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I dubbi su Macquarie e il suo potere di veto frenano la rete unica (La Repubblica)

di Redazione Lapenna del Web 24 mar 2021 ore 07:38 Le news sul tuo Smartphone

gruppo-timL'argomento rete unica a banda larga è ancora caldissimo. Secondo quanto afferma Giovanni Pons in un articolo de La Repubblica, Tim e Cdp starebbero lavorando ormai da diversi mesi per uscire dallo stallo e per evitare che il governo "finisca per assegnare un potere esagerato" al fondo australiano Macquarie.

Sul tavolo c'è il nodo del controllo di OpenFiber, che dal 2015 sta posando la fibra ottica concorrente a Tim. Al momento questa società è controllata al 50% da Cdp e al 50% da Enel. Lo scorso settembre a Enel è arrivata un'offerta da Macquarie che valorizza il suo 50% a 2,65 miliardi netti. E' seguita poi la rinuncia di Cdp a esercitare il diritto di prelazione sulla quota di Enel, che si è però detta disposta ad acquistare un'altra percentuale di capitale.

Le trattative sono iniziate e non si sono mai davvero concluse. Sempre secondo quanto affermato da Giovanni Pons nell'articolo de La Repubblica l'idea di riconoscere una posizione di governance agli australiani preoccupa non poco. Se il fondo australiano dovesse ottenere quello che potrebbe essere il 40% del progetto, il suo potere decisionale sarebbe indirizzato a un ritorno economico. Si attende dunque un'indicazione da parte del governo. Il nodo rimane sempre lo stesso: la rete unica è ancora auspicabile?

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