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GIornata in alatalena per i petroliferi. ENI -1,9%

di Edoardo Fagnani 11 ott 2016 ore 17:55 Le news sul tuo Smartphone

Seduta nervosa per i titoli del settore petrolifero, dopo che a New York il prezzo del greggio è tornato sotto i 51 dollari al barile. Gli analisti di Goldman Sachs ritengono che ci siano maggiori probabilità di un taglio alla produzione di greggio, alla luce delle recenti dichiarazioni provenienti dall’Arabia Saudita e dalla Russia. Tuttavia, gli esperti hanno sottolineato che le possibilità di successo di questa strategia sono ancora basse, in seguito all’incremento della produzione di petrolio in Libia, Nigeria e Iraq. Goldman Sachs ha evidenziato che la prossima riunione dell’OPEC in programma per il prossimo 30 novembre possa fornire indicazioni più precise in merito all’accordo sul taglio alla produzione.
ENI ha subito una flessione dell’1,91% a 13,34 euro. Gli analisti di Exane hanno iniziato la copertura sul Cane a sei zampe con un prezzo obiettivo di 12,5 euro e un giudizio “Underperform”. Secondo gli esperti, nei prossimi trimestri la capacità di generazione di cassa del petrolio petrolifero sarà influenzata maggiormente dall’andamento del prezzo del greggio.
Saipem è riuscita a limitare i danni (-0,22% a 0,4009 euro).
In rosso Tenaris (-3,16% a 12,88 euro). Gli analisti di Berenberg hanno iniziato la copertura sulla società con un prezzo obiettivo di 12,5 euro e l’indicazione di mantenere le azioni in  portafoglio; gli esperti restano cauti sulle prospettive del settore petrolifero, in seguito all’incertezza sull’andamento del prezzo del greggio nei prossimi trimestri.
Saras è salita del 2,81% a 1,465 euro. Gli analisti di Mediobanca hanno tagliato da 2,5 euro a 1,48 euro il target price sulla società di raffinazione, in seguito alla riduzione delle stima sulla redditività per il 2017; gli esperti di Piazzetta Cuccia hanno anche peggiorato il giudizio, portandolo da “Outperform” (farà meglio del mercato) a “Neutrale”.

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