuo SmartphoneTuttavia, la nostra analisi suggerisce che le perdite sui prestiti ipotecari “sub-prime” sembra che non siano così ingenti da avere significativi effetti a catena sul mercato ipotecario più ampio. Mentre permane il rischio di una recessione economica più profonda, non è questo il quadro su cui ci basiamo. Ciononostante, pare che l’economia americana sia entrata in una fase di ciclo economico in cui i titoli azionari potrebbero avere più difficoltà a progredire per via del rallentamento della crescita dei profitti. Mentre questo sarà in parte compensato dalla forza del settore aziendale, la nostra valutazione del compromesso rischio/ricompensa ci spinge a mantenere i titoli azionari statunitensi in posizione di sottopeso. L’ambiente economico favorevole in Europa dovrebbe continuare a sostenere i mercati azionari della regione. Tuttavia, l’adeguamento dei titoli azionari europei al ciclo economico globale potrebbe lasciarli esposti a un rischio, qualora la debolezza dell’economia statunitense si estendesse.
Manteniamo quindi una lieve posizione di sottopeso. Prevediamo che la crescita economica del Regno Unito resti vicino alla sua tendenza a lungo termine, espandendosi del 2,3% nel 2007. Il mercato azionario britannico continua a offrire un certo interesse in un contesto globale. È pesantemente influenzato dalle materie prime e questi titoli hanno subito ampie fluttuazioni negli ultimi mesi. Tuttavia, le sue prospettive di crescita, relative ad altre regioni, sono solide e le valutazioni sono meno impegnative di quelle, ad esempio, del mercato statunitense.
Restiamo ponderati in modo neutrale, per quanto concerne i titoli azionari britannici, nonché i mercati giapponese ed asiatico. I proventi derivanti dalle posizioni di sottopeso, per quanto concerne i titoli azionari statunitensi ed europei, sono detenuti in denaro liquido. Restiamo neutrali per quanto riguarda i titoli obbligazionari come classe di consistenze. I titoli obbligazionari potrebbero ottenere risultati positivi in un ambiente caratterizzato da una crescita economica più lenta e, non si prevede che l’inflazione diventi una questione materiale a medio termine, che dovrebbe anche offrire un sostegno. Tuttavia, i rendimenti dei titoli obbligazionari devono ancora raggiungere livelli sufficientemente interessanti per incoraggiarci a incrementare l’esposizione. Nella classe di consistenze, optiamo per i titoli di stato e per le emittenti istituzionali maggiormente quotate. Anche l’esposizione ai beni immobiliari è mantenuta neutrale, equilibrando la forte domanda proveniente dagli investitori con valutazioni che stanno diventando impegnative.
Matthew Merritt (Responsabile del settore strategie di Insight Investment) Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.