Giornata negativa per i bancari: Banco Popolare -6,6%
di Edoardo Fagnani 17 mag 2016 ore 17:53 Le news sul tuo SmartphoneVendite sui bancari.
Pesanti ribassi per la Popolare di Milano (-5,48% a 0,5085 euro) e per il Banco Popolare (-6,56% a 4,302 euro). Non si sono fatte attendere le indicazioni degli analisti sui due istituti dopo la presentazione dei target finanziari del nuovo soggetto che nascerà dalla fusione tra le due banche. Morgan Stanley ha alzato da “Underweight” (sottopesare) a “Equalweight” (neutrale) il giudizio sul Banco Popolare, mentre ha peggiorato da “Overweight” (sovrappesare) a “Equalweight” il rating sulla Popolare di Milano; gli analisti hanno tagliato il target price sui due istituti, portandolo rispettivamente a 6,4 euro e a 0,65 euro, in quanto hanno giudicato insufficiente il piano di taglio dei costi. KBW, invece, ha tagliato da 0,75 euro a 0,66 euro il prezzo obiettivo sulla Popolare di Milano.
Unicredit ha perso l’1,95% a 2,814 euro. Il Sole24Ore ha scritto che nelle scorse ore i principali azionisti dell’istituto hanno iniziato a intavolare una riflessione, valutando la possibilità di rafforzare il consiglio di amministrazione, anche con dei cambi all’interno del board. Al centro del confronto ci sarebbe anche la figura dell’amministratore delegato: Federico Ghizzoni, infatti, potrebbe essere oggetto di un possibile ricambio, attraverso un processo di selezione da condursi nei prossimi mesi.
La Popolare dell’Emilia Romagna è scesa dell’1,37% a 4,31 euro. Gli analisti di Mediobanca hanno alzato da 5,3 euro a 5,6 euro il target price sull’istituto, apprezzando la solidità patrimoniale della banca; gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato).
Il Monte dei Paschi di Siena ha limitato i danni. L’istituto toscano ha subito un calo dello 0,63% a 0,555 euro. Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 16 maggio Marshall Wace ha riaperto lo “short” sul Monte dei Paschi di Siena con una quota dello 0,5%. Lo stesso giorno PDT Partners ha ridotto la posizione corta sull’istituto toscano, portandola dallo 0,57% allo 0,49%.