FtseMib: è forse scattata la trappola?
La borsa non è così facile come comunemente si pensa. Se ne esce solo essendo molto, estremamente disciplinati e non seguendo i propri pensieri ma facendo qualcosa solo ed esclusivamente quando se ne conoscono le probabilità
di Fabio Pioli 12 feb 2018 ore 10:07Di Fabio Pioli, trader professionista, presidente dell’Associazione Italiana Traders e Piccoli Risparmiatori e titolare di CFI Consulenza Finanziaria Indipendente (www.cfionline.it)
Spesso si trascurano le informazioni in proprio possesso, come descritto nell’ articolo della scorsa settimana (“FtseMib: sempre la solita storia”).
Ciò avviene non perché esse non siano sufficientemente chiare ma perché non ci si rassegna al fatto che non si può conoscere il futuro.
Recentemente, ad esempio, si sono trascurate tre verità ben chiare, ossia
- che eravamo giunti alle resistenze di area 23.700, livelli ben significativi in quanto rappresentanti soglie respingenti dei prezzi da circa dieci anni a questa parte (Figura 1)
Fig 1. Future Ftse Mib – Grafico settimanale - che eravamo giunti sino a tali soglie senza pause (elemento allarmante perché sappiamo che i mercati non possono non alternare salite a pause o a discese) (Figura 2)
Fig 2. Future Ftse Mib – Grafico settimanale - e che si potevano e possono tuttora nutrire motivati sospetti perfino sulla natura del rialzo che ha portato i prezzi sino a 24.000 punti (ciò è dovuto alla più probabile forma grafica, di Figura 3, che è tipica dei rimbalzi piuttosto che dei rialzi) (Figura 3).
Fig 3. Future Ftse Mib – Grafico settimanale
Esistevano sufficienti elementi di prudenza. Ammettiamolo.
Ma allora perché nessuno ha venduto le sue posizioni rialziste in area 24.000?
Perché è sbagliato il focus, il punto di attenzione. Vedete, a 24.000, il mercato vale appunto 24.000. Non sai quanto varrà il giorno dopo. Ma se ti fissi sul pensare a quanto varrà il giorno dopo anziché sugli elementi oggettivi in tuo possesso, che possono guidare il tuo comportamento a prescindere dai prezzi, il giorno dopo ti sarai ritrovato a 22.000 punti, come effettivamente è accaduto e sarai di nuovo daccapo, ossia a cercare di predire quanto varrà il giorno dopo.
Con esiti disastrosi.
Facciamo l’ esempio di due titoli importanti del listino italiano: ENI e ENEL.
In meno di due settimane hanno perso entrambi quasi il 12% riportando le quotazioni sotto il livelli rispettivamente di tutto l’ anno 2017 e del Giugno 2017 (Figura 4 e Figura 5).
Fig 4. ENI – Grafico settimanale
Fig 5. ENEL – Grafico settimanale
Cosa significa questo? Che chi ha comprato da un anno a questa parte (e molto oltre) Eni, e chi ha comprato da sette mesi a questa parte Enel, è passato dal “guadagnare” (tra virgolette perché non si è guadagnato fino a quando non si è chiusa la posizione) al perdere.
E posso sentire i loro pensieri adesso: pensano di comprare ancora per mediare i prezzi e vendere tutto una volta che i prezzi saranno rimbalzati.
Ancora una volta fanno lo stesso errore senza rendersene conto. Stanno ancora cercando di prevedere i prezzi futuri, ma questo sta avvenendo solo nella loro mente.
Come se ne esce?
La borsa non è così facile come comunemente si pensa.
Se ne esce solo essendo molto, estremamente disciplinati e non seguendo i propri pensieri ma facendo qualcosa solo ed esclusivamente quando se ne conoscono le probabilità.
Conosci con precisione le probabilità si quello che stai facendo? Bene. Altrimenti meglio non fare nulla.
Strumenti di analisi: analisi delle onde di Elliott, supporti e resistenze dinamici.