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I Cani, ancora una volta, fanno meglio dell’indice

Settimana favorevole ai Cani (se confrontata al mercato in generale), quella appena andata in archivio. La muta, nonostante i ribassi, ha fatto meglio dell’indice principale di Piazza Affari. Un segnale che quando l’orso si fa più aggressivo i titoli con elevato dividend yield sono tra i più gettonati.

di Mauro Introzzi 28 ott 2008 ore 10:43
Settimana favorevole ai Cani (se confrontata al mercato in generale), quella appena andata in archivio. La muta, nonostante i ribassi, ha fatto meglio dell’indice principale di Piazza Affari. Un segnale che quando l’orso si fa più aggressivo i titoli con elevato dividend yield sono tra i più gettonati. La muta ha così perso il 4,9%, mentre lo Standard & Poor’s/Mib ha lasciato sul terreno l’8,2%. I passivi da inizio anno sono del 41,8% per i Cani e del 48,4% per l’indice principale di Piazza Affari.

Di poco meno di due punti la flessione di Telecom Italia. Il gruppo telefonico è stato sostenuto da alcune voci legate all’interesse di alcuni investitori esteri. Secondo la stampa alcuni fondi sovrani avrebbero iniziato ad acquistare azioni. A tal proposito il governatore della Central Bank of Lybia ha confermato l’interesse per il gruppo italiano.

A ritmi decisamente differenti i titoli del comparto media. L’Espresso è stata la peggiore del lotto, con una flessione del 9,6%. La società editoriale ha chiuso i primi nove mesi dell'anno con un fatturato di 762,3 milioni di euro, in calo del 4,4% rispetto allo stesso periodo del 2007, mentre il risultato netto è sceso del 24,1% a 43,3 milioni di euro. In crescita l'indebitamento, passato dai 264,9 milioni di fine 2007 a quota 283,3 milioni al 30 settembre. Intanto, gli analisti di Kepler hanno tagliato a 1,4 euro il loro prezzo obiettivo. Medesima manovra per Deutsche Bank ha tagliato a 1,1 euro il prezzo obiettivo sulla società editoriale, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per i prossimi esercizi.

Decisamente meglio ha fatto invece Mediaset (-2,1%). Il management del gruppo del Biscione ha anticipato che al momento non intende rivedere la politica dei dividendi e ha escluso eventuali scalate ostili al gruppo. Kepler ha limato a 4,1 euro per azione la valutazione sulla società, confermando il giudizio “reduce” (ridurre).

Tra gli energetici l’unico segno positivo del paniere, Terna (+1,4%).
Nei giorni scorsi gli analisti di Ubs hanno migliorato il giudizio sulla società e ora dicono di acquistarne le azioni. Il target price resta a 3,05 euro.

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